sabato 30 marzo 2019

Un quesito "reazionario " versus et contra chi ha organizzato e ha partecipato al Congresso di Verona


PREMESSA 

Un prete sciancato e per di più cristiano ortodosso ed ancora per di più e di più siciliano e palermitano è maestro di sospetto e di sano cinismo

Un prete sciancato e per di più cristiano ortodosso e per di più e di più siciliano e palermitano e che è stato "in rebus temporalibus" direttore amministrativo in un liceo classico sa bene occorre sempre proteggersi dai presunti buoni ed idealisti a qualsivoglia genia essi ed esse appartengano

MEMORIE 

Il prete sciancato e per di più cristiano ortodosso ed ancora per di più e di più siciliano e palermitano  alcuni anni fa partecipò ad un  convegno internazionale di studi su "Estasi mistiche e psicopatologie della mente" Un convegno fondamentale,un momento di estrema demitizzazione e di grande convergenza scientifica di laicità L'unico relatore è un noto teologo .Relazione dotta...ampia...analitica...con successiva standing ovation..Il dibattito poi..Un continuo elogio quasi un panegirico  verso il noto teologo...Le vendite del suo ultimo libro (rigorosamente edizioni Mondadori per la serie pecunia non olet ) avranno un picco in salita
Ma ecco che dall'ultima fila un anziano prete cattolico  in tonaca si alza e chiede la parola e ciabattando ciabattando arriva al microfono e così si esprime(alla Don Camillo ) "Reverendo(eh si il teologo è stato prete ..oggi in regolare e papale e felice dispensa ..alla faccia di chi la dispensa regolare,papale non l'ha ) se io vedo stanotte alla mezza Santa Maria Maddalena dei Pazzi suonare a distesa le campane e cantare "l'amor 'nun è amato" io mi ci presento con la candela in mano e canto con la Santa perchè santa Ma se invece vedo lei farlo chiamo il 118 " e riciabattando riciabattando l'antico ed anziano prete in tonaca tornò al suo posto avendo asfaltato il noto teologo


Un prete sciancato e per di più cristiano ortodosso e per di più e di più siciliano e palermitano e che è stato "in rebus temporalibus" direttore amministrativo in un liceo classico  ricorda di una dipendente del liceo(cattolicissima  ai limiti della medievalità) che,un giorno, nell'ufficio del direttore  compose un grande inno  elegiaco alla necessità della collaborazione,della cooperazione e del gioco di squadra
Il prete sciancato direttore amministrativo  attese la fine dell'elegia e chiese "di brutto" alla dipendente  "Ma lei,signora,cosa vuole e cosa chiede ? " La Signora usci dalla stanza del direttore prete sciancato


EVENTI PARLAMENTARI - si fa breve ripasso di elementi di diritto costituzionale e parlamentare 

  l'iter procedurale parlamentare di costruzione della legge,a mia memoria, prevede le seguenti fasi  a) presentazione del disegno di legge  b) iscrizione all'ordine del giorno delle riunioni di Camera e Senato dopo la conferenza dei capigruppo dei gruppi parlamentari come da regolamento costituiti c) dibattito in parlamento secondo il nobile criterio della doppia lettura  d) approvazione della legge  e) firma del Capo dello Stato e promulgazione  f) pubblicazione in Gazzetta Ufficiale  g) eventuale organizzazione del referendum abrogativo con le norme e le procedure costituzionalmente previste. E così è stato ed è avvenuto -per restare nella tematica "diritti soggettivi della persona"- per la legge istitutiva del divorzio e per la legge  che regolamenta i casi e le procedure per la tutela della maternità e l'interruzione volontaria della gravidanza

INVECE 

Così non è avvenuto per la procedura relativa alla legge Cirinnà.la legge sulle Unioni Civili che regolamenta anche il fenomeno sociale delle unioni affettive e sessuali tra persone dello stesso sesso. Nonostante la grande opposizione alla legge  nella legittimità del non concordare da parte -in primis- di organizzazioni di laicato cristiano interconfessionale che ancora si riconoscono nel Congresso di Verona,tali organizzazioni,pur avendo disponibilità di mezzi e risonanza ,non hanno per nulla organizzato uno straccetto di iniziativa referendaria dopo l'approvazione della legge e dopo la loro declarata e legititma opposizione

PERCHE'?  E la domanda ad oggi non ha (e non avrà) risposta


PROPOSTA PER LA CREDIBILITA' per queste organizzazioni "veronesi"

Non entro nel merito dei contenuti del Congresso di Verona.La mia riflessione "reazionaria" è solo metodologica .. Ma vi chiedo di organizzare nell'immediato l'istruttoria politica per abrogare la legge 194 e la legge Cirinnà.. Prometto e dichiaro che firmerò le due richieste di referendum abrogativo . MA POI VOTERO' PER LA NON ABROGAZIONE

MA POI VOTERO' PER LA NON ABROGAZIONE

e voterò per la non abrogazione non perchè chissà da quale modernismo io sia stato accecato..I modernisti accecati,i modernisti cristiani accecati sono (ad avviso del prete sciancato e per di più cristiano ortodosso ed ancora per di più e di più siciliano e palermitano è maestro di sospetto e di sano cinismo ) invece ed invero quanti ,a destra "identitaria  " e a sinistra "della teologia della liberazione " vogliono confondere gli ambiti ed identificare nella società civile  l'espressione totale della loro professione di fede..Il che per il prete sciancato è idolatria


MA POI VOTERO' PER LA NON ABROGAZIONE

perchè i cristiani devono organizzare i referendum abrogativi ma affinchè li perdano e li organizzano per perderli 










 








giovedì 28 marzo 2019

Sergio Quinzio. ....Gerusalemme

Risultati immagini per foto del muro del pianto

http://www.caffeeuropa.it/attualita/98ebraismo-quinzio.html


"...una fondamentale contrapposizione, che è stata vista da molti, tra quella che è l'ottica greca, che è quella in cui il mondo classico ci è pervenuto classicamente, e quella ebraica. Il cosmo greco è un cosmo sostenuto da un "logos", da un ordine, cioè qualche cosa che ha una consistenza, una compattezza, mentre invece nell'ottica ebraica il mondo è puramente contingente, è creato da Dio e come tale è qualcosa che Dio mette in atto ma che in qualunque momento potrebbe revocare a sé - e sa il racconto ebraico, la leggenda ebraica di Dio che avrebbe creato duecentocinquantatre mondi prima di questo, ma li aveva creati secondo la misura della giustizia, per cui dinanzi alla sua perfetta giustizia non potevano sussistere, e quindi ha dovuto distruggerli, fin quando ha creato questo, che è secondo la misericordia, cioè viene tollerato anche il male e per questo può sussistere."

" ....io credo, che ci sono due atteggiamenti diversi: il tempo pagano, se vogliamo usare questo termine, è il tempo della natura - nella natura tutto ritorna, il giorno e la notte si succedono e si succedono le varie stagioni, si succedono le varie generazioni e ad ogni primavera rifiorisce la natura -, allora in questo senso il tempo è un tempo che ritorna continuamente e come tale il futuro non ha in definitiva senso, perché tutto quello che è già stato in qualche modo o identico o simile tornerà ad essere ancora; (....)  Nell'ottica biblica il tempo è lineare, è un tempo non più ricalcato sui ritmi del cosmo ma ricalcato sui ritmi della storia, perché Dio, il Dio biblico, è un Dio che interviene nella storia: crea, manda i suoi profeti, unge i suoi re. Tutta la vicenda in cui si articola il corso del tempo biblico è una vicenda in cui si compiono degli eventi che sono degli eventi storici, e questo fino alla fine del mondo. Queste due strutture sono incompatibili una con l'altra"

"Come sostiene Benjamin nelle "Tesi sulla filosofia della storia", la storia del mondo acquista un senso: può essere riconosciuta una concatenazione fra un'epoca e l'altra, non perché viene conosciuta dal presente ma perché dal futuro escatologico viene proiettata e riceve luce, tutto quello che è accaduto nel passato riceve luce dal suo esito; quello che per il mondo greco è l'origine, per il mondo ebraico in fondo è la meta. Krause dice "La meta è l'origine".

Vorrei ricordare che Gerschom Scholem, grande studioso dell'ebraismo, afferma che l'orizzonte messianico è inseparabile dall'orizzonte apocalittico. Ossia, è vero che c'è un ottimismo storico, una progettualità, un qualcosa che ci fa vedere il futuro come futuro salvifico - il regno di Dio, la giustizia di Dio che si realizza completamente -, ma è vero che questo non avviene attraverso un processo graduale di crescita, secondo la tradizione originariamente ebraico-cristiana, ma avviene attraverso quello che è stato chiamato un "giudizio", il giudizio di Dio sulla storia del mondo"

Quando il profeta Isaia dice che nel giorno di Dio splenderanno nel cielo sette soli, esprime che non c'è una gradualità, ma che c'è questa rottura, quest'irrompere di una realtà ulteriore nei confronti della quale non si perviene scalino dopo scalino. D'altra parte, è vero che proprio l'aspettativa di un futuro redento, di un futuro salvato, rende addirittura invivibile la vita dell'uomo. È un paradosso. L'uomo pagano, per usare questo termine, accetta un fato: le cose sono come sono, prima si è giovani e poi si è vecchi, prima si è vivi e poi si è morti, d'inverno fa freddo e d'estate fa caldo. Le cose stanno così, non c'è nulla da fare e per questa via si perviene a una certa rassegnazione, cioè se ne regge il dolore: è la "mesòtes", la "giusta misura" fra le cose. Si crea, magari con un fondo di tristezza, una forma di equilibrio, una forma di stabilità.. Invece l'uomo biblico è un uomo che viene sempre sollecitato da questo pungolo per cui le cose potrebbero essere radicalmente diverse da quelle che sono. Scholem dice che allora l'uomo ebreo vive nel futuro; ma nel futuro non si può vivere perché l'uomo vive sempre nel presente. L'uomo che ha quest'aspettativa finale, escatologica, questa storia che ha una meta, è un uomo totalmente infelice, un uomo totalmente lacerato. Kafka, Krause e tutti i grandi autori ebrei, testimoniano di questa condizione, cioè di un uomo che non è contento delle cose come sono; ci si mette nell'atteggiamento che le cose non dovrebbero essere così come sono, il bambino non dovrebbe morire. Questo rende la vita infelice, perché ogni volta si fa l'esperienza del contrario."

Lutero è stato, secondo me, un potente restitutore dell'ottica biblica. Nel mondo prima di Lutero sostanzialmente c'erano dei ruoli sacri, permanevano ancora dei ruoli sacri e dei ruoli profani: un conto è il sacerdote che celebra o il monaco che prega, un altro conto è il contadino che zappa: la prima operazione è sacra, la seconda è profana. Proprio ritornando alla Bibbia, alla "sola scriptura", solo Dio è diverso: la sacralità e la santitá appartengono esclusivamente a Dio, tutti gli altri ruoli umani, che siano quelli del vescovo o che siano quelli di chi fa il lavoro più basso e più umile, sono tutti connotati allo stesso modo, perché la sacralità è totalmente posta in Dio. Nasce questo strano destino della parola tedesca "Beruf", perché "Beruf" è la "vocazione" intesa come vocazione religiosa, la vocazione a diventare sacerdote, a farsi religioso. Invece il Beruf ha acquistato anche linguisticamente il significato di "incarico", di un "compito" raffinato: c'è il Beruf del giardiniere, c'è il Beruf del pescatore, e così via. In questo senso Lutero ci ha riportato alle origini bibliche."

"Ulisse fa un percorso circolare; come la storia è una storia ciclica, così il percorso, il tempo è ciclico. Ulisse parte, compie una vicenda molto tormentata, molto dolorosa, piena di prove, però ritorna a Itaca. Questa è la vicenda omerica. Invece la vicenda di Abramo è una vicenda in cui anche lo spazio, come il tempo, è lineare, perché: "Abramo, va e parti!". Per dove? Nessuno dice dove devi andare, non c'è nessun luogo al quale tu debba tornare o al quale tu debba approdare, tu semplicemente vai. In questo senso è un nomadismo molto più radicale;(...) acconto ebraico dei due ebrei che si incontrano: "Dove vai?" "Parto" "Ma dove vai?" "Vado lontano" "Ma lontano da dove?". Non c'è un dove: in questo senso Abramo va, ma non ha nessuna garanzia del senso, della direzione e del dove dovrà giungere. Quindi anche lo spazio, non solo il tempo ebraico, è aperto."

o continuo a dire che è enormemente prevalente nell'orizzonte ebraico-cristiano quest'idea di Dio del quale non si parla. Non c'è discorso tematico su Dio, perché o Dio parla e ci rivela la sua volontà e ci dà i suoi ordini, oppure a Dio si parla per pregarlo, per chiedergli qualcosa, per adorarlo; al di fuori di questo non c'è nessuna possibilità.(..) nell'orizzonte biblico prevale enormemente la parola di Dio anche quando contraddice totalmente tutte le regole che si possono dedurre dalla esperienza naturale; per esempio, quando Dio ordina ad Abramo di uccidere il figlio, evidentemente va in una direzione totalmente opposta a quella che è la legge "naturale"; o quando gli promette un figlio dal grembo sterile e vecchio di Sara essendo lui centenario, in definitiva prevale sempre l'aspetto paradossale "

 Si legge ancora questa tensione estrema tra quelle che sono le categorie greche, con le quali è stato rivestito il messaggio biblico e che attraversano un lunghissimo sincretismo medievale e moderno, per arrivare a rendersi conto che sono due categorie inconciliabili, anche se c'è chi continua a tentare di conciliarle: ma probabilmente sono in effetti irriducibili l'una all'altra."

la parola di Dio è una parola che trascende di gran lunga le possibilità di comprensione. Quando gli Ebrei dicono che ogni versetto biblico ha almeno settanta significati, questi settanta significati non esauriscono il significato del versetto biblico, tanto che l'ipotesi è sempre che la venuta del Messia dia una lettura talmente piena di quel versetto biblico, di quella rivelazione biblica, che gli uomini non hanno potuto o non hanno saputo dare in tutto il corso della storia. " (...)Leggendo il versetto si danno letture diverse, e tutte hanno una loro legittimità; ma, a differenza dell'ermeneutica moderna, c'è un appello alla rivelazione finale, messianica: alla fine verrà il Messia e rivelerà tutto. Non so se Lei ricorda questi due esempi: due saggi che discutono nel giardino della Sinagoga: "Se è vera questa interpretazione del versetto, questo fiume retroceda", dice uno; e infatti il fiume retrocede; e l'altro dice: "Se è vera la mia interpretazione contraria, il muro di questa Sinagoga cada". In effetti tutti hanno degli argomenti, ma nessuno ha l'argomento decisivo e questo credo che sia il senso dell'atteggiamento ermeneutico, non esistono che interpretazioni. Con la differenza che lá esiste la verità, e anche se per qualcuno dei nostri ermeneuti esiste la verità, questa è una verità che non si sa bene come coesista con l'interpretazione."

una dialettica che ha un suo superamento immanente, perché in effetti viene risolta messianicamente, viene risolta nei "nuovi cieli e nuova terra". Quello che colpisce è proprio tutta la struttura del Talmud. Il Talmud sono dei verbali di assemblee accademiche di rabbini, in cui si alzò un rabbino e disse: "Questo versetto significa questo, questo e quell'altro"; l'altro rabbino disse: "No, è sbagliato, questo versetto va interpretato così"; è il verbale di queste continue contraddizioni, senza mai la preoccupazione di conciliarle. Invece i nostri filosofi direbbero: "No, a questo punto cerchiamo di conciliare; tu hai detto questo, egli ha detto quello, vediamo come queste cose possono essere messe insieme, possono stare assieme". Lá non stanno insieme. Quindi c'è una coscienza tragica che l'uomo, fin dalla condizione premessianica, di esilio, non può pervenire a nessuna sintesi compiuta. "

Bonhoeffer afferma - fedele a tutta la tradizione protestante, luterana perlomeno - che il vero peccato originale consiste nel fatto che l'uomo ritiene di poter scegliere tra bene e male. L'uomo avrebbe una conoscenza al di sopra delle situazioni che gli consentirebbe in ogni momento di dire che questo è bene e questo è male, di fare la scelta buona o fare la scelta cattiva. Questa sarebbe l'etica. Se per etica dobbiamo intendere questo, l’etica è il peccato originale, cioè la presunzione che l'uomo possa distinguere tra il bene e il male. Credo che pochissimi mi perdonerebbero l’affermazione che nell'ebraismo l'etica non è fondamentale.(...)Un pio ebreo, al quale si chiedesse "Tu perché non mangi gli animali marini che non hanno squame?", risponderebbe che è una norma che viene data da Dio e che non puó neanche mettere in discussione, perché se mi cominciassi a domandare perché è stata data questa norma, mi avventurerei in quella via proprio etica in cui tenderei a giustificare, a trovare una motivazione dei miei comportamenti. L'obbedienza alla legge di Dio non è un fatto etico, tanto che dice: "Tu uccidi tuo figlio", "Tu uccidi i popoli che occupano la Terra Santa", quindi non è un'etica. Il peccato non è la colpa in senso etico: questa è la differenza. In altri termini, l'unica cosa che si può dire, da ebreo, è che una cosa è giusta perché Dio la comanda. Ma questa non è etica, perché un'etica totalmente eteronoma - la norma c'è, io la obbedisco, non so perché, non ho diritto di interrogarmi sul perché, non posso trovare motivazioni razionali - non è più una dottrina etica; questa è semplicemente l'obbedienza a un comando."

. Io credo che fondamentalmente, quando Freud dice che la sofferenza non nasce dalla colpa, ma la colpa nasce dalla sofferenza, abbia ragione, mi sembra molto giusto.

". C'è una struttura fondamentale biblica che dice: "Questa è la legge che io ti do -dice Dio al suo popolo-: se tu la osserverai vivrai, se tu non la osserverai morrai". Ma c'è anche tutta l'esperienza profetica, in cui colui che compie il male spesso vive bene e colui che compie il bene spesso vive male. Lo scandalo di questo fatto, che non c'è corrispondenza tra legge e conseguenze dell'obbedienza o disobbedienza alla legge, è qualche cosa che fa sì che già all'interno dell'ebraismo esista questa duplicità, un luteranesimo ur-biblico. In fondo chi è che viene salvato? Viene salvato il resto, il piccolo resto di Israele. Chi sono questo resto di Israele? Sono l'uomo della terra - anche Gesù ripeterà la stessa cosa -, sono coloro che non sanno la legge; lo dirà ancora Kafka, quando parlerà degli ebrei orientali, i peggiori, che non rispettano la regola di Kasherut, che mangiano quello che trovano, che litigano, che tirano fuori il coltello; ma hanno l'attaccamento alla vita che gli altri non hanno. Quindi c'è già nell'orizzonte dei profeti questa salvezza promessa a chi non osserva la legge. "Le prostitute, i pubblicani vi precederanno nel regno dei cieli", ma già i profeti lo dicevano: verrà salvato proprio quel resto di popolo che non conosce la legge; Gesù viene applaudito dal popolo e viene condannato dall'autorità religiosa e politica."

Anche il "sine glossa", il tentativo di uscire dalla metafora, non può avere un successo pieno: ciò non toglie che noi dobbiamo avere il coraggio di cercare il più possibile di avvicinarci alla lettura originaria, ben sapendo che questa dava luogo a interpretazioni diverse. Anche la nostra non può essere altro che un'interpretazione, però bisogna tener fermo che un senso c'è e sarà quello rivelato messianicamente, escatologicamente, "

Qualche volta penso, per esempio, alle lamentele di Leopardi contro la natura matrigna, terribile, che fa soffrire le sue creature, le uccide, "lo sterminator Vesevo": ma questo è molto cristiano, perché un autore pagano non avrebbe avuto nessun motivo di scandalizzarsi del fatto che la natura fosse matrigna. Leopardi si scandalizza per la buona ragione che credeva che la natura dovesse essere madre. Ecco allora che l'idea del male come prova contro Dio diventa paradossalmente una conferma di Dio, perché noi non avremmo neppure l'idea del male se non potessimo contrapporla alla perfezione di un bene."

d’altro canto è anche vero che l'uomo può disubbidire a Dio, non è mai costretto. Dunque, questa libertà, che è pur data da Dio, si può rivolgere contro la stessa legge di Dio: in altre parole, se per un verso Dio ci impone la sua legge, dall’altro ci lascia liberi, ci offre la possibilità di violarla, pertanto si può giocare su tutti e due i piani. C'è l’elemento del conflitto con Dio che torna poi in tutto il chassidismo: si litiga con Dio. Ci sono dei bellissimi racconti chassidici, per esempio in Buber, in cui con Dio si litiga; ci sono delle storie chassidiche in cui Dio viene trascinato dinanzi al tribunale rabbinico: "Tu hai promesso a chi osserva la legge ogni bene e invece io sono stato colpito da questa e questa disgrazia"

a fede, se la portiamo alla sua estrema radicalità, è la negazione di ogni possibilità di conoscenza. San Paolo nella "Lettera ai Romani" scrive: "Come uno non può sperare quello che già possiede - perché se ce l'ha non lo può sperare -, così nessuno può credere in qualche cosa che già conosce", per cui la fede è sostanzialmente mancanza di conoscenza(...) in questo orizzonte non c'è nessuna conoscenza, c'è soltanto una speranza, c'è soltanto un'invocazione, c'è soltanto una volontà: Horkheimer parlava di una “nostalgia del totalmente altro” quando diceva: "Io non sono disposto ad accettare una realtà in cui il carnefice prevalga eternamente sulla vittima". Non sa quale sarà il destino del carnefice, quale sarà il destino della vittima, fino a che punto potrà rispondere a questa sua esigenza di non vedere il carnefice sempre prevalere sulla vittima: non lo sa, però lo spera, però lo crede."

sabato 23 marzo 2019

il filosofo ateo Alain Badiou riflette su San Paolo versus et gli identitari zelanti di qualsivoglia appartenenza a) prima parte -quelli di casa mia




Alain Badiou  San Paolo la fondazione dell'universalismo  Cronopio editore  1999

citazioni dal capitolo primo "per passim vagantes" -Contemporaneità di Paolo 

"Paolo (....) il cristianesimo a quest'unico enunciato  Gesù è risorto(....) Diciamo che per Paolo si tratta di indagare quale legge possa strutturare un soggetto sprovvisto di ogni identità e sospeso ad un evento la cui sola prova è che un soggetto lo dichiari"

"il gesto inaudito di Paolo è quello di sottrarre lla verità all'impresa comunitaria,poco importa se intesa come un popolo,una città,un impero,un territorio o una classe sociale .Ciò che è vero(...) non si lascia rinviare a nessun insieme oggettivo nè per quanto riguarda la causa nè per quanto riguarda la destinazione"

"(,,,,) il fallimento cui è destinata ogni attribuzione del discorso della verità a insiemi storici   precostituiti.Separare duramente ogni processo di verità dalla storicità "culturale" in cui l'opinione pretende di dissolverlo questa è l'operazione a cui Paolo ci conduce


"Come risuona limpido,in queste condizioni,l'enunciato di Paolo,enunciato propriamente stupefacente per chi conosce le regole del mondo antico "Non c'è giudeo nè greco,nè schiavo,nè libero,non c'è maschio nè femmina(Galati 3,28) (.....) Gloria invece onore e pace per chiunque fa il bene,per il giudeo prima e poi per il greco.In Dio infatti non v'è alcuna parzialità verso le persone (Romani 2,10)

"Che cosa vuole Paolo ? Certamente strappare la novella(il vangelo) alla rigida chiusura in cui sarebbe confinata se valesse soltanto per la comunità ebraica.Ma anche impedire che essa sia determinata(...) dal formalismo giuridico romano e ,in particolare, la cittadinanza romana,le sue condizioni e i diritti che vi sono collegati. Benchè  cittadino romano e fiero di esserlo,Paolo non permetterà mai che il soggetto cristiano sia identifciato attraverso una categoria del diritto,Saranno dunque ammessi senza restrizioni nè privilegio,gli schiavi,le donne.la gente di tutte le professioni e di tutte le nazionalità (...) La verità (....) è offerta a tutti o destinata a ciascuno senza che una condizione di appartenenza possa limitare questa offerta o questa destinazione








venerdì 22 marzo 2019

Per la Quaresima 2019-il manifesto del contadino impazzito:Amare il Creatore-Piantare sequoie-Attendere la fine del mondo e praticare la Resurrezione



“Amate il guadagno facile, l’aumento annuale di stipendio, le ferie pagate. 
Desiderate sempre più cose prefabbricate.
Abbiate paura di conoscere i vostri vicini, e di morire, 
e avrete una finestra nel pensiero. 
Nemmeno il vostro futuro sarà più un mistero, 
la vostra mente sarà perforata in una scheda e messa via in un cassetto. 
Quando vi vorranno far comprare qualcosa vi chiameranno. 
Quando vi vorranno far morire per il profitto ve lo faranno sapere.
Ma tu amico, ogni giorno, fa’ qualcosa che non possa entrare nei calcoli. 
Ama il Creatore, ama la terra. Lavora gratuitamente.
Conta su quello che hai e sii povero, ama qualcuno anche se non lo merita. 
Non ti fidare del governo, di nessun governo. 
E abbraccia gli esseri umani. 
Nel tuo rapporto con ciascuno di loro riponi la tua speranza politica. 
Approva nella natura ciò che non capisci e loda quest’ignoranza, 
perché ciò che l’uomo non ha razionalizzato non ha distrutto. 
Fai le domande che non hanno risposta. 
Investi nel millennio. Pianta sequoie. 
Sostieni che il tuo raccolto principale è la foresta che non hai piantato 
e che non vivrai per raccogliere. 
Afferma che le foglie quando si decompongono diventano fertilità. 
Chiama questo “profitto”. Una profezia così si avvera sempre
Poni la tua fiducia nei cinque  centimetri di humus che si formeranno sotto gli alberi ogni mille anni. 
Stai a sentire come si decompongono i cadaveri: metti l’orecchio vicino e ascolta i bisbigli delle canzoni a venire. 

Aspettati la fine del mondo.
Sorridi, il sorriso è incalcolabile, sii pieno di gioia. 
Finché la donna non brama il potere, sostieni la donna più che l’uomo. 
Domandati: questo potrà dar gioia alla donna che è contenta di aspettare un bambino? Quest’altro disturberà il sonno della donna vicina a partorire? 
Vai col tuo amore nei campi. Stendetevi tranquilli all’ombra, posa il capo sul suo grembo… e vota fedeltà alle cose più vicine alla tua mente. 
Appena vedi che i generali e i politicanti riescono a prevedere i movimenti del tuo pensiero, abbandonalo. 
Lascialo come segnale per indicare la falsa traccia, la via che non hai preso. 
Sii come la volpe, che lascia molte più tracce del necessario, alcune nella direzione sbagliata.
Pratica la resurrezione.

Wendell Berry Manifesto del contadino impazzito 
http://www.mexicoart.it/Ita/wendellberry.htm

Quaresima 2019- ricordo di un 6 Gennaio di tanti anni fa -un Venerdi sulle rive del Bosforo



Anni ed anni fa .  il  6 Gennaio.. Allora era un Venerdi.....Sulle rive del Bosforo a Costantinopoli/Istanbul  i cristiani della città in preghiera per la Grande Benedizione delle acque per la Festa della Teofania del Signore,il battesimo di Gesù Cristo dentro le acque del Giordano immerso da Giovanni Battista
Presiede il Patriarca Bartolomeo 

Il coro  ha completato il  canto del tropario iniziale 

La voce del Signore echeggia sulle acque proclamando: venite, ricevete tutti lo Spirito di sapienza, lo Spirito d'intelligenza, lo Spirito del timor di Dio, ora che Cristo si manifesta. (tre volte)

Oggi è santificata la natura delle acque; il Giordano si interrompe e delle stesse sue onde arresta il decorso, vedendo bagnarsi il Sovrano. (due volte)

Qual uomo tu ti rechi al fiume, o Cristo grande Re, ti accingi a ricevere il battesimo dei sudditi, o Buono, dalle mani del precursore, a causa del nostro peccato, o amico degli uomini. (due volte)

Gloria al Padre e al Figlio e al santo Spirito, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

"Alla voce di colui che grida nel deserto: preparate la via del Signore, sei giunto, Signore, assumendo forma di servo, chiedendo il Battesimo, tu che non conosci il peccato. Ti videro le acque ed ebbero paura; tremante divenne il precursore, che ad alta voce disse: come può illuminare una lampada la luce? Come può imporre le mani un servo sul padrone? Santifica me e le acque, o Salvatore che levi i peccati del mondo."

e il lettore sta iniziando a leggere in mono-tono dall'Antico Testamento dal Libro del profeta Isaia....." Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa. Come fiore di narciso fiorisca; sì, canti con gioia e con giubilo. Le è data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saròn...."



Ed ecco  la voce in mono-tono del Lettore viene sovrastata dalla nenia del muezzin che dal minareto della vicina moschea chiama alla preghiera ......

E' adhān : " 
  1. Allāhu Akbar (Iddio è Sommo) 
  2. Ašhadu an lā ilāh illā Allāh (Attesto che non v'è dio se non Iddio) 
  3. Ašhadu anna Muḥammadan Rasūl Allāh (Attesto che Maometto è l'Inviato di Dio) 
  4. Ḥayya ʿalā al-salāt (Orsù alla preghiera) 
  5. Ḥayya ʿalā l-falāḥ (Orsù alla salvezza) 
  6. Allāhu Akbar (Iddio è Sommo) 
  7. Lā ilāh illā Allāh (Non v'è dio se non Iddio) 


Il Patriarca Bartolomeo allora con mite gesto della mano fa sospendere non solo la Lettura della profezia di Isaia  ma  il continuare l'intera celebrazione  in attesa della conclusione delle orazioni del muezzin...

Il vento del Bosforo pare ritirarsi indietro e le acque sembrano fermarsi ,quasi indietreggiare  perchè stupite e basite dalla scelta del protos/il Patriarca Bartolomeo .... La stessa Croce benedizionale che poi santificherà le acque sembra sorridere... ll silenzio e la sorpresa invadono  i cuori dei presenti.. Il Lettore resta fermo al suo posto davanti al leggio  in attesa ...... 

Scelta di rispetto e di mitezza cristiana.... nella libertà del Vangelo... 

E solo alla fine  della melodia del muezzin  la nostra Celebrazione riprende e la Croce può santificare le acque del Bosforo


 Grande sei tu, Signore, e mirabili sono le tue opere, e nessuna parola è sufficiente a cantare le tue meraviglie.

sabato 16 marzo 2019

la strage alle due moschee

La strage alle due moschee

Nessuna descrizione della foto disponibile.


( citazione e copia dalla home page  facebook di Gabriele Iungo)  
Una copia del Nobile Corano della Moschea della Luce, colpita dagli attentati di #Christchurch. Il sangue della persona che lo leggeva "


A casa  mia (in ogni sua  ampia articolazione ecclesiale ) di fronte alla strage alle due moschee si reagisce (purtroppo,come al solito) con la ovvia condanna del massacro ma subito dopo si  fa memoria forte e declarata del silenzio,dell'indifferenza da parte dei potenti della terra e del sistema del "politicamente corretto" verso le tante,tantissime stragi che hanno colpito e colpiscono le congregazioni cristiane.

E  si fa  memoria contrapponendo questa indifferenza  verso i cristiani massacrati allo sdegno pubblico di tutti e di tutte  per musulmani ,ebrei, credenti di altre fedi  massacrati

La percezione dei miei parenti di ogni ampia articolazione ecclesiale di casa mia è corretta ma  è gravemente strumentale se postata,collocata,declarata e dichiarata  come una sorta di tentativo di offuscamento e di censura  delle stragi verso e contro musulmani e verso e contro credenti di altre fedi 

E -va detto-(la verità rende liberi  ci ricorda l'apostolo Giovanni- le stragi e i massacri (sopratutto verso musulmani e verso ebrei ) sono opera di gente che si professa cristiana,che pretende di aver agito con le stragi come fedeltà a Cristo.

E va anche detto che questo tipo di gente spesso non è un incidente di percorso nel divenire delle articolazioni ecclesiali di casa mia ma è anche ipotizzabile che nel divenire ecclesiale delle articolazioni di casa mia  questa gente  ha trovato e trova cittadinanza (purtroppo troverà ancora) nonostante e contro il Vangelo di Gesù  Cristo 

Quindi commentare le stragi contro "gli altri da noi " (espressione qui virgolettata perchè ambigua e pericolosa) ricordando sempre la percezione già citata  rischia di dare -senza volerlo ovviamente-stura di legittimità e di doverosità ai mitra "cristianissimi" e alle bombe "cristianissime" contro "gli altri da noi "

A casa mia (in ogni sua articolazione di ampiezza ecclesiale) non si deve /non si dovrebbe (il condizionale è d'obbligo per un cammino nostro di conversione e purificazione ) più commentare le stragi  "verso gli altri da noi" con l'immediata esplicazione della percezione citata. La gente che uccide e che massacra  quand'anche proclami di essere cristiana e in quanto tale pensa e pretende di essere  legittimata ..non è nostra familiare..non appartiene a casa nostra .....è fuori e contro la nostra comunionalità 

Ed anzi proprio in nome e per conto di quella citata percezione a maggior ragione, noi cristiani siamo chiamati ad alzare la voce contra et versus macellerie di massacri e di stragi contro uomini e donne di altre confessioni religiose,uccisi ed uccise per questa loro appartenenza e per la loro etnia e siamo chiamati a farlo sempre ma a maggior ragione quando i massacratori e gli omicidi si presentano come cristiani. Siamo chiamati a farlo .Ne va del nostro onore battesimale e della nostra sequela a Gesù Cristo

Da qui il senso  della scelta dell'immagine che accompagna questa riflessione

giovedì 14 marzo 2019

Santa Quaresima ai fratelli e alle sorelle cristiano ortodossi di rito occidentale (western rite )




Su Facebook il caro confratello Padre Serafim Valeriani Ropa ieromonaco parroco a Bologna  per la Chiesa di San Basilio il Grande nella giurisdizione del Patriarcato di Mosca ha ricordato l'inizio della Santa Quaresima per i cristiani ortodossi del Western Rite

Faccio mio il suo intenso saluto a questi fratelli e a queste sorelle e ai loro presbiteri,diaconi, vescovi,monaci e monache

"Con la celebrazione del mercoledì delle ceneri ieri anche i cristiani ortodossi di rito occidentale (western rite) sono entrati nel tempo di Quaresima. Buon cammino anche a loro "

Copio ed incollo alcuni dei tanti link di riferimento del nostro western rite


http://ww1.antiochian.org/western-rite

https://www.rocor-wr.org/

https://docs.google.com/viewer?a=v&pid=sites&srcid=d2VzdGVybm9ydGhvZG94LmNvbXx3ZXN0ZXJub3J0aG9kb3h8Z3g6MWY0NzExMGFhZWI5NDIxZg

https://orthodoxwiki.org/Western_Rite



martedì 12 marzo 2019

Santa Quaresima Se i cristiani che si erano lamentati dei pastori avessero parlato di meno e si fossero rivolti con tutto il loro essere a Dio, se si fossero per così dire, levati in piedi per scuotere il cielo con umili, ferventi ed incessanti preghiere in favore dei loro pastori , avrebbero potuto ottenere un maggior successo- dal web

Risultati immagini per foto ed icone ed immagini di cristiani che pregano per i loro preti

Non ti aspettare che lui possa essere in grado di fare quello che solo Dio può fare. Non fare del tuo pastore un salvatore.


E ti prego di non aspettarti da lui la perfezione. Lui è un semplice uomo: un uomo debole, un uomo peccatore come te. Il suo ministero è divino, ma la sua persona è totalmente umana. Lui prepara davanti a te un tesoro in un vaso di terra. Se tu non ricorderai questa verità, oggi griderai “Osanna”, ma domani lo metterai in croce.

È il tuo dovere e privilegio andare da lui con le domande e i tuoi problemi spirituali – e questo sarà per lui un incoraggiamento e una gioia.

Prega per la sua anima, che possa rimanere umile e santo. Prega anche per il suo corpo, che possa rimanere forte, in buona salute risparmiandolo dalle malattie per tanti anni. Prega che lui può essere una luce ardente e splendente. Prega per il suo ministero che può essere abbondantemente benedetto. Prega anche per sua moglie, la sua famiglia, per la preparazione della sua predicazione, per l’atto della predicazione, per la consulenza che deve dare. Prega affinché il suo ministero sia completo, allora la sua predicazione sarà piena di benedizioni.



Ricordati di apprezzare le forze del vostro pastore e minimizzare le sue debolezze, ricordandoti sempre che il tuo futuro pastore potrebbe non avere le stesse forze di quello attuale. Non paragonare i pastori uno con l’altro, ma impara ad apprezzare ogni pastore per i preziosi doni che Dio ha dato a loro.

Chiedi a Dio che il tuo Pastore possa giungere a dare un buon resoconto della tua anima nel Giorno del Giudizio. Ricordati che tu non devi dare un resoconto delle imperfezioni e dei punti di forza del tuo pastore nel Grande Giorno, ma tu devi rendere conto di quello che hai fatto con la parola che lui ha predicato a te.

mercoledì 6 marzo 2019

faccio memoria del Mercoledi delle Ceneri antica e venerabile tradizione



Con cuore sincero  sequela d Cristo Signore auguriamo la letizia della "radiosa tristezza" della quaresima ai cristiani e alle cristiane d'occidente che iniziano  oggi  ,secondo il loro calendario,la quaresima  con la celebrazione del rito del Mercoledi delle ceneri

E come prima dedica ai fratelli e alle sorelle cristiane d'occidente  dedico quanto riscontro da facebook  all indirizzo   ringraziando sin d'ora  Elisabetta Cipriani che ha pubblicato



"...Questo è il tempo della tensione fra la morte e la nascita
Il luogo della solitudine dove tre sogni s’incrociano
Fra rocce azzurre
Ma quando le voci scosse dall’albero di tasso si partono
Che l’altro tasso sia scosso e risponda.
Sorella benedetta, santa madre, spirito della fonte,. spirito del giardino
Non permettere che ci si irrida con la falsità
Insegnaci a aver cura e a non curare
Insegnaci a starcene quieti
Anche fra queste rocce,
E’n la Sua volontate è nostra pace
E anche fra queste rocce
Sorella, madre
spirito del fiume, spirito del mare,
Non sopportare che io sia separato
E a Te giunga il mio grido".
(T.S.Eliot, Mercoledì delle ceneri)
Ed ancora  dedico loro ma anche a tutti noi questa presentazione del Mercoledi delle ceneri 

da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 463-467

sta in
 I monaci si misero in fila per ricevere le sante ceneri. 
Uno dei novizi, con sguardo singolarmente austero, si avviava a compiere il rito penitenziale.
Padre Anatolij gli si avvicinò e gli disse: “Perché mai tanta serietà, figlio mio?”. 
Il giovane rispose: “Beh, padre, sto andando a cospargermi il capo di ceneri per fare ammenda dei miei peccati, per ricordarmi che sono polvere”.
Il monaco aspettò la fine della liturgia e poi invitò il giovane a seguirlo.
Arrivati alla caldaia, gli mostrò un grande cumulo di cenere.
“Ecco, figlio mio, da dove abbiamo preso le ceneri che ti sono state sparse sul capo. Sai cosa ci si fa con le ceneri? Ci si concima la terra! Le ceneri sono il segno che Dio non cessa mai di credere in noi. Egli ci concima come terra buona e ci cura perché possiamo portare frutto. E un campo che si prepara a fiorire può forse essere triste?”

il vicariato del western rite delle chiese ortodosse americane del Patriarcato di Antiochia celebra,ovviamente con il nostro calendario,il mercoledi delle ceneri nel suo essere tale preghiera di antica appartenenza alla chiesa una ed indivisa  nella sua esperienza latina e continentale.Infatti sul sito
troviamo il seguente articolo

Mercredi Orthodoxe des Cendres (EORHF)


Si tenga conto che il vicariato  ortodosso del western rite di Antiochia ,nella specificità anglosassone, è l'interlocutore ecclesiale di intere congregazioni episcopaliane,ed anglicane che nel corso degli anni  come congregazioni e non come singoli sono state ricevute nella fede e nell'ecclesialità cristiano ortodossa con tutto quanto il loro vissuto e tutta quanta la loro esperienza...per la serie non è il rito che costruisce l'ecclesialità...ma l'ecclesialità è data dall'idem sentire de ecclesia nella speranza alla piena unità dei cristiani  che è cosa ben più seria,anzi è evento semplicemente serio rispetto ai ludi cartacei per addetti ai lavori e solo per loro delle cosidette giornate ecumeniche..