martedì 11 maggio 2021

Coltivare l'ironia Terzo Paragrafo Dante Alighieri




Dante, L’Indovina Commedia, a cura di Antonella Elia, Mompiani 2021 - Opera cardine della cultura medioevale, L’Indovina Commedia diventerà in seguito l’insuperato modello dei quiz televisivi che ossessioneranno la coscienza moderna, in particolare quella italiana. 

Dante aveva infatti proposto un gioco capace di intrattenere generazioni di inquisitori e libertini, studenti e casalinghe, operai e anacoreti, tutte e tutti appassionatamente inchiodati al destino dei tre concorrenti della “Comedia”. In palio non c’erano soldi, ma la beatitudine eterna, e funzionava così: ogni concorrente doveva rispondere a undici domande relative al peccato; chi ne sbagliava più di cinque finiva all’inferno, gli altri proseguivano nel Purgatorio, dove una nuova serie di undici domande sulle buone intenzioni li aspettava; chi ne sbagliava più di tre restava dov’era, gli altri proseguivano nel Paradiso, chiamati a risolvere undici dilemmi sulla provvidenza divina. Qui non erano ammessi errori, tant’è che alla prima risposta sbagliata compariva una donna angelica che diceva al concorrente “ti vedo più come un profeta” e lo invitava a tornare a casa. 
Al termine della prima e unica edizione della “Comedia”, all’Inferno c’erano finiti tre papi, sette cardinali, quindici cavalieri, ventidue monache e settantatré frati. Preoccupata, la Santa Sede interrompe il programma e lo affida al predicatore Michele Bon Novella, che subito lo rinomina il “Cerchio della Fortuna”: adesso si giocano soldi, l’inferno è abolito, e i concorrenti sono quasi tutti laici. È un successo strepitoso, ma a questo punto la Chiesa è preoccupata per l’eccessiva presenza di candidati pagani. Quando un’amazzone vince il primo premio nella serata più importante, la faccenda diventa una questione di Stato e il Papa accusa Bon Novella di essere un eretico. Infamia da cui il conduttore si difende egregiamente, ricordando che le amazzoni si guadagnarono il paradiso da tempi immemori poiché “vinsero molti demoni grazie alla loro foga”.

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