sabato 28 marzo 2020

Al mio parroco Martinian,ai fratelli e alle sorelle della Parrocchia Ortodossa di San Caralampo a Palermo

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Padre benedici,e carissimi fratelli e carissime sorelle in Cristo Dio, le regole del governo italiano per evitare il diffondersi e per contenere il contagio di questo virus sono molto chiare e quindi uniti tutti e tutte in unità di fede e di preghiera  nell'attesa e nella certa speranza che il Signore Nostro Gesù Cristo è sempre per tutto il pianeta terra e per l'intero universo l'inizio e la fine,l'alfa e l'omega ,egli che è buono,misericordioso ed amico degli uomini 
Ed è così anche per questa Domenica ,quarta di Quaresima,domenica dedicata al nostro Padre tra i Santi Giovanni Climaco e sarà sempre ed ancora Quaresima facendo memoria di quanto stiamo vivendo e in particolare di quanti e di quante nel mondo non ci sono più in questa terra  uccisi dal virus e li si affida  tutti e tutte all'abbraccio della Santa Trinità con la tenerezza dolce della Madre di Dio

Nell'unità dei cuori e della nostra tradizione in attesa di poterci riunire tutti quanti in Chiesa quando la pandemia non sarà più tale ed insieme nella gioia della liberazione  e nel dolore sempre per quale che è accaduto e continua ad accadere  ed affidando me stesso,i miei cari tutti ed insieme affidandoci alle comuni preghiere 


Învredniceşte-ne, Doamne, în seara aceasta fără de păcat să ne păzim noi. Bine
eşti cuvântat, Doamne, Dumnezeul Părinţi­lor noştri şi lăudat şi preaslăvit este
nu­mele Tău în veci. Amin. Fie, Doamne, mila Ta spre noi, precum am
nădăjduit întru Tine. Bine eşti cuvântat, Doamne, învaţă-ne în­dreptările Tale.
Bine eşti cuvântat, Stăpâne, înţelepţeşte-ne cu îndreptările Tale. Bine eşti
cuvântat, Sfinte, luminează-ne cu în­dreptările Tale; Doamne, mila Ta este în
veac; lucrurile mâinilor Tale nu le trece cu vederea. Ţie se cuvine laudă, Ţie se
cuvine cântare, Ţie slavă se cuvine : Tatălui şi Fiului şi Sfântului Duh, acum şi
pururea şi în veci vecilor. Amin




Concedici, Signore, in questa sera, di essere custoditi senza
peccato. Benedetto sei Tu, Signore, Dio dei nostri padri e
lodato e glorificato è il tuo nome nei secoli. Amin. Sia la tua misericordia, Signore, su di noi, come in te abbiamo sperato. Benedetto sei Tu, Signore: insegnami i tuoi decreti. Benedetto sei Tu, Sovrano, fammi comprendere i tuoi decreti. Benedetto sei Tu, Santo,
illuminami con i tuoi decreti. Signore, la tua misericordia è in eterno, le opere delle tue mani non trascurare. A te si addice la lode, a te si addice l’inno, a te si addice la gloria: del Padre e del Figlio e del santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli.
Amin.


Caro Padre Martinian benedici e Noi tutti insieme   Doamne Ajuta

giovedì 26 marzo 2020

26 Marzo Santa ed Apocalittica Notte - Antifonario Quaresimale




"Ecce nunc tempus acceptábile, ecce nunc dies salútis : in his ergo diébus exhbéamus nos sicut Dei minístros, in multa patiéntia, in jejúniis, in vigíliis, et in caritáte non ficta."


Questa è l'antifona al Magnificat ai Vespri della prima domenica di Quaresima  nella forma tradizionale del rito romano


venerdì 20 marzo 2020

Nei giorni del "coronavirus" ..l'egemonia del mercato e dei mercanti



Apocalisse, la bestia dalle sette teste venerata dai un ipocrita mentre schiaccia un Santo, da ‘The Sum Roy’ da Brother Lawrence – Wikipedia, pubblico dominio

Mia moglie ed io ottemperiamo al Decreto  "#restareacasa  pur con molte perplessità attesa la priorità costituzionale  dei diritti civici e costituzionali dei cittadini.Ma lo poniamo in esecuzione totalmente nel nostro quotidiano.

Restare a casa ....non è facile... Due pensionati che vivono insieme da 42 anni avevamo scandito la loro vita ..secoli e secoli  fa prima del corona virus  proprio con la libertà di uscire ogni giorno in piena creatività con lunghe passeggiate di liberazione e spesso a piedi per lunghi tratti e percorsi e con la presenza quasi settimanale  di pomeriggio al cinema per quel film o quell'altro film che nostro figlio ci indicava.

Tutto questo non c'è più ed è dura...esistenzialmente dura.. Ma occorre  ed è necessario...lucidamente perplessi.. Come -in altro ambito, ma in ogni ambito.ha testimoniato Vittorio Bachelet "Obbedire si..ma restando in piedi"

Si cerca e si riesce a trovare  modalità di vita attiva(ma anche di vita contemplativa) dal riordino delle stanze quasi ogni giorno, al  pranzo e alla cena (con tutti i rischi di non garantire più il tasso di colesterolo usuale ),internet, lentamente qualche libro e i quotidiani sia in ambito online sia cartacei senza uscir di casa(c'è tutto un rito con il nostro edicolante di fiducia per la consegna dei giornali..un rito di misure di sicurezza  che sembra una danza rituale  da dervisci.ma ne scriverò dopo )

E dai giornali si ha notizia di donazioni,di belle e generose donazioni, che aziende, banche, fondazioni,imprenditori ,ricchi imprenditori  compiono verso le strutture ospedaliere e per l'acquisto di materiale sanitario e di difesa. Tutto nobile e tutto  sano. Ma non santo...perchè vien fatto sapere e vien fatto sapere  "in modalità mercantile "

"il Fatto Quotidiano " ha osservato "Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati… Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini… Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta”. Decisamente questo Matteo – l’evangelista – è il meno ascoltato oggi, ai piani alti della società italiana: dove da giorni è tutto un risuonar di trombe che annunciano urbi et orbi gli atti di beneficenza di ricchi e ricchissimi italiani a favore di strutture chiamate a lottare contro gli effetti del Coronavirus. Sia chiaro: siamo in trincea, e qualunque atto contribuisca a salvare anche solo una vita è benedetto.
Con un caveat, tuttavia: bisogna aver coscienza che la celebrazione pubblica di questi atti rischia di contribuire a tenerci inchiodati alla pessima situazione in cui ci siamo cacciati da soli. Quale? La distruzione della ricchezza pubblica a favore dell’aumento della ricchezza privata: lo smontaggio dello Stato, e dunque l’abbandono dei diritti e il ritorno a un Antico Regime in cui bisogna raccomandarsi ai graziosi donativi dei signori, che più donano, più comandano."

e  poi ne ho fatto esperienza proprio oggi...allorquando tra le pagine di un noto quotidiano,quasi un'intera pagina di pubblicità pagata  è stata assegnata ad una  azienda italiana  la quale  ha ringraziato medici,infermieri e personale sanitario e i caratteri di stampa  erano  a formato 22, ma per poi scrivere ed annunciare "urbi et orbi" di avere stanziato tot milioni di Euro per una precisa struttura ospedaliera.

Un rigo sul curriculum, ulteriore primato, immagine di serietà caritatevole e di pensosita nell'unità nazionale...insomma   una fetta di mercato da occupare... quasi un trust 



mercoledì 18 marzo 2020

il mio amato Padre Theilard


PIERRE TEILHARD DE CHARDIN
LA MESSA SUL MONDO
Se il tuo regno, o Signore, fosse di questo Mondo, per possederti sarebbe sufficiente affidarci alle potenze che ci fanno soffrire e morire perché ci sviluppano in modo palpabile, noi o ciò che ci è più caro di noi. Ma, poiché il Termine verso il quale si muove la Terra si trova oltre non soltanto ogni cosa individuale bensì l'insieme delle cose, - poiché l'impresa del Mondo consiste non già nel generare in sé una qualche Realtà suprema, bensì nel compiersi per unione con un Ente preesistente, ne risulta che, per accedere al Centro ardente dell'Universo, non basta che l'Uomo viva sempre di pì per se stesso, nemmeno che sacrifichi la sua vita per una causa terrestre, per quanto nobile sia. Il Mondo non può finalmente giungere a Te, o Signore, che mediante una sorta d'inversione, di capovolgimento, di ex-centrazione, in cui s'inabissa per un tempo non solo la riuscita individuale ma la stessa apparenza di un qualsiasi vantaggio umano. Affinché il mio essere sia per sempre annesso al Tuo, deve morire in me non solo la monade ma il Mondo: debbo cioè superare la fase straziante di una diminuzione che nulla di tangibile potrà mai compensare. Ecco perché, raccogliendo nel calice l'amarezza di tutte le separazioni, di tutte le limitazioni, di tutti i decadimenti sterili, Tu ce lo porgi: «Bevetelo tutti».

dal libro Inno dell’Universo
L’OFFERTORIO
Poiché, ancora una volta, Signore, non più tra le foreste dell’ Aisne, ma nelle steppe dell’Asia, non ho né pane, né vino, né altare, mi eleverò al di sopra dei simboli fino alla pura maestà del Reale, e io, tuo sacerdote, ti offrirò sull’altare di tutta la Terra il lavoro e la pena del Mondo. Il sole ha appena illuminato laggiù la frangia estrema del primo Oriente. Una volta ancora, sotto la tovaglia mobile deisuoi fuochi, la superficie vivente della Terra si sveglia, freme,e ricomincia la sua spaventosa fatica. Io metterò sulla mia patena, mio Dio, l’atteso raccolto di questo nuovo sforzo.Verserò nel mio calice il succo di ciascun frutto che oggi verrà spremuto.Il mio calice e la mia patena, queste sono le profondità di un’anima largamente aperta a tutte le forze che, in un istante,si innalzeranno da tutti i punti del Globo e convergerannoverso ciò che si muove all’interno della materia oscura –perché, irrimediabilmente, riconosco in me ben più di un bambino del Cielo, un figlio della Terra –questa mattina io volerò col pensiero sui luoghi elevati, carichi di speranza e di miserie di mia madre; e là – forte di un sacerdozio che Tu solo, io lo credo, mi hai donato – su tutto ciò che,nella Carne umana, si appresta a nascere o a morire sotto il sole che sorge, io invocherò il Fuoco
Dall'Inno alla materia

«Ti saluto, Ambiente divino, carico di potenza Creatrice, Oceano mosso dallo Spirito, Argilla impastata ed animata dal Verbo incarnato (…). Se vogliamo possederti, bisogna che ti sublimiamo nel dolore dopo averti voluttuosamente stretta fra le nostre braccia»


Quando sul mio corpo
(e più ancora nel mio spirito)
comincerà a lasciare i segni l’usura dell’età,
quando s’abbatterà su di me dal di fuori,
o nascerà in me dal di dentro,
il male che diminuisce o porta via con sé,
nel momento doloroso nel quale prenderò coscienza
– di colpo – che sono ammalato
o che divento vecchio,
soprattutto in quell’ultimo momento,
quando sentirò che sto sfuggendo a me stesso,
assolutamente passivo nelle mani delle grandi forze sconosciute
che m’hanno formato,
in tutte queste ore buie, fammi capire, o Signore,
che sei tu (a condizione che la mia fede sia abbastanza grande),
a scostare dolorosamente le fibre del mio essere,
per penetrare fino al midollo della mia sostanza
e portarmi a te"

(P. Teilhard de Chardin).

Preghiera pubblicata nel libro Preghiere dal mondo di Juliet Mabey

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti 

martedì 17 marzo 2020

la testimonianza cristiana nella tradizione celtica



Regole monastiche celtiche

Regole monastiche celtiche
Isbn: 9788832110340
Editore: Monasterium
Sottotitolo: Lo Spirito che soffia dal Nord
Autore: Alberto Maria Osenga
Pagine: 160
Data di pubblicazione: Gennaio 2020
Argomento: La singolarità del cristianesimo celtico nella vita dei monaci gaelici.
Quando si parla di monachesimo si pensa al mondo occidentale, a San Benedetto, ai Padri del Deserto o alle suggestioni ortodosse dei monaci del Monte Athos. Ma oltre il mare, nella verde Irlanda, la pratica monastica ebbe altrettanta diffusione e importanza. Attraverso l’analisi di fonti originali celtiche, accuratamente tradotte per la prima volta in lingua italiana, questo libro conduce a scoprire la diversità e la singolarità di esperienze poco note al pubblico. Sono percorsi di vita, conversione e crescita spirituale tracciati in secoli lontani, per uomini di un’altra sensibilità e cultura, eppure ancora ricchi, attuali e fecondi perché nascono dalla vita concreta del mondo gaelico, capace di parlare ancora al cuore dell’uomo.

Madri spirituali dell'antica Irlanda

Madri spirituali dell'antica Irlanda
Isbn: 9788832110241
Editore: Monasterium
Autore: Alberto Maria Osenga (a cura di)
Pagine: 176
Data di pubblicazione: Novembre 2019
Argomento: Uno sguardo sul cristianesimo celtico attraverso la vita delle fondatrici dei quattro principali monasteri d’Irlanda.
Innumerevoli sono le figure di sante donne che popolano il martirologio irlandese, ma solo di quattro di esse ci sono pervenute le biografie. Si tratta delle fondatrici dei monasteri maggiori d’Irlanda (Kildare, Killeedy, Killeavy e Clonbroney), rappresentanti di una nuova figura di donna, custode ed evangelizzatrice. Raccontandone la vita, questo volume rappresenta un’incursione nel mondo del cristianesimo celtico, ai margini delle terre allora conosciute e della stessa avventura benedettina, e fa luce su una realtà ancora troppo poco nota e sulle origini stesse del monachesimo femminile.

Pagine: 160
Data di pubblicazione: Gennaio 2020
Argomento: La singolarità del cristianesimo celtico nella vita dei monaci gaelici.
Quando si parla di monachesimo si pensa al mondo occidentale, a San Benedetto, ai Padri del Deserto o alle suggestioni ortodosse dei monaci del Monte Athos. Ma oltre il mare, nella verde Irlanda, la pratica monastica ebbe altrettanta diffusione e importanza. Attraverso l’analisi di fonti originali celtiche, accuratamente tradotte per la prima volta in lingua italiana, questo libro conduce a scoprire la diversità e la singolarità di esperienze poco note al pubblico. Sono percorsi di vita, conversione e crescita spirituale tracciati in secoli lontani, per uomini di un’altra sensibilità e cultura, eppure ancora ricchi, attuali e fecondi perché nascono dalla vita concreta del mondo gaelico, capace di parlare ancora al cuore dell’uomo.

domenica 15 marzo 2020

16 Marzo 1244 a Montségur

I Catari al rogo in una miniatura.


I Catari al rogo in una miniatura.

Catari esplusi da Carcassonne (bottega del Maestro di Boucicaut).


Catari esplusi da Carcassonne (bottega del Maestro di Boucicaut).

http://informazionescomoda.altervista.org/?p=317


http://www.chemins-cathares.eu/




RISVOLTO
Solo una cinquantina di anni fa le dottrine e i riti della più importante eresia cristiana del Medioevo, il catarismo – conflitto tra principio del bene e principio del male, creazione del mondo a opera di Satana, caduta degli angeli ribelli e loro imprigionamento nei corpi materiali, missione salvifica dell’angelo Cristo, cerimonia iniziatica del consolament riservato ai Puri, i Catari appunto –, erano noti quasi esclusivamente attraverso le fonti inquisitoriali e gli scritti, non di rado tendenziosi, degli oppositori cattolici. Da quando, nel 1939, l’erudito domenicano Antoine Dondaine scoprì per caso alla Biblioteca Nazionale di Firenze il Libro dei due princìpi e un Rituale cataro, è emerso a poco a poco dall’oblio un significativo corpus di testi originali, miracolosamente sopravvissuti alla distruzione, che hanno rinnovato la nostra conoscenza di questa grande religione scomparsa: dopo la prima, fortunosa scoperta sono infatti tornati alla luce un secondo Trattato dedicato al tema dei due creatori e dei due mondi, un ispirato scritto apologetico sulla Chiesa di Dio e un commento esoterico al Padre nostro. Il presente volume riunisce tutti questi testi, insieme alla Cena segreta – apocrifo di origine bizantino-slava che illustra il mito cosmogonico dei Catari – e a una preghiera in occitanico al Padre degli spiriti celesti. Questo corpus, di enorme valore storico e spirituale, ricompone finalmente davanti a noi i tratti di un grande movimento religioso che fu al tempo stesso un tentativo di ritornare alla purezza della Chiesa dei primi secoli – alla severità dei suoi costumi, all’austerità dei suoi riti – e forse l’ultimo affioramento, in seno al cristianesimo, di una prospettiva «gnostica» che aveva avuto nello gnosticismo tardoantico e nel manicheismo le sue espressioni più radicali. Una prospettiva che la Chiesa avversò sempre e combatté con persecuzioni feroci, culminate nel grande rogo di Montségur del 1244, vero sigillo dell’epoca catara.

lunedì 9 marzo 2020

Il bene e gli altri. Dante e un'etica per il nuovo millennio

Filippo La Porta - Il bene e gli altri - Bompiani


Un viaggio temerario nella "Commedia" dantesca per dimostrare che il sommo poeta può ancora dialogare con noi e aiutarci a ridefinire un'etica per il terzo millennio

Come educare oggi un giovane, immerso in una cultura che ignora l'umanesimo e i tradizionali veicoli del sapere? In che modo riformulare i dilemmi dell'etica dopo che gli dei hanno abbandonato i nostri dieli? L'"inattuale" Dante – uomo del Medioevo e abitante di un universo ancora stabile – può darci indicazioni preziose attraverso l'ausilio involontario di Simone Weil. La filosofa francese ha scritto: "È bene ciò che dà maggiore realtà agli esseri e alle cose, male ciò che gliela toglie". Alla luce di questa intuizione La Porta individua l'idea morale all'origine della "Commedia", dove i sette peccati capitali tolgono tutti realtà al prossimo. Così Dante può aiutarci a ridefinire un'etica che non consiste in imperativi categorici ma che ci permette di far esistere il mondo, nella sua inviolabile, corposa, mutevole alterità. E che ci chiede di "ascoltare" gli altri proprio al fine di farli esistere, e di far esistere così anche noi.

https://www.amazon.it/altri-Dante-unetica-nuovo-millennio/dp/8845295842/ref=as_sl_pc_qf_sp_asin_til?tag=paroleombra-21&linkCode=w00&linkId=bbaa6246be91503aabf9eabbe688f71e&creativeASIN=8845295842

http://www.raiscuola.rai.it/articoli/filippo-la-porta-il-bene-e-gli-altri-dante-e-un%E2%80%99etica-per-il-nuovo-millennio/42571/default.aspx

https://letteratitudinenews.wordpress.com/2019/01/28/il-bene-gli-altri-e-i-disorganici-i-nuovi-libri-di-filippo-la-porta/#more-15036


mercoledì 4 marzo 2020

la notizia"cialtrona" dell'organizzazione sanitaria pubblica a Palermo



Palermo, assalto agli sportelli Asp per l'esenzione ticket: 6mila in un giorno
Martedi 3 Marzo 2020 ..Sono rientrato da poco meno di un giorno da Berlino  dopo 18 giorni sereni trascorsi con mio Figlio,la sua famiglia,la nostra amata nipotina Maya e -su pregressa convocazione- devo presentarmi "perentoriamente" ad un controllo ASP/ASL  per il mio antico infortunio alle ore 17,30. Ben consapevole che per giungere a destinazione da casa mia  sarebbe stato necessario utilizzare ben tre diverse linee AMAT  esco da casa alle 16,30.

Alla fermata del bus 101 verso Piazza Politeama  nessun notizia del bus con una numerosa presenza di persone che da ben 20 minuti attende la corsa  con un traffico a passo di lumaca. Sono le 16,45 .Decido allora-per rispetto della perentorietà- di utilizzare il servizio taxi  con tanti"orlandiani" saluti alla propaganda governativa  sulla  frequenza ogni tre minuti della navetta bus 101

Giungo a destinazione alle ore 17,10  con il costo di Euro 16,59  da regolare tassametro con  annessa ricevuta emessa dall'autista.
Mi presento al reparto e mi confermano la presenza in elenco  ma....ecco la  notizia "cialtrona" ....Non hanno ancora iniziato le visite e l'esame delle documentazioni  e si deve ripartire dai cittadini convocati per le  15.00 . E alle 17,45  si inizia  l'inferno dell'attesa . Vengo chiamato per la visita e l'esame della documentazione alle ore 19,30 .Esco dal reparto alle 20.00  e tra 60 giorni dovrò tornare per presentare una relazione del mio ortopedico ,un'obbligatoria relazione della quale  la lettera di convocazione non faceva nè cenno nè  menzione

Non descrivo il martirio e l'inferno del ritorno a casa mentre piove pienamente. Apro  la porta di casa alle 21,20.


PS.Durante la mia permanenza a Berlino ho avuto necessità di un improvviso controllo  odontoiatrico. Mi sono recato  presso il presidio ospedaliero di zona alle 11,30 a.m.  Sono stato subito ricevuto dal settore d'accoglienza amministrativa per essere registrato con la mia tessera sanitaria. Mi è stato assegnato un numero di turno con la notazione di ricevimento alle 12.06. Ed è così avvenuto.  Alle 12,50 ero fuori dal presidio con la ricetta per i farmaci di base necessari  che mi sono stati consegnati senza onere alcuno.