Il 3 giugno 2020, il capo dell'arcidiocesi del patriarcato di Costantinopoli in America, l'arcivescovo Elpidophoros (Lambriniadis) ha preso parte a una manifestazione di protesta a New York a sostegno del movimento Black Lives Matter.
L'arcivescovo ha affermato di essere venuto "per esprimere solidarietà ai fratelli e alle sorelle i cui diritti sono stati gravemente violati''
Questa la notizia in ambito ''asetticamente'' informativo
La scelta dell'Arcivescovo,coniugata all'interno di una legittima opinione,ma nulla più di un'opinione,ha causato,all'interno ecclesiale,altrettante legittime opinioni di dissenso. Nell'ambito della presenza ortodossa in Italia il sito della parrocchia ortodossa di Torino-Patriarcato di Mosca ha significativamente contestato ,a mio avviso ''in ambito politico e non tanto in ambito ecclesiale'',la scelta dell'Arcivescovo come ovvia conferma del serio''contenzioso''dentro l'ecclesialità ortodossa sulla ''questione ucraina
E riportando integralmente una riflessione di Jaroslav Nivkin
Unione dei giornalisti ortodossi, il sito declara'''È logico supporre che l'arcivescovo del Fanar abbia deciso di seguire la stessa strada e di copiare la simbiosi tra religione e potere che è stata attuata con successo in Ucraina.''
Segnalo rapidamente -senza commento alcuno-una ''un pò cosi'' riflessione del giornalista Jaroslav Nivkin'Negli Stati Uniti, non vi è alcun problema di razzismo, almeno di un tipo tanto grave da causare disordini così diffusi.''
Ma il dato politico non mi interessa..Metodologicamente riconosco alla citata riflessione la legittimità delle critiche perchè è possibile con cognizione di causa ipotizzare la natura di strategia politico-ecclesiastica e non ecclesiale del Fanar,come è anche palmare che la riflessione di critica sia in senso uguale e contrario di strategia politico-ecclesiastica e non ecclesiale
Mi interessa la tragedia ecclesiale.Con una immediata mia precisazione. Il tomos di autonomia che il Patriarcato Ecumenico ha dato ai gruppi scismatici di Ucraina in contrapposizione alla legittimità cristiana della Chiesa Ortodossa Ucraina guidata dal beneamato Metropolita Onufrij è azione ecclesialmente colpevole e divisiva e chissà per quanto tempo
Quindi lasciamo uscire di scena l'eventuale ''tuttopolitico'' Arcivescovo greco-americano .
La questione è ''altra'' E SEMPRE COME OPINIONE NEL SANO PLURALISMO DELLE OPINIONI. I cristiani dovrebbero sempre alzare la voce sin da sopra i tetti contro e verso ogni cultura ed ogni evento che,nella storicità concreta delle società,leda la singola persone ed anche le comunità e dovrebbero alzare la voce sin da sopra i tetti per opporsi a sfruttamento, a manipolazione e a soppressioni di diritti statuali della persona QUAND'ANCHE E SOPRATUTTO TALI DIRITTI SIANO ETICAMENTE IRRICEVIBILI DALLA CHIESA.
Si difende il diritto che ecclesialmente non accettiamo perchè conculcato e non si è complici di chi lo conculca e di chi statualmente lo nega
Orbene dovremmo tutti difendere il principio per il quale''''Lo Stato non professa un'etica, ma esercita un'azione politica.''-Piero Gobetti''
E se cosi non pare per quello che negli anni settanta era definito ''clericalismo di sinistra'' cosi non pare per la collocazione ''clericalismo di destra'' Insomma siamo tutti ''in partigianeria'',distinti avversari .anche ecclesialmente- ma tutti gemelli monovulari litigiosi
Appendice
Anni fa sul web un cristiano ortodosso plaudiva all'apertura di una Chiesa Ortodossa a Marzabotto''luogo -cito a memoria-simbolo del comunismo bolognese''.Dimenticava quel fratello che ''Durante la seconda guerra mondiale il paese fu teatro e vittima della strage di Marzabotto (29 settembre 1944) perpetrata dai nazifascisti.''
«Questa è memoria di sangue, di fuoco, di martirio, del più vile sterminio di popolo, voluto dai nazisti di von Kesselring, e dai loro soldati di ventura, dell'ultima servitù di Salò, per ritorcere azioni di guerra partigiana.»
(Salvatore Quasimodo, epigrafe alla base del faro monumentale che sorge sulla collina di Miana, sovrastante Marzabotto
Appendice seconda
La questione della violenza
La questione dell’abbattimento delle statue non mi trova concorde ma io rischio di essere un’anima bella e di fatto ,nel mio sommesso scrivere,complice di chi utilizza gli episodi delle statue e gli esiti ingiusti ed incontrollabili delle violenze per delegittimare e reprimere e le manifestazioni e il problema. Resta esemplificativamente chiaro,che il re dei Belgi Leopoldo II è stato ‘’il massacratore del Congo’’
Nel suo libro del 1961 “I dannati della terra” Frantz Fanon scrisse: “Colonialismo e imperialismo non hanno ripagato il loro debito dopo che si sono ritirati dai nostri territori. La ricchezza delle nazioni imperialiste è anche la nostra ricchezza. L’Europa è stata letteralmente creata dal Terzo Mondo.”
Appendice Terza
Sulla'' simbiosi tra religione e potere '' credo opportuno tacere sia''per carità di patria'',sia 'per carità a me stesso'' In questo ambito nessuno di noi è innocente e,in questo ambito,la mamma non ha mai partorito vergini
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