mercoledì 26 giugno 2019

Sofocle Antigone -Giunge Tiresia, il vecchio profeta cieco, guidato per la mano da un fanciullo

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TIRESIA:
Siam qui, di Tebe principi; con gli occhi
d'un solo in due la stessa via battemmo:
ché d'un cieco è la via dietro alla guida.
CREONTE:
Qual nuovo evento c'è, vecchio Tiresia?
TIRESIA:
CREONTE:
Te lo dirò; ma tu mi devi credere.
TIRESIA:
Mai per l'innanzi, fede io ti negai.
Per prova io lo asserisco: util ne trassi.
Per questo la città diritta naviga. CREONTE: TIRESIA:
Che c'è? Le tue parole odo, ed abbrivido.
Sul taglio di fortuna or vai: fa' senno. CREONTE: TIRESIA:
degli auspíci, ove il porto a me si schiude
Dell'arte mia gl'indizi odi; e saprai. Mentre io posavo su l'antico seggio
punti dall'estro, in voci orride e barbare,
degli aligeri tutti, uno schiamazzo odo strano d'augelli, che strillavano,
dell'ali era per me sicuro indizio.
e lacerava l'un l'altro con l'unghie sanguinolenti. Io me n'avvidi, il rombo
dalla cenere il fuoco: anzi, colò
Io, sbigottito, sopra l'are, súbito fuoco accesi ardentissimo, tentai far sacrificio. Ma non divampò
nudi restavan dell'omento. Queste
sulla cenere un viscido rigagno, e fumava, e schizzava; e in aria il fiele si sparpagliava; e i femori grondanti
E tal morbo funesta la città
funeree profezie d'ambigui riti io da questo fanciullo appresi allora: ché guida agli altri io sono, e questi a me.
figlio d'Èdipo; e quindi avvien che i Numi
pel tuo disegno: ché gli altari e l'are pieni son della carne, che vi spargono cani ed uccelli, dell'esposto misero né preci piú né sacrifizi accettano
Perciò, figlio, fa senno: a tutti gli uomini
da noi, né fiamma dalle pingui cosce; né uccello emette voci intelligibili, se vorò d'uom trafitto il grasso e il sangue. è possibile errar; ma sconsigliato,
Sarà prodezza uccidere un cadavere?
disgraziato non è dopo l'errore, chi, caduto nel mal, non vi si adagia, anzi, cerca un rimedio. Invece, taccia ha di stoltezza la protervia. Or tu cedi al defunto, non colpire un morto.
lanciate i dardi contro me: né illeso
Pel tuo bene pensai, pel tuo ben parlo; e dolcissima cosa è dare ascolto a chi ben parla, quando utile arreca. CREONTE: Come arcieri al bersaglio, o vecchio, tutti rimasi pur dall'arte dei profeti.
le sue carni predar, recarle innanzi
Sí! Che questa genía da lungo tempo mercanteggiato m'ha, venduto m'ha. Fate lucro, su via, vendete elettro di Sardi, se vi piace, oro dell'India; ma nol potrete seppellir, neppure se volessero l'aquile di Giove
quando l'induce a turpi detti il lucro.
al trono del gran Dio: neppure allora, per evitar tanta sozzura, il corpo io seppellire lascerò. Degli uomini nessuno può contaminare i Numi, lo so bene: anche i piú furbi degli uomini, vecchio Tiresia, turpemente cadono, TIRESIA: Ahimè!
Col profeta non vo' scambiare oltraggî.
Rifletti. Alcun degli uomini saprebbe... CREONTE: Che mai? Quale dimanda a tutti volgi? TIRESIA: Quanto ogni bene il buon consiglio supera. CREONTE: Quanto stoltezza è pessimo fra i mali. TIRESIA: E di tal male sei tu tutto invaso. CREONTE: TIRESIA:
Ciò che in mente ho rinchiuso a dire m'ecciti.
Lo fai, se affermi ch'io predíco il falso. CREONTE: La genía dei profeti avida è tutta. TIRESIA: Ama, quella dei regi, i turpi lucri. CREONTE: Sai che quello che dici, al re lo dici? TIRESIA: Per opra mia sei re, Tebe salvasti. CREONTE: Tu ben predíci; fare il mal ti piace. TIRESIA: CREONTE:
tu dovrai dare, in cambio d'un cadavere,
Schiudilo pur; ma non t'ispiri lucro. TIRESIA: Giudichi dunque tu che lucro io cerchi? CREONTE: Ma non potrai dai miei disegni smuovermi. TIRESIA: E questo sappi tu: non molti giri dell'agili vedrai ruote del sole, e un uom dal sangue tuo nato, cadavere perché spingesti, all'Orco, di quassú,
sterminatrici, perché tu procomba
e senza onor desti sepolcro a un'anima, e un altro invece, che appartiene agli Inferi, qui senza tomba e senza onor lo tieni, cadavere nefando; e tal diritto non appartiene a te, non ai Celesti d'Olimpo; e pure, è tuo questo sopruso. E l'Erinni dei Numi e dell'Averno t'agguantano perciò, vendicatrici,
Queste pene, poiché tu mi vituperi,
nei medesimi mali. Or guarda bene se corrotto dall'oro io parlo a te. Di tempo un breve indugio, e udrai di femmine suonar nelle tue case ululi, e d'uomini; e tutte quante ostili si sconvolgono le città dei cui figli, o cani o fiere lanïarono i corpi, o qualche aligero, l'empio lezzo recando ai patrii lari.
calmo il pensiero a mantenere apprenda.
a guisa d'un arciere, io, nel mio sdegno dal cuor mio contro te scagliai securo, né tu sfuggire al vampo lor potrai. - Figlio, ora tu guidami a casa. E questi sfoghi la bile sua contro i piú giovani,
e piú tranquilla la sua lingua, e piú



(Parte)



CORIFEO:
Dopo i tremendi vaticinî, o re,
il profeta è partito. Ed io ben so:
da quando il crine mio bianco divenne
da nero, a Tebe ei mai non disse il falso.
CREONTE:
Anche io lo so: perciò sconvolto ho il cuore.
Cedere è duro; eppur, nella sciagura
Convien, Creonte, al buon consiglio apprendersi.
cadrà di certo, ove s'opponga, l'animo. CORIFEO: CREONTE:
la fanciulla, e al defunto innalza un tumulo.
Che devo fare? Dimmelo, e farò. CORIFEO: Va, dalla stanza sotterranea libera CREONTE:
Quanto puoi prima. A chi mal pensa, il tramite
Ciò mi consigli, e a cedere m'esorti? CORIFEO: taglia dei Numi la vendetta rapida. CREONTE:
Or va', còmpila, ad altri non rimetterla.
Faccio forza al cuor mio, m'induco all'opera: sconvien contro il destino un'ardua pugna. CORIFEO: CREONTE:
il mio disegno fu cosí travolto,
Andrò senza piú indugio. - Or via, miei servi, e presenti ed assenti, in pugno l'asce stringete, e al poggio andate. Ed io, poiché
serbando ognor le costumanze avite
io stesso, a scioglier ciò che avvinsi, andrò.
Temo che il meglio sia vivere illeso,


(Esce in fretta coi suoi seguaci)


testo completo della tragedia sta in

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sabato 15 giugno 2019

Giovedi Luminoso /Giovedi in albis dell’anno 2033 a Berlino- Paragrafo quarto La sconfitta di Dio e il Credo della Chiesa di Aquileia



Caro PG  la vostra riflessione  ad una prima ed immediata percezione sembra assolutamente nihilista, amara e disperata. Ma c’è un serio retrogusto  che non la rende del tutto triste


Caro Pastore Andreas  non mi sono né arreso  né rassegnato  ma so che dentro il mio vecchio cuore c’è un misto di cinismo e di tenacia nonostante tutto .Non mi nascondo che tutto questo può essere segno di arroganza e di superbia.Ma così è. Non so..Non ho più competenze in materia . Accetto il dato per quanto esso mi resti in buona parte sconosciuto e non conoscibile. Sono stanco.. Una stanchezza collerica.

Sono stanco anch’io PG ma la vostra stanchezza collerica è veramente disarmante. State cantando l’inno all’inutilità

E’ vero . Gli stanchi sono già nella Gerusalemme celeste. E restano nel dramma del non- ancora . Gli stanchi invocano ma sono già divorati dall’Attesa. Non si possono servire due padroni

Celebrate qualche volte a casa o nelle case di amici e di amiche ? Avete tessuto l’elogio della Chiesa nelle case quella volta.

Ho celebrato fino a qualche anno fa con una simpatica danza del gioco delle parti tra me e l’Arcidiocesi da cui dipendo e della quale so appena appena l’indirizzo mail  e il nome dell’Arcivescovo  .Si chiama Spyridon ..un tenace osservante  dell’interventismo in politica della Chiesa. Sogna o meglio usa il sogno dell’Impero e della respublica christiana a tale punto che ha dicharato festa solenne per l’intera arcidiocesi la memoria improvvida a mio avviso dell’imperatore Teodosio. Allora la danza delle parti: avvisavo della celebrazione via mail 24 ore prima chiedendo l’autorizzazione. Non hanno mai risposto. Quindi silenzio/consenso. Ma ormai non uso più celebrare. Digiuno dall’Eucarestia. Superbia ? Cinismo ? Collera? Tutto questo ed anche oltre ma anche altro che non individuo e non voglio individuare

Quindi nessuna riflessione.. nessuna ricerca..Insomma sola fide et sola gratia.  Siete di per voi un perfetto luterano

Soli Deo Gloria  caro Andrea ammesso e non concesso che Dio già ci sia e che invece non debba ancora essere ed essersi rivelato ove mai vorrà farlo.
Vedete Andreas la realtà a cui cerco di fare riferimento ma non ne sono capace..ed è realtà rischiosa… ambiti delicati….ambiti sottili..rischio di confusione degli ambiti.. è il nostro ministero di consolazione. Noi non lo si esercita più . E non lo si vuole più esercitare. E’ la sconfitta di Dio. Invoco sempre che Dio si svegli dal torpore e dalle lacrime della sua sconfitta.  Lo farà? Avrebbe già dovuto farlo.. Ma io insisto.. Tutto qui
Ora è  veramente tardi..Caro fratello

Si caro PG andiamo a  dormire per come vi avevo indicato.. Concludiamo in preghiera?

Certo Andreas.. Conoscete il credo dell’antico Patriarcato di Aquileia?

Si caro PG –
Credo in Deo Patre
omnipotente
invisibili et impassibili;
et in Christo Iesu, unico Filio eius,
Domino nostro,
qui natus est de Spiritu Sancto
ex Maria virgine,
crucifixus sub Pontio Pilato et sepultus,
descendit ad inferna,
tertia die resurrexit a mortuis,
ascendit ad caelos,
sedet ad dexteram Patris:
inde venturus est iudicare vivos et mortuos;
et in Spiritu Sancto,
sanctam Ecclesiam, remissionem peccatorum,
(+)huius carnis resurrectionem. Amen.







giovedì 6 giugno 2019

Giovedi Luminoso /Giovedi in albis dell’anno 2033 a Berlino- Paragrafo terzo-la sigaretta

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Caro Pastore Andreas io non so ,proprio non so che fine fa la professione di fede..So soltanto che quotidianamente recito il Credo( da un pò di tempo il Credo degli Apostoli e  raramente il credo niceno costantinopolitano ..E' capitato così..per un senso di fastidio e di pesantezza nel Niceno) e intuisco e percepisco che il primo vero articolo della professione di fede è l'ultimo "...carnis resurrectionem,vitam aeternam.Amen".Si dovrebbe cominciare da qui l'incipit della professione di fede ed arrivare come ultimo articolo all'esitenza del Padre Onnipotente,creratore etc.etc... e forse non è neppure necessario

Vi sto stressando caro PG ..sappiate che quando volete  si termina ..andrete nella stanza degli ospiti e vi darò un buon pigiama tedesco, dentifricio,spazzolino e il telo da bgano..Volete telefonare a Nina  ? Ho sentito mia moglie...le signore stanno bene insieme e stanno conversando di tutto e di ogni cosa

Nina ha capito caro Andreas  e d'altra parte l'aveva pure profetizzato e previsto ..Prima o dopo il Pastore ti chiederà un colloquio e aveva previsto che sarebbe stato cordiale ma necessario ed opportuno. Ho 83 anni e nel lontano 2011 celebrai io le nozze di mio figlio e nel lontano 2014 celebrai il battesimo di Maya Emma e quel giorno chiesi al Signore il dono e la possibilità di arrivare anche over 90 per celebrare l'eventuale matrimonio di Maya  A proposito battezzai Maya a Roma nella Chiesa  Russa di Santa Caterina alla presenza dell'allora parroco lo ieromonaco Antonio...oggi Patriarca di Mosca e di tutte le Russie...Ho 83 anni  Maya 19..  potrebbe accadere...

PG Professione di fede e perchè siete qui con noi a testimoniare la fede cristiana in tale modalità ..Avete 83 anni ..

Andreas  non lo so...so che è così e  sono sereno ..forse ,come sempre un pò incosciente ma ricordo che in una telefonata di tanti anni fa  il caro Padre Nilo(ha oggi 87 anni e continua ad essere fraternamente fastidioso e sa tutto ...)  mi disse che avendo entrambi ormai 70 anni avevamo il diritto di dire tutto quello che pensiamo e di agire liberi da condizionamenti..
Ero ancora in servizio quale prete a supporto della parrocchia romena di Palermo e il pomeriggio del Sabato Santo per le confessioni si presentò una persona...in piena  crisi d'ansia.. in piena timidezza e forse imbarazzo e vergogna.. Nella  mia presunzione pensai..chissà cosa deve comunicare e come riesco io a dir qualcosa... Mi sorprese e mi spiazzò... Padre io mi vergogno e mi dispiace..Io fumo e ho pure fumato in Quaresima

Restai per alcuni momenti in silenzio..Da buon intellettuale esperto di esegesi e di ermeneutica..avrei forse voluto dirgli..che non aveva commesso nulla e nulla. Ma il mio cuore, la monizione dello Spirito..è anche possibile, mi disse.. Non fare il saputello..La persona  vive con dolore e con pesantezza quel che ha detto.. Nella sua vita è una grave mancanza al suo patto con Dio nella Chiesa ed attento non fare neppure il censore e il fustigatore, il canonista in servizio permanente effettivo h.24,di quelli che urlerebbero allo scandalo,di quelli che dettano pure le regole tecniche di come marito e moglie devono fare l'amore...Fallo parlare

Il fratello sentiva quella passione come una privazione del suo essere cristiano. Gli dissi che aveva ragione e che dovevamo insieme riparare proprio la notte Santa,il Sabato Soprabenedetto... E gli annunciai la misericordia di Dio che accoglieva il suo "mi dispiace" e gli diedi la benedizione (da noi si usa così) per partecipare ai Santi Misteri

Ecco caro Andreas.. in quel mi dispiace  io ci vedo e ritrovo il SOLA FIDE.Forse sbaglio..ma lo ritrovo

 Caro PG  sicuramente quel mi dispiace non era e non è pelagiano

Si Andreas  non era e non è pelagiano...








lunedì 3 giugno 2019

Giovedi Luminoso /Giovedi in albis dell’anno 2033 a Berlino- Paragrafo secondo che fine fa la professione di fede?



Risultati immagini per foto dei cinque sola della riforma
“Veramente squisita la torta e grandiosa la birra..Grazie caro Pastore Andreas..diciamo che entrambe aiutano e consolano “

“Mi resta caro PG il sapere e il poter capire per quale motivo e come mai frequentate con serietà e per come avete detto or ora  la  nostra congregazione evangelica,luterana e “luterana alta”

“Non lo so..veramente non lo so…e non trovo alcuna motivazione significativa se non come  segno di una stanchezza ma ancora giovane e fresca.Il Padre Lazarus dice di me - o meglio lo diceva all’inizio della nostra conoscenza ed amicizia- “il PG  un barthiano con l’epitracheilon “ e in questi miei 83 anni di vita alla fine degli anni settanta ho pure vissuto (ma sempre così con serietà e con distanza) l’esperienza cristiana della Riforma   e “i cinque sola” di Martin Lutero fanno parte concreta della mia formazione e dei miei valori. Ma non so perché io frequenti ogni domenica ed ogni giovedi la congregazione e ormai so di essere e di cercare di vivere da cristiano ma non so il perché. Nina  mi continua a dire di non investigare per saperlo e di restare così nel non sapere e nel non volerlo sapere.. Quasi anzi senza quasi il dono del dimenticare .E da tempo mi dice di non avere nostalgia dell’anamnesi e di restare, così perplesso e quasi in stato confusionale , ancorato all’epiclesi

  “Direi che i “cinque sola “ non sono anamnesi ma profonda epiclesi..Insomma il teatro dell’assurdo….Ma senza anamnesi che fine fa la professione di fede?”