martedì 30 aprile 2019

Per Padre Daniele-Prolegomena/Praenotanda et absit inuria verbis





Caro Padre Daniele e carissimo in Cristo
Cristo è Risorto!!!

Ho scaricato dal web l’ultimo numero della rivista della parrocchia in cui vivi il tuo ministero presbiterale per una nobile giurisdizione cristiano-ortodossa con la quale (purtroppo) non si è in comunione

Ho letto con serietà ed attenzione ogni articolo ed ogni citazione patristica  presentata e poi la tua riflessione su “eretici ed eterodossi” a pagina 7 e pagina 8 della rivista parrocchiale indicata

Non entro in questa fase di confronto sui contenuti e sull’impianto metodologico dell’articolo ma ti voglio narrare una storia, una storia di schizofrenia (ed andrebbe bene) oppure (e sarebbe tristemente antievangelico) storia di identitarismo secolarizzato e strumentale

Primo tomo della storia- La blasfemia

Un prete sciancato in emeritazione come parroco ma anche in quiescenza ormai da quasi un anno come funzionario statale ministero pubblica istruzione  trascorre una buona parte della giornata a navigare su internet per cogliere elementi di riflessione ed anche opinioni di e in casa nostra (da tempo ormai per me il nostro non essere in comunione non nega il nostro stare comunque nella stess casa..magari in un grande condomino in sezioni diverse)

Lungo questo vagare mi imbatto  nella notizia di  nuova pubblicazione di un antico testo 
italo greco con il seguente commento di presentazione alla notizia medesima “Nettario, 
abate greco-ortodosso di San Nicola di Casole presso Otranto (Lecce) nella sua opera 
“Contro i Latini” (1219-1235) scrive che i Latini con l’innovazione del Filioque sono 
divenuti blasfemi poiché quest’errore stravolge il dogma trinitario e ribalta il fondamento 
della Ortodossia.”

Non concordo subito con l’utilizzo (a mio avviso ideologico e fuori contesto,anzi 
volutamente fuori contesto e fuori dimensione storica) della notizia e dell’espressione 
“blasfemi”  ed ovviamente lo evidenzio  in forma pubblica “i dati dell'opera del Nostro 
Padre tra i Santi Nicola di Casole (dati e contenuti legittimi ed ecclesialmente fondati) 
nel linguaggio e nel metodo fanno riferimento ad un preciso(e ormai lontano periodo 
storico..la storia è fatta di foglie che per il loro tempo sono verdeggianti e poi però 
cadono..Non si può ipostatizzare mai il linguaggio teologico di un periodo come dato 
definitivo ed assoluto. pur lasciando integra la diversità profonda delle due confessioni di 
fede) Se non i latini ma direi più correttamente i cristiani nella e della tradizione 
cattolica erano blasfemi per San Nicola di Casole (e per quel tempo ci sta..) chiedo ai 
fratelli e sorelle ortodosse che hanno postato e commentato  se ,a loro parere, lo sono e 
siano ancora per almeno potere io sapere e conoscere quale clima teologico ed ecclesiale 
oggi veleggi a casa mia..Mi sarò perso qualche passaggio sicuramente”

E mi si risponde  a più voci ma sempre con carità fraterna ma con legittimo e chiaro 
dissenso  “L’autore li ritiene “blasfemi” in quanto cambiando le stesse parole di nostro 
Signore che disse “vi manderò lo Spirito Santo che dal Padre procede” essi ricadono nelle 
parole di Gesù che disse “l’unico peccato non perdonabile è le bestemmia (blasfemia in 
greco contro lo Spirito Santo). Vale a dire l’indurimento nel proprio errore rifiutando 
l’invito alla correzione

A mio parere, questo sicuramente vale per i Latini di quell’epoca che sapevano cosa 
stessero facendo cambiando il Credo e per quelli di oggi (teologi e gerarchie) che ben 
sanno che il Filioque è un errore ma rimangono in esso. Per un semplice fedele latino 
come una nonnina o tante semplici persone non penso possa valere.”

Eccoci allora,caro Padre, ad una terza ipotesi ..anzi ad una terza certezza rispetto alla 
tua riflessione. Non solo eretici e non solo eterodossi ma perfino blasfemi/bestemmiatori 
latini tutti e tutti quanti  con la semplice indicazione che da un certo tempo(ma occorre 
fare una datazione) bestemmiatori restano soltanto papi,vescovi,teologi e 
preti,diaconi,monache e monaci e penso laici impegnati.. Quindi per essere chiari 
..anche Benedetto XVI va inserito in tale nuova categoria di lettura italo greca del 
cristianesimo occidentale . La mia amata Nonna Ciccina chiederebbe a  gran voce di 
essere ivi inserita proprio per quel suo incredibile principio “Il papa sbaglia ? ed io sbaglio 
con il papa..” (ed evitiamo di evidenziare quanto di aristocratica e feudale compassione  
ci sia nell’espressione “nonnine” ed anime semplici “)


Secondo Tomo:l’evento et contra factum non valet argumentum

Lo Sri Lanka e il massacro di Pasqua

Davanti al quel massacro tutti noi in ogni ambito della nostra esistenza cristiana ne 
abbiamo fatto memoria  come martirio di fratelli e sorelle e nell’immediato così a cuore 
aperto .  E alcuni di questi nostri fratelli e di queste nostre sorelle  che aggiungono al 
tradizionale binomio eretici/eterodossi anche la sentenza definitiva di 
blasfemi/bestemmiatori  ne han fatto memoria essi stessi apertamente


Terzo Tomo: schizofrenia o doppiezza togliattiana in chiave identitaria e politica in 
difesa  della presunta esistenza forte di una presunta cristianità 
in rebus temporalibus?

Allora mi sono chiesto Ma come ? se sono blasfemi/ bestemmiatori perché farne memoria 
in tema di martirio ?  Ho privatamente chiesto lumi ad una persona a conoscenza dei 
fatti,una persona ortodossa nata a Johannesburg e quindi di etnia boera e di lignaggio 
WASP  ma che impiega solennemente il suo tempo in ricerche archeologiche per 
dimostrare che i boeri sono greci ed ortodossi .A questa persona ho chiesto il parere sul 
senso della memoria come martiri di persone ritenute blasfeme. Mi ha tematizzato del 
valore del battesimo di sangue.. Non ho per nulla replicato. La risposta è gemella a 
quanto mi scrisse un cristiano ortodosso definendo Notre Dame non un luogo di culto 
cristiano ma un monumento francese in stile gotico

Ecco caro Padre ti ho narrato questa storia come una sorta di prolegomena/praenotanda 
ad una eventuale successiva riflessione sui temi che con carità e chiarezza tu hai 
pubblicato nella rivista parrocchiale


Ovviamente  questi prolegomena/praenotanda non mi piacciono ma delle due l’una o 
sono l’esito finale congruo e coerente alla definizione di eresia ed eterodossia oppure 
sono segno di ben altro e di un  ben altro che non mi è gradito ma che,purtroppo, alligna 
a casa nostra

Cristo è Risorto
Padre Giovanni Festa



















mercoledì 24 aprile 2019

Anche in Settimana Santa. è necessario difendere la lingua italiana,la sua grammatica,la sua sintassi

Risultati immagini per foto cellulare in autobus

Autobus linea 101  da Via Libertà/via D'Annunzio si portici di Piazzale Ungheria .....

Il noto prete con regolare talare si sta recando in Parrocchia per la Celebrazione del Mattutino nella Grande e Santa Settimana dei cristiani ortodossi.
Ha trovato (per l'inevitabile presenza del bastone) posto a sedere e davanti a lui ..una giovane ragazza con il cellulare(il solito cellulare planetario dalle infinite e meravigliose funzioni) in mano .La ragazza è chiaramente in attesa di una telefonata e il desiderio e l'ansia dell'attesa le si leggono in volto

Finalmente il cellulare planetario si attiva... (sicuramente una colonna sonora di qualche film sconosciuto del tutto al prete) e il volto della ragazza si illumina... Ovviamente ci sta...nella e per la normale quotidianità dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze
"Amore...sto arrivando-poche  fermate..sono sopra il 101...Sto arrivando"

Il prete (notoriamente perfido e cattivo ) non può perdere l'occasione e il momento

"Signorina  mi deve perdonare  ma lei sicuramente ha fatto preoccupare il suo fidanzato..Se qualcuno o qualcuna comunica  di essere sopra l'autobus, è necessario e doveroso  chiamare subito la polizia.i carabinieri, i vigili del fuoco e la guardia nazionale... Telefoni al suo ragazzo e lo tranquillizzi.Lei non sta sopra l'autobus ma sta in autobus...Mi raccomando ..telefoni ..Ora sono arrivato a destinazione..La saluto..Buonasera..Telefoni al suo ragazzo..Sarà nel panico..


sabato 20 aprile 2019

Pasqua di Resurrezione 2019 secondo il calendario "gregoriano"-auguri indipendenti"Lorsque Tu descendis dans la mort, Toi la Vie immortelle, L'enfer fut terrassé par la splendeur de Ta divinité."



Exultet di Bari

Un prete (parroco ormai in emeritazione pensionistica ...il prete sciancato) e pure in pensione in ambito lavorativo scopre (da tempo) via web l'esistenza di chiese cristiane ortodosse che seguono non solo il rito dei cristiani d'occidente in uso nell'Una ed Indivisa prima dello scisma del 1054 ma anche-per loro scelta- il calendario attuale gregoriano in uso nelle chiese cristiane in occidente per ogni tradizione

Il prete ha riscontrato quindi l'esistenza di chiese ortodosse assolutamente indipendenti e fuori da ogni riconoscimento da parte delle chiese ortodosse come dire del depositum slavo-costantinopolitano
Il prete-via web,attraverso i siti,le foto,i testi,le icone presenti nel web allorquando si fa riferimento a queste chiese ortodosse indipendenti di tradizione e calendario occidentale- resta pienamente convinto della loro testimonianza ortodossa,della loro serietà ecclesiale e della loro serietà liturgica,del loro presentarsi come popolo di Dio   e riscontra che l'esistenza di esse è presenza in Francia ed ovviamente non esprime alcun giudizio e alcuna valutazione sulle loro motivazioni di esistenza e sui loro percorsi. Ne constata l'esistenza di liturgia e di congregazionalità

a)Eglise Catholique Orthodoxe de France (sulla cui sofferenza piena e totale noi cristiani ortodossi dovremmo seriamente riflettere per come viene ricordato in questo link 

http://luceortodossamarcomannino.blogspot.com/2015/11/lecof-biografia-di-una-chiesa-incompresa.html

sito web della Chiesa

http://eglise-orthodoxe-de-france.fr/organisation.htm

b) Eglise Orthodoxe des Gaules  -sito  web 
http://www.eglise-orthodoxe.eu/orthodoxe_gaules_1.htm

c) Église Orthodoxe Celtique- sito web della Chiesa 
http://www.eoc-coc.org/accueil/accueil/

d) EGLISE ORTHODOXE FRANÇAISE- sito web della Chiesa
https://www.eof.fr/



Ai fratelli e alle sorelle di queste chiese ortodosse indipendenti di rito e calendario occidentale  gli auguri in Cristo Dio il Teantropo,il Risorto dai morti

giovedì 18 aprile 2019

Ascoltare l'urlo di Dio:davanti ad ogni nostra morte Dio urla...Contro se stesso e cosi Egli fonda(forse) l'etica cristiana

Risultati immagini per foto della morte in Bergman

La morte resta sempre per la nostra  razionalità della 
mente e del cuore uno scandalo,uno scandalo 
imbarazzante di fronte al quale non c'è discorso che possa tenere e 
che possa resistere .La stessa cristianità –in ogni sua articolazione 
e tradizione -alla fine (davanti a questo scandalo) sceglie e ha 
scelto la via nobile di una nobile lettura cristiana,in Cristo Signore 
il Risorto dai morti  .Ed è sicuramente una lettura spirituale e  
teologica legittima  Cristo ha vinto la morte,Cristo ha depredato la 
morte Egli è il primogenito di coloro che risusciteranno e la sua 
resurrezione è caparra ed anticipazione della nostra ,di noi che 
tuttavia si continua a morire e spesso a morire male,nella cattiveria 
malvagia della malattie e dei dolori inenarrabili e di noi che si 
continua a morire aggiungendo scandalo allo scandalo stesso....la morte 
per violenza,la morte per tragedie improvvise fuori dalla nostra 
responsabilità e dal nostro controllo
Quindi la stessa lettura dei cristiani – Cristo ha vinto 
la  morte,la quale morte è il salario del peccato ed è entrata nella 
storia a causa del peccato stesso- potrebbe  correre il 
rischio –nel comunicarsi e nel divulgarsi- di diventare accettazione 
subita,giustificazione e sopportazione della scandalo che-invece -
proprio e perché cristiani siamo chiamati a combattere e a 
sconfiggere 

La morte per i cristiani è-Dio sia benedetto- 
un'intrusa.La morte per i cristiani non è la normalità .Essa è 
normale ma non per la fede cristiana. Resta il mistero biblico e 
paolinico della morte come ultimo nemico che Cristo proprio per ultimo 
sconfiggerà e allora-e solo allora-rimetterà nello Spirito santo ogni 
cosa nelle mani del Padre e sarà il Cristo tutto in tutti .Così 
avverrà.Ma ora e qui,proprio perché cristiano e presbitero 
intendo proprio sulla morte,sul dolore,sulla sofferenza,la sofferenza del 
corpo e del cuore,il dolore del corpo e del cuore-protestare e 
protestare davanti a Dio .La teologia sarà sempre pronta e brava(lo è 
stata e lo sarà con precisione,con sapienza,con legittimità)a fornire 
a noi tutti gli strumenti per il discorso cristiano sulla morte,sul 
dolore e sulla sofferenza Ma la mia protesta è sempre lì - e l'urlo di 
un cristiano davanti al fallimento e alla debolezza del suo Signore 
che solo in ultimo(ma poi perché proprio in ultimo?)
vincerà il nemico della morte -e questo tempo ultimo però 
è iscritto nel futuro più futuro a noi ignoto- da qui il grido 
incredibile del Salmo 69 "Signore non tardare" ed intanto- nell'ordine e nel 
tempo della nostra concretezza la morte,il dolore,la sofferenza la 
fanno incredibilmente da padroni e il Signore si prende le sue brave 
sconfitte,i suoi fallimenti,la sua debolezza e noi i nostri 
fallimenti,le nostre sconfitte e nel nostro ordine,nel nostro 
tempo,questo nostro tempo di sempre e da sempre assistiamo-
impotenti,falliti,rassegnati,impietriti- ai trionfi di questi 
nemici ,alla loro falce che miete e miete vittime 
su vittime,dolori su dolori e angoscia su angoscia

Viviamo nel circuito della violenza:  La violenza (anche quella della 
cosiddetta morte naturale per vecchiaia)è il nostro brodo .Tutto è 
violenza Come se ci fosse uno scontro totale,enorme tra due cominciamenti 
1. Noi crediamo per fede che in principio era il Logos
2. noi constatiamo per diretta osservazione che in principio è la 
violenza 
Crediamo nel primo inizio come certezza di fede e come 
incrollabile speranza,ma non possiamo nascondere a noi stessi e agli 
altri  la realtà dell'altro inizio dove il Dio dei cristiani ,il dio della tenerezza,
della misericordia e della compassione sembra restare ogni istante sul 
campo della battaglia egli come primo dei cadaveri che si prendono le 
sconfitte 
L'anafora della liturgia di San Basilio recita ad un certo 
punto che Dio è il Dio dei guerreggiati,dei tempestati,dei 
pericolanti –Forse proprio perché lui stesso è così e questa tragica 
scenografia esistenziale è la comunione dei cristiani con il loro 
Signore ,la loro reciproca solidarietà E non voglio qui ricordare 
facilisticamente l'intera esperienza della passione del Signore 
dall'arresto alla morte.Credo che sia stato molto  più violento per 
Gesù Cristo l'attendere dentro il Getsemani come prima erano stati 
di una violenza inaudita i 40 giorni di digiuno e di tentazioni nel 
deserto 
La tragedia della nostra esistenza è proprio tutta qui Non già 
il Signore è assente dalla nostra sofferenza,ma al contrario è sempre 
accanto a noi,ma assolutamente egli stesso guerreggiato e 
tempestato .
Mi rende sempre più conto che la fede cristiana non è 
latte e miele,non è melassa ,non è armonia a buon mercato e ove 
fosse pane –e lo è-questo pane non calma la fame e meno male che non 
la calma perché è pane di fuoco,che brucia tutto,che inquieta ,che 
pone a Dio stesso quesiti e problemi.
La mia protesta non viene per nulla risolta ad 
esempio dal sapere teologicamente che la morte è entrata nella storia 
degli uomini a causa del peccato.Discorso perfetto,giusto e allora 
cosa esistenzialmente cambia?Non intendo più sistemare ragionevolmente 
le questioni e gli scandali 
Noi cristiani  siamo il popolo della resurrezione e della parusia. Siamo il popolo della gioia per la 
resurrezione e per la speranza del secondo ritorno,noi diciamo che 
Cristo è risorto,è veramente risorto e che ritornerà .Ebbene il 
Signore stesso con una specie di solenne ceffone  di cupa tristezza e di 
incredibile suo dolore (per il quale non c'è risposta)
ad un certo punto esclama sconfortato Ma il figlio dell'uomo quando 
tornerà troverà la fede? 

Ed è tutta qui la questione,una questione estrema.  Il Figlio 
dell'uomo dubita di trovare la fede al suo ritorno perché teme che 
nessuno di noi sposterà le montagne,teme che nessuno di noi 
rischierà di annunciare la liberazione proprio perché deboli di fede 
e nella fede, paurosi e dubbiosi e forse non completamente fiduciosi 
nelle promesse stesse del Signore
Il Signore teme che nel periodo che è l'attesa del suo ritorno 
noi  cristiani ci arrenderemo al dolore del mondo(qualcuno tra noi 
cristiani ha pure purtroppo  scritto che il dolore e la sofferenza 
redimono ,si ho detto purtroppo ) ci arrenderemo all'inevitabilità 
naturale della violenza come comnciamento come cammino intermedio e 
come fine e avremmo risolto il grande enigma accettandolo Di  questo  
il Signore ha paura  Ed allora perché in noi tante paure e tante viltà in ordine alla 
nostra battaglia quotidiana contro le morti e contro i dolori.Questa 
è la comune chiamata a diventare santi. E questo estremo alto è il 
cristianesimo .Il cristianesimo non è l'etica del buon 
comportamento,dell'essere buon padre di famiglia,dell'essere buona 
madre di famiglia,dell'essere buon prete Il cristianesimo è l'etica 
totale della santità.
Non c'è altro  

Ci si dimentica sempre che nella sua realtà più 
profonda Gesù Cristo è stato risuscitato A lui stesso il Padre nello 
Spirito urlò alzati e cammina 
Questo urlo allora promana da Dio . E' il suo carattere identificativo.
Dio è questo urlo.Dio è il nostro urlo.Dio urla davanti ad ogni nostra 
morte contro se stesso 

lunedì 15 aprile 2019

Ai fratelli e alle sorelle in Cristo delle Chiese D'Occidente per la Settimana Santa secondo il loro calendario

Ai fratelli e alle sorelle in Cristo delle Chiese D'Occidente per la Settimana Santa secondo il loro calendario nell'onestà e sincerità ecclesiale dell'essere  ancora ad oggi (infelicemente) non in comunione

A mia moglie, a mia sorella,a mio fratello, ai miei nipoti, ai miei parenti tutti, ai miei cari amici e alle mie care amiche cristiani e cristiane delle Chiese D'Occidente all'inizio -secondo il loro calendario-della Grande e Maggiore Settimana  della Passione,Morte e Resurrezione del Signore Dio Gesù Cristo il Teantropo, il Risorto dai Morti.

Sarò con mia moglie la notte di Sabato 20 Aprile 2019 per l'intera Celebrazione  nella parrocchia dove Ella vive la sua sequela al Risorto e Teantropo.


mercoledì 3 aprile 2019

del signoraggio bancario di due impiegate e della serietà del loro direttore.




l'accreditamento della mia pensione sul mio conte corrente bancario è da settembre 2018 per ogni primo giorno di mese una fastidiosa avventura: Ancora l'INPS e il mio istituto cassiere non riescono ad incrociarsi telematicamente e quindi il denaro della mia pensione finisce sempre all'interno del sistema bancario ma parcheggiato in una sorta di data base in attesa che il cittadino si rechi in banca per sistemare l'operazione
Riconosco da sempre che l'Inps ha disposto regolarmente il bonifico sulle coordinate IBAN del mio conto. L'istituto cassiere non riesce a canalizzare direttamente il flusso e quindi,fin quando non mi reco in banca,il denaro non è sul mio conto e quindi non produce interessi attivi ed anzi,in presenza possibile di difficoltà, non sana la mia scopertua creando interessi passivi.

Per questi mesi ho sempre trovato una funzionaria professionalmente corretta  che ha sempre operato il giro conto necessario per sistemare la questione e ha sollecitato sia alla propria direzione sia all'INPS(ove necessario) la realizzazione dell'incrocio
Ma anche per questo mese niente incrocio. Mi sono recato allora in banca(da casa mia due autobus e il tram .L'istituto cassiere ha cambiato sede a partire da Gennaio 2019. Arrivo in banca e al gentile e cortese steward di accoglienza chiedo della funzionaria che ha risolto sempre la questione.

"Oggi è assente. Ma è sostituita dalla collega alla postazione codice R"

Stampo il biglietto di turno  (R 10) e mi avvio nei pressi della postazione. Sono già le 9,15 e dopo un'ora di servizio il turno dei cittadini è fermo al codice R3. Mi siedo e per quel che sento dai colloqui dell'impiegata con i cittadini che riceve..comincio a tremare e mi dico  facendo un cattivo pensiero "questa qui non capisce una beneamata *****ia"
Arriva il mio turno Come volevasi dimostrare.  Dopo aver due forse tre volte raccontato la questione ed evidenziato  la procedura seguita dall'impiegata assente, la tizia finalmente trova nel data base l'accertamento della mia pensione

"Quindi possiamo procedere con la solita metodologia ?
"No. per questa operazione ho bisogno dell'autorizzazione del direttore. E al momento è occupato"
"Ma in precedenza non è stata mai necessaria l'autorizzazione del direttore"
"La collega,pur di girare l'accredito sul suo conto,ha forzato la procedura. Io ho necessità dell'autorizzazione del direttore"
"Ma in attesa del direttore non è possibile verificare la procedura con il vice,con il responsabile di sala?"

"Si certo" Ed arriva La Responsabile di sala
E va ancora peggio .. "la collega ha operato forzando la procedura"
"Si ma non è un problema mio"
"No è un problema suo..La collega ha voluto agevolarla.."
"Ripeto non è un problema mio. Io ho assistito da 4 mesi ad un procedura che,in attesa di sistemare la faccenda,mi ha consentito (con il minor danno possibile..perchè il danno c'è stato) di avere sul mio conto e non sul vostro il denaro che è mio e non vostro della mia e non vostra pensione"

"non posso autorizzare. Aspetti il direttore che è impegnato o se non può aspettare torni domani"
"sulla mia pensione ? Ho sempre avuto pazienza e quindi aspetterò .Il denaro è mio e della mia famiglia non è della banca"

Mi rimetto in turno e dopo 20 minuti arriva il direttore che capisce bene dal riassunto fatto dalla responsabile di sala  che si sta rischiando seriamente. "Certo che autorizzo. Il denaro della pensione è del Signor Festa e su questo non ci piove" (e già le due impiegate si sentono spiazzate).Mi dica Signor Festa dopo il primo pagamento che per legge è sempre di cassa le è stato mai dato  da noi banca un modulo di autorizzazione per consentire il transito dal data base al conto ? "

"no mai "
"come pensavo.. Si dia il modulo al Signor Festa"

La responsabile di sala mi presenta il modulo che compilo e firmo "E quindi dal prossimo mese tutto sarà risolto ? "

La responsabile di sala "No..il conto è cointestato..Quindi deve venire qui sua moglie per firmare davanti al direttore o ad un suo delegato. Fin quando questo non avverrà ..resterà l'attuale sistema con l'autorizzazione del direttore e del solo direttore "

Stavo per perdere la pazienza "Signora  mia moglie lavora ogni giorno mattina e pomeriggio  E' libera solo ogni Sabato..."
"Allora perchè avete cointestato il conto?"
"Signora mi permetta..sono fatti nostri e non della banca. Ovviamente possiamo venire Sabato prossimo .Magari lei apre la banca e saremo lieti di completare l'operazione con lei delegata dal direttore "

E qui il direttore sorride furbamente 

e continuo "Come da norma che applichiamo ad esempio nelle istituzioni scolastiche ..basta che la firma venga accompagnata dal documento di identità..."

La responsabile di sala "Non è possibile.Occorre il riconoscimento fisico"

Il direttore taglia corto Signor Festa porti il modulo a casa e ci regoliamo secondo la legge sulle autentiche che lei ha citato. Poi controfirmerò io . Non dobbiamo essere d'ostacolo ai cittadini"

La prima impegata  "Mi raccomando porti l'originale..la fotocopia si fa in banca"

"signora posso pure portare un bigliettino con i saluti di mia moglie "

Il direttore risorride furbamente

"Bene Signor Festa la saluto,la ringrazio della sua pazienza e mi scuso per le informazioni che non le sono state  date.Ma abbiamo risolto. Per me resta importante la corretta comunicazione tra la banca e i suoi clienti. Grazie e le auguro una buona giornata"

"Grazie a lei direttore e alla sua serenità"  Signore al più presto mi porterà documento firmato da mia moglie, l'originale della carta di identità e un suo bigliettino si saluto"