lunedì 17 maggio 2021

Coltivare l'Ironia John Locke



John Locke, Baggio sull’intelligenza umana, Laverza, 2008 - In questo celebre saggio John Locke, che era cresciuto con appesa in cameretta la maglia numero 10 del Roby Baggio dei tempi del Bologna, si sofferma su alcune importanti questioni teologico-calcistiche. E lo fa partendo dal semi sconosciuto libro del Jenesi, testo redatto da un ebreo juventino secondo il quale il mondo del calcio avrebbe preso origine dalle zolle dell’Eden Stadium. Pare che Eva avesse colto un pallone da un raccattapalle a bordo campo e lo avesse passato ad Adani, che - dice il libro - “non era in grado di fare nemmeno tre palleggi con le mani”. L’origine del male del tifoso avrebbe dunque preso le mosse da quel gesto originario. L’umanità sarebbe andata incontro a un inesorabile destino apocalittico di commentatori televisivi in prima serata, pronti a sparare sentenze-missile che nemmeno il rigore di Pasadena. Ed è proprio partendo da questo episodio che Locke sposta il focus sul divin Codino, che da quel lancio nello spazio aveva conosciuto il dolore, e dal dolore aveva trovato la via del buddhismo. Secondo Locke, la differenza ontologica tra l’inconscio collettivo catto-adanico e quello tratto dalla Baggiavāghita starebbe proprio nel diverso modo di intendere la sofferenza: mentre Adani continua a far soffrire il mondo del pallone - prima coi piedi e poi con le parole -, Baggio si sarebbe invece preso cura del suo dolore levandosi dai palloni, a suon di trattore, campi, legna da spaccare e gran respironi di diaframma. Il filosofo conclude il testo così: “Quando Dio distribuiva l’intelletto umano, Lele Adani era in doccia”. Ohm.


PS   Su Lele Adani  


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