lunedì 3 febbraio 2020

Sergio Quinzio non sopporta nè supporta Teodosio imperatore

..."C'è stata una vivace polemica quando il Papa ha  ripetutamente espresso  con decisione la condanna dell'aborto. In un'intervista al Corriere della Sera in data 8 maggio 1981,Lucio Colletti ha dichiarato che il Papa avrebbe pieno diritto a pronunciarsi in materia "se fosse soltanto un'autorità spirituale.Invece è anche il Capo di uno Stato  e,in tal caso, l'interferenza è immediatamente palese. Se la Chiesa  fosse soltanto un'autorità spirituale  avrebbe ben diritto di parlare,ma essa è anche un  potere temporal: un potere che ,in virtù del Concordato,fruisce di una serie di privilegi da parte dello Stato Italiano "

Non sono affatto convinto che,abolendo la sovranità della Città del Vaticano e il Concordato,tutti sarebbero disposti a riconoscere il diritto di parlare in nome della fede al Papa e alla Chiesa.

Ma è purtroppo vero  che quando viene il momento di dire la verità contro il mondo,i legami con il mondo diventano catene,impediscono di muoversi o ,muovendosi,  di essere credibili



(Sergio Quinzio la Speranza dell'Apocalisse  Edizioni Paoline-prima edizione 1984-seconda edizione 2002-pagine 87-88 della seconda edizione)



La conclusione finale di Quinzio,a mio avviso,supera la questione specifica  dell'allora discussione in Italia sulla legge 194 e riconoscendo a Colletti,ben al di là di Colletti,  di avere individuato il problema  generale  consegna  ieri,oggi e domani a tutte le chiese cristiane  la profezia tragica e sconfitta  del "Non Possumus "


Non basta che il nostro Padre tra i Santi Ambrogio abbia scacciato dalla Chiesa l'imperatore Teodosio che si era macchiato dell'atroce massacro di Tessalonica, ma è sempre necessario,evangelicamente tale, non avere mai e in nessun modo "unto ed approvato come cristiano o come accettabile dai cristiani" alcun potere in nessuna modalità e tipologia 


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