martedì 14 novembre 2023

Costruirono una strada lì, dove era un viottolo di campagna - di Alessandro Frezza




Costruirono una strada lì, dove era un viottolo di campagna. A primavera, dell'erba sollevò il manto d'asfalto e venne alla luce. Così stesero ancora più asfalto, ma l'erba uscì fuori ugualmente. Presero allora un tipo di materiale molto più duro e sostituirono gli strati precedenti, ma le tenere piantine lo spaccarono ugualmente, dopo averlo gonfiato come fa la talpa con la terra. Rinunciarono all'impresa quando dovettero loro malgrado ammettere che non era la durezza dell'ostacolo a contare, ma la determinazione di chi voleva vivere.

https://www.facebook.com/delbene.delmale.7/posts/pfbid024TeuRSNT5jrW3gUDSCbhLnTNGvo9p62DPHbFvjHk3ZMtJX23LxLKzqsQKqVSgjsJl


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Ho condiviso la meditazione di Alessandro Frezza  a futura memoria per buone pratiche di resistenza

Padre Giovanni Festa 

domenica 5 novembre 2023

Per buone pratiche di resistenza : l'astensionismo attivo .. garanzie, tutele, regole e procedure...(aggiornamento 2024)






Il diritto di voto è garantito dall’articolo 48 della Costituzione che così recita: “Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. La legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all’estero e ne assicura l’effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l’elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.”

Tale diritto non si perde in caso di astensione, perché il citato articolo della Costituzione prevede:

“Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi d’indegnità morale indicati dalla legge.”

Dunque per il non votante non vi è alcuna perdita del diritto che ha acquisito al compimento dei 18 anni, né vi è, come in passato, alcuna conseguenza giuridica.


Le tipologie dell'astensionismo


1.La forma più comune di non voto è quella di restare a casa e non recarsi al seggio elettorale, ma il numero degli astenuti non avrà alcun peso nel calcolo delle percentuali utili per la distribuzione dei seggi.


2.Vi è poi il rifiuto della scheda elettorale nel seggio

1.2 Presentarsi al seggio elettorale, consegnare il proprio documento e la tessera elettorale per farsi registrare e subito dopo rifiutare il ritiro della scheda elettorale chiedendo al presidente del seggio di inserire a verbale le ragioni del rifiuto e della protesta.

La fattispecie, in assenza di una legge specifica, è disciplinata dalla Circolare n. 19/2013 del Ministero dell’Interno che prevede quanto segue: “Al riguardo, si ritiene che, in tali evenienze, il presidente del seggio – al fine di non rallentare il regolare svolgimento delle operazioni – possa prendere a verbale la protesta dell’elettore e il suo rifiuto di ricevere la scheda, purchè la verbalizzazione sia fatta in maniera sintetica e veloce, con l’annotazione nel verbale stesso delle generalità dell’elettore, del motivo del reclamo o della protesta, allegando anche gli eventuali scritti che l’elettore medesimo ritenesse di voler consegnare al seggio. Per quanto attiene la rilevazione del numero degli elettori, appare utile rammentare che coloro che rifiutano la scheda non dovranno essere conteggiati tra i votanti della sezione elettorale.”

In tal caso quindi il presidente del seggio (potrà o dovrà ? ) verbalizzare la protesta dell’elettore, ma simile modalità di astensione attiva dal voto con rifiuto della scheda – comportamento perfettamente legittimo – non può essere considerata utile ai fini dell’inclusione di quel cittadino tra i votanti 


2.2 l’elettore si reca nel seggio, consegna il suo documento insieme alla tessera elettorale e dopo aver ritirato la scheda la riconsegni senza entrare nella cabina, in quanto soltanto in questo caso quell’elettore dovrà essere conteggiato tra i votanti e la scheda sarà considerata nulla.

https://www.studiolonoce.it/articoli/significato-e-conseguenze-dellastensione-attiva/

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Da tempo utilizzo l'opzione 1.2. Per non intralciare le operazioni di voto mi presento al seggio già con la dichiarazione scritta e, fino ad oggi, è stata sempre inserita a verbale.

Per le elezioni nazionali del 2022 la mia dichiarazione era la seguente: "Piero Gobetti, Giovanni Amendola, Lauro De Bosis, Carlo e Nello Rosselli, Jan Palach, l'eccidio di Porzus, Imre Nagy, Giovanni Malagodi, Errico Malatesta,Camillo Berneri,Francesco Barbieri, Ferruccio Parri,Don Milani, Don Minzoni, Don Mazzolari, Don Dossetti "

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il siparietto tra me e il presidente di seggio alle elezioni del 2022

Il presidente di seggio mi conosceva (altre due volte c'eravamo incontrati per la stessa tipologia).. Appena mi ha visto, si è rivolto agli assistenti: "per l'elettore provvedo io "


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per le prossime elezioni europee 2024  la mia dichiarazione scritta per il verbale 

"Sergio Moroni -Gabriele Cagliari -Raul Gardini-Sergio Castellari. Franco Franchi, coordinatore di una USL di Milano-Il segretario del Partito Socialista di Lodi, Renato Morese, che si tolse la vita con un colpo di fucile alla testa, Giuseppe Rosato, della Provincia di Novara, Mario Luciano Vignola, della Provincia di Savona, l’imprenditore di Como Mario Comaschi. Il maresciallo della Guardia di finanza Landi- Antonio Vittoria, ex preside della Facoltà di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli e membro del Cip farmaci-l'imprenditore Mario Majocchi, vicepresidente dell'ANCE" 

giovedì 28 settembre 2023

(dalla libreria di casa) Buone Pratiche di resistenza contro ogni mainstream




Lettera ai contadini sulla povertà e la pace   di Jean Giono (Autore)  Maria Grazia Gini (Curatore) 
Ponte alle Grazie, 2016

"In questo scritto vibrante e poetico, troviamo nella sua forma più limpida e completa il pensiero morale che sottende a tutta l’opera di Jean Giono: la superiorità della natura sulla tecnologia, la salvezza dell’uomo attraverso un lavoro naturale, la celebrazione dell’individualismo spinto fino all’anarchia. Scritto alla vigilia del secondo conflitto mondiale, questo accorato appello costituisce un tentativo disperato da parte di Giono di opporre le armi della semplicità, del buon senso e della poesia a un mondo che stava evidentemente prendendo la direzione opposta: quella del profitto e della guerra. L’appello, com’è ed era ovvio, non fu ascoltato. Rilette a più di mezzo secolo di distanza, le parole che Giono indirizza ai suoi «amici» fanno pensare a una grande occasione perduta, nell’ultimo momento in cui forse era ancora possibile non compiere la svolta che avrebbe cancellato per sempre il modo di vivere, la cultura e la saggezza dei contadini. L’ultimo momento in cui i contadini sapevano ancora «far festa», vivevano «alla misura dell’uomo», conoscevano «l’abbondanza di una ricchezza commestibile destinata a soddisfare l’appetito di tutti i sensi» e «quella povertà che è la ricchezza legittima e naturale: la gloria dell’uomo». Mai come oggi questo scritto di Giono si presenta attuale e urgente, se è vero che non è mai troppo tardi, e che nella mente e nelle mani dell’uomo non esiste solo il potere di distruggere, ma anche quello di crearsi la felicità."


Jean Giono è uno dei grandi scrittori contemporanei. Grande per le sue capacità letterarie, grande per la sua umanità. E' nato nel 1895 a Manosque, in Alta Provenza, dove ha vissuto tutta la sua vita e dove è morto nel 1970. Era figlio di immigrati piemontesi, il padre calzolaio e la madre lavandaia. "Era un artigiano calzolaio. Sapeva fare un paio di scarpe partendo dal rotolo di cuoio fino ad arrivare alle stringhe. Il rotolo di cuoio passava tra le mani di mio padre e si trasformava in scarpe fatte su misura e pronte da calzare. Preparava da solo tutti i pezzi della scarpa e utilizzava tutti i materiali adatti a fabbricarla: cuoio, filo, pece, setole di maiale, cera, chiodi; si serviva di tutti gli attrezzi nella loro diversità. Egli era l'assoluto padrone della sua vita, come un uomo degno di questo nome deve essere". Giono ha scritto, a mio parere, uno dei più grandi romanzi contro la guerra, "Le grand troupeau", che purtroppo non troverete in italiano. E' un romanzo che celebra la vita, come sempre i suoi scritti, e in particolare la vita semplice e contadina; un romanzo che fa vedere, sentire, annusare l'oscena mostruosità contronatura della guerra. Ma tutti i suoi scritti valgono la lettura, tutti i suoi personaggi sono realisticamente umani, ricchi, sangue carne e spirito, assieme ai suoi paesaggi, alberi, animali. Jean Giono è stato il cantore delle colline e montagne provenzali, della vita campagnola in ogni suo aspetto, acqua e vento e stormire di fronde, del popolo contadino, della generosità e della gloria inconsapevole. 

Nel libro di cui riporto i brani Giono fa un accorato appello a quella che chiama "la classe contadina" perché non smarrisca le sue grandiose caratteristiche, perché non muoia. Oggi che in Occidente i contadini non esistono più, ma solo i cosiddetti "imprenditori agricoli", cioè imprenditori come tutti gli altri, intenti a sfruttare la terra, sé stessi e (i più ricchi) il lavoro salariato; intenti a competere per aumentare le proprie ricchezze con monocolture intensive e a fare la spesa al supermercato, è particolarmente interessante e commovente leggere questo appello. Dato poi che l'Occidente e le sue multinazionali stanno sistematicamente distruggendo i contadini anche degli altri continenti.
https://www.soniasavioli.it/post/lettera-ai-contadini-sulla-povertà-e-la-pace
Lo stesso link presenta un brano del libro


https://www.youtube.com/watch?v=d2ZBEn55Oro




venerdì 25 agosto 2023

per un'ipotesi di rassegna bibliografica fuori da ogni mainstream (spero ..prima parte...)




Bisogna avere un caos dentro di sè, per generare una stella danzante. 

Ph. Matt Dixon


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IL “PUNTO OMEGA”: DOVE MIRCEA ELIADE E TEILHARD DE CHARDIN SI INCONTRANO


Il 10 aprile 1955 morì il teologo, filosofo e paleontologo francese Teilhard de Chardin. Le sue concezioni ‘eretiche’ ed escatologiche trovarono un punto di intersecazione in quelle dello storico delle religioni rumeno nell’idea del Cristo Universale, della religiosità cosmica e del “Punto Omega” in cui la storia avrebbe conosciuto la sua estinzione


https://axismundi.blog/2021/04/10/il-punto-omega-dove-mircea-eliade-e-teilhard-de-chardin-si-incontrano/


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QUADERNI DI STUDI INDO-MEDITERRANEI
N. 14

VIA NOVA
Emergenze dell’Oltre da Lascaux a oggi
Emergences of the Beyond from Lascaux to Today





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"Anche nei nostri anni, il potere continua a esercitare la sua funzione repressiva. Non si mostra con le stesse fattezze che aveva nei secoli scorsi: ora indossa una maschera benevola, che però gli sta stretta, e alle volte lascia trasparire un lembo dell’opprimente realtà sottostante. Permette una piccola valvola di sfogo, quando la ribellione non va davvero a sfiorare un tasto critico, ma ritorna in breve all’uso della forza non appena la minaccia si dimostra concreta."




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Benedetta Tobagi – La resistenza delle donne



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𝑰𝒔𝒑𝒆𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒕𝒆𝒓𝒓𝒊𝒃𝒊𝒍𝒊𝒕𝒂̀. 𝑳𝒆𝒐𝒏𝒂𝒓𝒅𝒐 𝑺𝒄𝒊𝒂𝒔𝒄𝒊𝒂 𝒆 𝒍𝒂 𝒈𝒊𝒖𝒔𝒕𝒊𝒛𝒊𝒂 a cura di lorenzo zilletti e leonardo scuto.



Un viaggio negli abissi della giustizia penale, che ha per guida la produzione narrativa di Leonardo Sciascia. Nelle Ispezioni della terribilità, intellettuali di diversa formazione si misurano attorno a frasi-chiave sulla giustizia (quasi delle “sentenze memorabili”) estratte dai testi sciasciani. Rifuggendo da tecnicismo e linguaggio iniziatico, i contributi contenuti nel volume smentiscono un convincimento diffuso: che il volto feroce della giustizia appartenga ad epoche remote o dipenda da occasionali storture di un apparato altrimenti virtuoso. L’opera è impreziosita da un raffinato apparato iconografico (a cura di Francesco Izzo) e da preziosi cammei di Massimo Bordin.





giovedì 6 luglio 2023

Per buone pratiche di resistenza a tutti i mainstream con Martha Rivera-Garrido*

 Martha Rivera Garrido - Non innamorarti di una donna che legge


Non innamorarti di una donna che legge, di una donna che sente troppo, di una donna che scrive…

Non innamorarti di una donna colta, maga, delirante, pazza.

Non innamorarti di una donna che pensa, che sa di sapere e che, inoltre, è capace di volare, di una donna che ha fede in se stessa.

Non innamorarti di una donna che ride o piange mentre fa l’amore, che sa trasformare il suo spirito in carne e, ancor di più, di una donna che ama la poesia (sono loro le più pericolose), o di una donna capace di restare mezz’ora davanti a un quadro o che non sa vivere senza la musica.

Non innamorarti di una donna intensa, ludica, lucida, ribelle, irriverente.

Che non ti capiti mai di innamorarti di una donna così.

Perché quando ti innamori di una donna del genere, che rimanga con te oppure no, che ti ami o no, da una donna così, non si torna indietro.

Mai.” 

(Martha Rivera Garrido)


*Martha Rivera-Garrido, also credited as Martha Rivera (born January 19, 1961), is a writer from the Dominican Republic. She is part of the Dominican literary cohort named the 80s Generation.[1] Rivera-Garrido was known primarily as a poet prior to the release of her debut novel, He Olvidado tu Nombre (I Have Forgotten Your Name).[2] The novel won the International Novel Prize of the Casa de Teatro in 1996. In 2013, a street in Santo Domingo was named in her honour.Rivera-Garrido was born in Santo Domingo. She is the great-granddaughter of the Dominican poet Gastón Fernando Deligne [es].[3] She studied Political Science at the Autonomous University of Santo Domingo. She has lived for long periods in the United States in New York City and Miami, as well as in San Juan, Puerto Rico.[4] [3]


 1"Designan con el nombre Martha Rivera una calle en Feria Internacional del Libro". Diario Dominicano. Retrieved 29 April 2020.

2 Jump up to: a b Berg, Mary (2004). "Translator's prologue". I've forgotten your name. Rivera, Martha. Buffalo, NY: White Pine Press. p. 9. ISBN 1-893996-73-5. OCLC 55875906.

3 Jump up to: a b Saba, Ramon. "Literary Trajectories: Martha Rivera-Garrido". Dominicana en Miami.

4 Medrano, Nestor (19 June 2015). "Martha Rivera Garrido: Intento ser poeta en todo lo que escribo, incluyendo narrativa y ensayo". Listin Diario. Retrieved 29 April 2020.

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Altre opere realizzate da Martha Garrido:


Transparencias de mi espejo nel 1985

Geometría del Vértigo nel 1985

Enma, la noche, el mar y su maithuna nel 1995

Alfabeto de Agua nel 2013

Enma e altriframmenti nel 2016

Distaccandosi leggermente dalle sue opere, nel 1998 Martha decide di redigere e scrivere il documentario intitolato “Artisti ad Aprile”, per narrare esattamente quel che è accaduto nella Rivoluzione di Aprile verificatasi nell’anno 1965.


In tutte le sue opere e testi, Martha Garrido ha scelto di utilizzare appositamente un linguaggio piuttosto provocatorio. Il suo modo di porsi trova fondamento nella sua voglia di evadere dall’incasellamento obbligatorio che la società riserva alle donne. La Garrido ha sempre lottato per ampliare i diritti del genere femminile.


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in sede di meticciato e contaminatio. ho riscontrato il testo di Martha Rivera-Garrido nella sezione  SAGGI del blog 


lunedì 3 luglio 2023

.per buone pratiche di resistenza: SIMBOLICA. ALLEGORICA. ESOTERICA (paragrafo 1)



Catherine Deneuve

fotografata da Jack Garofalo sul set del film "La Chamade" nel 

giugno 1968 a Saint Tropez


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un posto per rilassarsi

essere un giovane stupido e povero e brutto

non fa apparire le pareti granché belle.

così tante sere, passate a esaminare le pareti senza niente da 

bere

niente da fumare

niente da mangiare

(ci scolavamo la mia paga in un attimo).

lei sapeva sempre quando andarsene.

lei mi ha fatto da college -

poi è stata la mia università e il mio dottorato,

e tornava sempre,

lei voleva un posto dove rilassarsi

un posto dove appendere i vestiti.

ripeteva che ero davvero divertente,

che la facevo ridere

ma io non volevo essere

divertente.

eveva belle gambe ed era intelligente ma non gliene fregava 

niente,

e tutta la mia furia e tutto il mio umorismo e tutta la mia pazzia 

non erano altro che un passatempo: recitavo per lei

come una marionetta in una specie di inferno personale.

qualche volta quando se ne andava mi rimanevano un po' di vino

scadente e di sigarette

per ascoltare la radio e fissare le

pareti e ubriacarmi abbastanza per staccarmela

dal cuore.

ma lei tornava sempre per mettermi alla porta di nuovo.

mi ricordo soprattutto di lei.

altre donne migliori mi hanno fatto sentire male

come quelle sere

quando facevo le due miglia a piedi per tornare a casa dal lavoro

girando nel vicolo

guardando su verso la finestra

e vedendo le veneziane buie.

mi ha insegnato l'agonia del dannato e dell'inutile.

uno vuole bel tempo, tanta fortuna, bei sogni.

per me era una fortuna flebile in un percorso lungo,

faceva freddo e il brocco non ha tagliato il traguardo.

l'ho sepolta cinque anni dopo averla conosciuta,

vedendola di rado negli ultimi tre.

erano solo in quattro sulla sua tomba:

il prete

la padrona di casa

suo figlio e io.

non importava:

tutte quelle camminate lungo il vicolo

sperando di vedere una luce dietro le veneziane.

quelle dozzine di uomini che se l'erano scopata

non c'erano

e uno degli uomini che l'aveva amata

c'era:<<il mio magazziniere pazzerello del negozio 

all'ingrosso>>, come mi chiamava lei.


Da:Sull'amore

Charles Bukowski


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C’è un orecchio all’ascolto, quando serve?

 

Per scoprirlo, sigillate le labbra con un dito.

Fatevi inadatti al contemporaneo.

Fuori sincrono.

Perché siamo tutti la polifonia delle voci che ci mancano.   

Un unico coro frammentato tra ugole afone.   

 

Urliamo quindi un silenzio assordante

e ricominciamo a parlare.


Tramandati a lungo per via orale dai bardi, prima di essere messi su carta, i "Mabinogion" sono una scrittura ispirata, in cui si fondono incredibili storie di dèi e di uomini, gesta eroiche e viaggi in terre lontane e misteriose. Tutti i racconti hanno un grande valore storico-letterario, e permettono, al di là dei miti narrati, di scoprire simboli e insegnamenti utili anche al Cercatore spirituale odierno. Derivati da testi ritrovati in manoscritti di epoca medievale, il White Book of Rhyderch e il Red Book of Hergest, furono curati e tradotti tra il XVIII e il XIX secolo da William Pughe e Lady Charlotte Guest


https://www.facebook.com/axismundirivista/videos/263318536269881



...possiamo piuttosto imparare un modo anche spirituale di concepire la natura, che porti a un maggior rispetto e al tempo stesso a un senso di responsabilità da parte nostra. Non più l’uomo come padrone del mondo; né una arroganza celata dietro la protezione, che è pur sempre un ruolo esterno, da guardiano supponente. Né padroneggiare, né servire con finta umiltà: possiamo invece trovare un modo per integrarci e collaborare al mondo vivente, a cui non siamo certo estranei."(Francesco Boer)






A relief of the ‘Flower of Life’ pattern found in the 6,000 year old Osirian Temple in Abydos, Egypt. The temple was a subterreanean complex dedicated to Osiris, the god of the Afterlife, symbolizing death and regeneration.





tradizione di
San Giovanni 
L'arte di predire il futuro attraverso il piombo
Il 24 giugno, nella notte di San Giovanni, a Napoli avveniva il famoso scioglimento del "Chiummo" o piombo. Le donne erano solite sciogliere del piombo in un recipiente pieno d’acqua e lasciarlo a riposo per tutta la notte.
Il piombo fuso a contatto con l’acqua, nel suo indurirsi, assumeva forme inusuali e disparate. Il rito è detto di “molibdomanzia”, ovvero l’arte divinatoria di interpretare le figure formatesi dall’unione di questi elementi: il Piombo (metallo alchemico associato a Saturno) fuso con lo Stagno (metallo associato alla Luna) e riversato in Acqua (la preziosa rugiada raccolta di notte).
Si credeva infatti che il solidificarsi della sostanza avvenisse secondo leggi occulte e misteriose che avrebbero fatto assumere all'elemento, una forma che potesse essere associata con il mestiere svolto dal futuro marito della ragazza che sperimentava tale mistura.
Quindi ad esempio, poteva fuoriuscire una scarpa se il marito faceva il calzolaio, oppure un paio di forbici per chi era destinato a diventare un sarto, oppure un martello per un futuro fabbro, e così via.
Tale pratica pare fosse in uso anche in altre zone d’Italia al posto del piombo, veniva usato l’uovo. Collegata a questa misteriosa usanza è la Chiesa di San Giovanni a Mare, che è stata a lungo al centro di manifestazioni religiose al limite del profano; fino a che venne soppressa, restando l’ultima testimonianza di epoca normanna esistente a Napoli.
Il rituale alchemico originario è andato perso nel corso dei secoli, così come i suoi effetti misteriosi; ciò che resta oggi è un semplice gioco popolare ricco di fascino.








Chiesa Universalista Unitaria di Milano.

PENSIERO UNIVERSALISTA DEL GIORNO
Eraclito, filosofo greco, diceva "Ogni giorno, quello che scegli, quello che pensi e quello che fai è ciò che diventi".







venerdì 30 giugno 2023

buone pratiche di resistenza L’astronave di Capitan Rottame.questa canzone, partecipò alla 39° Edizione dello Zecchino d'Oro (1996),

Zecchino d'Oro - Home | Zecchino d'Oro


L’astronave di Capitan Rottame.questa canzone,  partecipò alla 39° Edizione dello Zecchino d'Oro (1996)-Testo: Mario D'Alessandro/Musica: David Sabiu

Solista:

L’astronave di Capitan Rottame
viaggia a 700 all’ora
E non ha un comandante,
Non ha sterzo né timone;
non ha motori a profusione,
Non va a traino, né va a spinta
Ma cammina e cammina,
Parte sempre ogni mattina

Coro:
E si ferma a riposare solamente a tarda sera
Come fa la mongolfiera, ma non è una mongolfiera.

Solista:
Riciclare significa salvare
Il pianeta, la nostra terra.
Riciclare vuol dire trasformare
Evitando l’estinzione.

Coro:
Ricicliamo quello che possiamo
Mentre consumiamo e consumiamo
L’astronave di Capitan Rottame
è l’esempio da copiare.

Solista:
L’astronave di Capitan Rottame
viaggia a cento amici all’ora
E noi siamo il comandante
Con lo sterzo ed un timone;
Il motore è la ragione
Che va a traino e che va a spinta
E cammina, cammina come sempre ogni mattina

Coro:
E si ferma a riposare solamente a tarda sera
Come fa la mongolfiera, ma non è una mongolfiera.

Solista:
Auto fracassate, lattine d’aranciata,
Bidoni di immondizia, viti, pinze e cacciavite.

Balle di cartone, bottiglie e bottiglioni,
Cassette della frutta, fari e lampade bruciate,

Solista:
Discariche industriali, robot che non funzionano
Carcasse fatte a pezzi, sedie, tavoli e comò,

Coro:
Giornali, fusoliere e avanzi di alluminio,
Ma per fortuna arriva…

Solista:
L’astronave di Capitan Rottame
viaggia a 700 all’ora
E non ha un comandante,
Non ha sterzo né timone;
non ha motori a profusione,
Non va a traino, né va a spinta
Ma cammina e cammina,
Parte sempre ogni mattina

Coro:
E si ferma per dormire
solamente a tarda sera
Come fa la mongolfiera,
ma non è una mongolfiera.

Solista:
Riciclare significa salvare
Il pianeta, la nostra terra.
Riciclare vuol dire trasformare
Evitando l’estinzione.

Coro:

Ricicliamo quello che possiamo
Mentre consumiamo e consumiamo
L’astronave di Capitan Rottame
è l’esempio da imitare.

Solista:
L’astronave di Capitan Rottame
viaggia a 700 all’ora
E non ha un comandante,
Non ha sterzo né timone;
L’astronave di Capitan Rottame
viaggia a 700 all’ora
L’astronave di Capitan Rottame
L’astronave… di Capitan Rottame

Coro:
Yippiao ooo…!
Yippiao ooo…!

https://www.mtv.it/video-musicali/6cxc5r/l-astronave-di-capitan-rottame


mercoledì 28 giugno 2023

buone. pratiche di resistenza Hughes (Blues e poesie)*

Foto 1 di 8

Quando uno comincia da zero,
quando uno comincia a mani vuote,
ma pulite,
quando uno in principio
ha in mente di costruire un mondo, comincia prima di tutto da sé
e dalla fede che ha dentro.
Dalla forza che ha dentro
e dalla volontà di costruire
Prima di tutto c’è il sogno che ha dentro.
Poi la mente comincia a cercare un modo.
I suoi occhi si guardano intorno, nel mondo,
il mondo, la sua vastità e i suoi boschi,
il mondo, la sua terra fertile,
il mondo, i suoi fiumi.
I suoi occhi ci vedono la materia
che userà per costruire,
ma anche le difficoltà, gli ostacoli.
La mano cerca gli strumenti
che servono a tagliare il legno,
a dissodare il terreno,
a imbrigliare la forza dell’acqua.
Poi la mano cerca altre mani che lo aiutino, una comunità di mani che lo aiutino.
Così il sogno diventa il sogno non di un uomo solo, ma il sogno di una comunità.
Non soltanto il mio sogno,
ma il nostro sogno.
Non soltanto il mio mondo,
ma il tuo mondo e il mio mondo,
che appartiene a tutte le mani che ci lavorano.



*https://losbuffo.com/2019/07/29/langston-hughes-poeta-nero/

venerdì 2 giugno 2023

-buone pratiche di resistenza.. canzone Mattinata Fiorentina


Mattinata fiorentina: duo flauto e pianoforte

buone pratiche di resistenza.. Mattinata Fiorentina 

Testo della canzone

È primavera, svegliatevi bambineAlle cascine, messere Aprile fa il rubacuorE a tarda sera, madonne fiorentinequante forcine si troveranno sui prati in fior
Fiorin di noce, c'è poca luce ma tanta paceFiorin di noce, c'è poca luceFiorin di brace, Madonna Bice non nega baciBaciar le piace, che male c'è?
È primavera, svegliatevi bambineAlle cascine, messere Aprile fa il rubacuor
È primavera, che festa di coloriMadonne e fiori tentaste il genio d'un gran pittorE allora, a sera, fiorivano gli amoriGli stessi amori che adesso intrecciano i nostri cuor
Fiorin dipinto, s'amava tanto nel quattrocentoFiorin dipinto, s'amava tantoFiorin d'argento, Madonna Amante, le labbra tintePersin dal vento si fa baciar
È primavera, che festa di coloriMadonne e fiori trionfo eterno di gioventù
È primavera, che festa di coloriMadonne e fiori trionfo eterno di gioventù


cantata da Narciso Parigi 



cantata da Antonella Ruggiero 


martedì 23 maggio 2023

Coltivare l'ironia per buone pratiche di resistenza-Nietzsche, La gaia spezia, a cura di Gian Tonic, Adelchi 2023.


Nemico radicale del moralismo culinario e ipoproteico della dieta mediterranea, in Al di là del pepe e del sale Nietzsche aveva già proposto un uso rivoluzionario del peperoncino (“anche nell’uovo di Pasqua!”). Purtroppo non era stato ascoltato e ci riprova, dunque, con questa raccolta di aforismi.
Qui Nietzsche, pur riconoscendo il carattere tragico di ogni dieta, afferma che la cucina non è una scienza per spiriti tristi. Al contrario è un’arte che gioca con gli equilibri chimici degli ingredienti, per strappare il paradiso dal cielo e ricondurlo in trattoria.
E’ proprio in queste pagine che Nietzsche abbozza per la prima volta la teoria dell’eterno contorno: non sappiamo cosa mangeremo domani, ma dobbiamo accettare la fatalità di mangiare lo stesso piatto di ieri. Se ci va bene, sarà un fritto misto il contorno; se ci va male, saranno broccoli d’Apollo


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Riccardo Mandelli

Particolarmente rilevante appare l'aforisma 124, dedicato come si sa a una pappardella vagante nell'infinito sugo un po' troppo acido per essere trasognamento della bontà.

Lino Thummy
Immagino che "Dio è morto" sia scaturita da una pietanza a lui poco gradita

La mascherina di Godot
Lino Thummy era una peperonata alla Dioniso. Pesantissima