giovedì 2 febbraio 2023

Coltivare l'ironia per buone pratiche di resistenza- STRAMBO, regia di Ted Kotcheff, USA 1982.


Strambo (Sylvester Stallone)è un giovane assegnista quarantenne, che ha appena trascorso un anno in Vietnam come Visiting Scholar, per studiare la ricezione vietnamita degli appunti delle lezioni inedite di Hegel.
Quando rientra negli Stati Uniti, Strambo va a salutare il suo amico Delmar, un profondo esperto della fenomenologia husserliana, che però gli comunica di aver abbandonato l’accademia: adesso lavora da Walmart, lo pagano meglio.
Disperato, Strambo comincia a girovagare per la città, portando il suo cv in tutti i fast food che trova aperti. Nel tragitto incontra lo sceriffo Will Teasle, che lo arresta perché diffida dei fricchettoni che parlano tedesco.
Verrà rinchiuso in una cella, dove un paio di sbirri scettici lo torturano per un’intera notte, ripetendogli a oltranza: la verità non esiste, il reale è banale, tesi-antitesi-protesi.
Una storia atroce, che è anche un gesto di accusa contro gli assoluti della ragione. E un dettaglio da non dimenticare: Stallone, per prepararsi al ruolo di Strambo, per sei mesi si è alzato all’alba a ripetere La fenomenologia dello spirito. Poi ha deciso di darsi alla boxe


***
E tra le recensioni segnalo

Sergio Neri

Alla fine del film, distrugge di noia il commissariato recitando a memoria l'intera critica della ragion pratica tradotta in esperanto.