lunedì 28 febbraio 2022

sì, è possibile essere cristiani senza frequentare alcuna chiesa- Prima. parte- Un probabile orientamento biblico



sì, è possibile essere cristiani senza frequentare alcuna chiesa. 

Questa risposta (che a qualcuno  sembrerà avventata o anche sbagliata) dev’essere illustrata con almeno tre ulteriori considerazioni.    1. Essere cristiani  significa credere in Cristo come Signore e Salvatore, confessare il suo nome, diffondere il suo insegnamento e il suo esempio, annunciare la sua morte salutare e la sua risurrezione, seguirlo e servirlo nella persona dei suoi «minimi  fratelli». 

Essere cristiani significa appartenere a Cristo, con il corpo e con l’anima, in vita e in morte. Cristo però non è mai solo: ha dei fratelli e delle sorelle che costituiscono la sua comunità. Li ha avuti quand’era tra noi, anche se poi, nel  momento decisivo, tutti, senza eccezioni, lo hanno abbandonato e «lasciato solo» (Giovanni 16, 32); e li ha oggi, sparsi per il mondo. 

Addirittura l’apostolo Paolo dice che i cristiani sono «il corpo di Cristo». Ai cristiani di Corinto  (benché tutt’altro che esemplari) dice: «Voi siete il corpo di Cristo, e membra di esso, ciascuno per parte sua» (I  Corinzi 12, 27). 

Ora, se essere cristiani significa appartenere a Cristo, la domanda diventa: Si può appartenere a Cristo  senza appartenere alla chiesa? Si può essere uniti al Capo senza essere uniti al corpo? Evidentemente no. La  comunione con Cristo comporta necessariamente la comunione con la sua comunità, i suoi fratelli e le sue sorelle  sparsi per il mondo. Difatti il nostro lettore non chiede se l’essere cristiani sia compatibile con il non appartenere ad  alcuna chiesa, ma se sia compatibile con il non frequentare alcuna chiesa. Appartenere e frequentare non sono la  stessa cosa. Il nostro lettore appartiene alla chiesa di Cristo, ma non frequenta, in questo momento, nessuna chiesa  storica. Come è possibile questo? È possibile perché la chiesa non è solo visibile, ma anche invisibile. Lutero, nella sua  diatriba con Erasmo, scrive in proposito: «La Chiesa di Dio, mio caro Erasmo, non è qualcosa di così comune come le  parole “Chiesa di Dio”, né i santi di Dio si incontrano tanto facilmente come le parole “santi di Dio”. Sono come perle e  nobili gemme, che lo Spirito non getta dinanzi ai porci [Matteo 7, 6], ma – come afferma la Scrittura – le conserva  nascoste, affinché l’empio non veda la gloria di Dio… La Chiesa è nascosta, i santi non sono evidenti» (abscondita est  ecclesia, latent sancti). Ora, se è vero che la chiesa è nascosta e i santi non sono evidenti, allora può darsi che un  cristiano non riesca a riconoscere in nessuna chiesa storica di cui è a conoscenza i tratti di quella «chiesa di Dio» che  egli forse cerca. Perciò non ne frequenta nessuna. Ma questo non significa che egli non sia membro di quella «chiesa  invisibile » costituita da tutti coloro che credono in Cristo, lo amano e lo servono. Chi appartiene a Cristo, appartiene  anche alla chiesa, quanto meno a quella invisibile.   E   si noti bene: non si appartiene a Cristo perché si appartiene alla chiesa, ma, al contrario, si appartiene alla chiesa perché si appartiene a Cristo; non si è uniti al Capo perché si è uniti al corpo, ma, al contrario, si è uniti al corpo perché si è uniti al Capo.  A questo proposito è molto significativo che nelle due maggiori confessioni di fede della chiesa antica (nel Credo detto apostolico e in quello detto ecumenico, il Niceno- costantinopolitano) è ben presente anche la chiesa, il che significa che credere in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, sfocia spontaneamente nel «credere la chiesa». Dove c’è Dio, la sua Parola, il suo Spirito, lì c’è la chiesa, anche se dovessero essere solo due o tre persone riunite nel nome di Gesù. Alla luce di tutto  questo, la domanda diventa: è possibile appartenere alla chiesa invisibile senza appartenere a nessuna chiesa storica? Sì, è possibile. L’apostolo Pietro, ad esempio, indirizza la sua prima Lettera «agli eletti che vivono come forestieri  dispersi nel Ponto, nella Galazia, ecc.» (I Pietro 1, 1)

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https://www.tp24.it/2012/05/09/rubriche/cristiani-senza-chiesa-e-possibile/58427



mercoledì 9 febbraio 2022

C’è un software di intelligenza artificiale che inventa storie piuttosto pazzesche

https://www.ilpost.it/flashes/software-intelligenza-artificiale-storie


All’inizio di febbraio un dottorando della University of New South Wales di Sidney, Rodolfo Ocampo, ha creato e reso pubblico un software di intelligenza artificiale in grado di generare storie piuttosto ben scritte sulla base di due input, cioè due parole in inglese, fornite dagli utenti. Il software usa la tecnologia GPT3 di “apprendimento profondo”, un sistema di tecniche di apprendimento automatico basato sulle reti neurali artificiali, cioè un modello computazionale che si ispira al funzionamento dei neuroni del cervello umano. I suoi risultati stanno circolando molto sui social network. Qui sotto trovate due esempi di storie create dal software.




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al link indicato  

https://narrative-device.herokuapp.com/createstory


ho provato anch'io e ho inseritoin italiano il mio nome e quello di mia moglie ed ecco 


Story:

Tanino loved to ride his bike around the neighborhood. He loved the wind in his hair and the freedom of being able to go where he pleased. One day, Nina saw him and asked to join him. Tanino was hesitant at first, but he eventually agreed. They rode around the block a few times and then went their separate ways


Google traslate così declara

Tanino amava andare in bicicletta per il quartiere. Amava il vento tra i capelli e la libertà di poter andare dove voleva. Un giorno, Nina lo vide e chiese di unirsi a lui. Tanino all'inizio era titubante, ma alla fine accettò. Girarono intorno all'isolato un paio di volte e poi si separarono