giovedì 20 maggio 2021

Coltivare l' 'ironia Nono Paragrafo Erasmo da Rotterdam


Erasmo da Rotterdam, Alloggio della Follia, BURP 2011 - Nel 1509, dopo esser rimasto per l’ennesima volta al verde, Erasmo va a scroccare un po’ di ospitalità in Inghilterra dal suo amico Thomas More. I due compari si accorgono che non è stata una grande idea studiare Lettere e che così decidono di aprire una locanda a buon prezzo riservata a Umanisti squattrinati. La regola è semplice: se un cliente si presenta in albergo con una satira che egli ha scritto contro se stesso e la recita al resto della combriccola, paga la metà della tariffa e beve gratis. Improvvisamente, da tutto il Vecchio Continente, studiosi di ogni sorta vengono a confessare le loro folli idiozie: i Platonici maledicono le idee, gli Aristotelici sniffano le sostanze, i Naturalisti lodano la plastica, gli Stoici leggono i tarocchi, gli Epicurei fanno i permalosi, i Materialisti si travestono da fantasmi e gli Scettici da testimoni di Geova, mentre i Teologi non capiscono una fava e pagano per tre. 
Quando la notizia giunge a Londra, tutte le baldracche della capitale si presentano alla locanda proponendo ai filosofi un compromesso dialettico relativo all’altra metà della tariffa, e così More ed Erasmo si ritrovano a gestire il più grande bordello d’Europa. La cosa infastidisce alquanto Lutero, che scrive il De sado arbitrio per denunciare le perversioni sessuali degli Umanisti. A quel punto Erasmo sarà costretto a replicare con il De laccio arbitrio, in cui sostiene che farsi frustare da Svetlana era stata una scelta presa in assoluta libertà e coscienza cristiana. La tesi è talmente poco convincente che farà infuriare sia i cattolici che i protestanti, i quali si impegneranno poi in una decennale guerra di religione. Peccato, perché Svetlana aveva una proposta migliore.



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