giovedì 6 febbraio 2020

Lettera a Padre Daniele Marletta: Caro Padre ...il movimento ecumenico è una tigre di carta e per di più tradizionalista


Caro Padre Daniele,caro fratello in Cristo nella Santa nostra Tradizione Ortodossa e,purtroppo ad oggi, non concelebrante per il dramma e la tragedia della non comunione tra cristiani ortodossi

Palermo 6 Febbraio 2020  memoria nel Nuovo Stile (che in quanto nuovo e in fondo nuovista 
 non è ancora venerabile venerando come il venerabile e venerando calendario giuliano costantiniano ) del nostro Padre tra i Santi Fozio il Confessore Patriarca di Costantinopoli

Faccio sempre riferimento alla tua riflessione " La “superbia” degli ortodossi
Risposta a una domanda frequente" in    http://www.orthodoxia.it/wp/2020/01/30/la-superbia-degli-ortodossi/?fbclid=IwAR07yzAbXOiik9q0ltXHIHf8KQVGWdl2p1ViRU19cWlHpJJQtVybyd1gBKQ 

ed anche e poi al tuo commento sul gruppo facebook
https://www.facebook.com/groups/tradizioneortodossa/permalink/1742360829222008/


Ti propongo una riflessione paradossale ma il  sistema del paradosso spesso ,seppur non veritativo(per Grazia di Dio non è veritativo)  ha e sviluppa orizzonte di senso
Lo propongo non in forma discorsiva ed argomentativa ma per immediatezze ed aforismi .Una sorta metodologica di articoli di confessione di fede.Non è infatti la confessione di fede un paradosso non discorsivo ma narrativo e aforismatico ?

1) pensare e dar notazione al Movimento Ecumenico come pan-eresia ha ovviamente pieno orizzonte di senso all'interno di riflessioni teologiche (come la riflessione ortodossa ma non di tutti gli ortodossi e come la riflessione teologica di alcune chiese della Riforma e del Risveglio) che pensano se stesse come la pienezza della custodia,dell'eredità e della continuità con la Chiesa di Cristo.  Va da sè che se lo pensano gli ortodossi come autoriflessione ecclesiale questo smentirebbe la riflessione uguale e contraria degli Evangelici del Risveglio e viceversa e  smentirebbe ma anche viceversa la riflessione che la Chiesa Cattolica (e non mi riferisco soltanto ai gruppi d'assalto tradizionalisti) ha fatto  su di essa nella-  CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE   DICHIARAZIONE  "DOMINUS IESUS" CIRCA L'UNICITÀ E L'UNIVERSALITÀ SALVIFICA  DI GESÙ CRISTO E DELLA CHIESA"
Insomma la notazione di pan-eresia  imporrebbe a chi la vive e la diffonda immediata non partecipazione al Movimento Ecumenico con uno sdegnoso "Ad-Deum/Addio -"arrivederci e sogni "
alle altre congregazioni che vi partecipano  dichiarandole tutte eretiche e scismatiche (e come ben spesso citiamo gli eretici e gli scismatici,nella nostra patristica autoriflessione, neppure con il martirio per Cristo si liberano dalla loro identità di eretici e di scismatici.
Ma questo reciproco mandarsi "all'arrivederci e sogni" con la notazione della pan-eresia è,a mio avviso, una nobile valutazione del Movimento Ecumenico che ,invece ed invero, è di una banalità  palmare.Con la notazione di pan-eresia (per il sano principio che omnis determinatio est negatio et omnis negatio est determinatio) si dà dignità di luogo/non luogo ecclesiale  e teologico al Movimento Ecumenico che è invece banalmente banale

2) Diamo per sicuramente accertato che il Movimento Ecumenico è e sia  un dato politico voluto in e da una ecclesiologia di mondanizzazione. La si chiami come si vuole(ut unum sint..segni dei tempi..testimonianza piena..) ma dietro c'è sempre la necessità della Camera di Compensazione Religione tra il il Dipartimento di Stato USA e la Presidenza di "zio" Vlad in Russia ed anche  un pò di altro ancora. Quindi il dato politico  di fatto concordatario tra chiese e potere è accertato. Non se ne faccia pià memoria. E' una dannazione. Ma non sta solo nel Movimento Ecumenico 

3) Mi interessa invece la base del reale vissuto ecclesiale (e non dei tatticismi) per cui chiese cristiane (molte delle nostre chiese locali, quasi tutte) partecipano al Movimento Ecumenico. Ed ecco il paradosso: Vi si partecipa per deficit ecclesiale,per mancanza seria di chiarezza verso il Vangelo, in quanto(e mi scuserai il francesismo) nessuno ha più "le palle"  per il reciproco "arrivederci e sogni" ,per il reciproco dirsi fraternamente e beatamente "eretici e scismatici". Il Movimento Ecumenico nasce dalla propria povertà di fede, da una banalità consociativa  per cui ci si riconosce tutti eretici  ma proprio tutti e e lo si riconosce reciprocamente.Ma se si è tutti eretici e scismatici..nessuno lo è  ma allora tutti insieme appassionatamente da eretici in quanto e perchè tali. E' l'eterogenesi dei fini della e per la  stessa notazione di tutti verso tutti  di pan-eresia ,il suicidio della stessa come base fondativa del Movimento Ecumenico. Una banalità.
Il Movimento Ecumenico è l'espressione unitaria di Chiese e Congregazioni che sanno di vivere teologicamente ed ecclesialmente la sequela a Gesù Cristo in modo parziale e di questo ne sono liete e contente..Felici. Insomma   chiese dell'Internazionale Democristiana con uno spietato dirigismo da Politburo Sovietico

4)Mi si potrebbe replicare che sto fotogrando il modello protestantico per cui ciascuna Chiesa da sola  illumina una parte dell'icona dei Cristo mentre tutte insieme la  illuminano. Sembra si ma così non è.La posizione protestantica non è per niente di ragion critica e di ragion laica .Ma è fortemente dogmatica  e fortemente veritativa come metodo. Ma nella banalità del Movimento Ecumenico essa stessa per starvi dentro ed esistere deve riconoscersi parziale e deficitaria. Altro paradosso: il deficit ecclesiale  e teologico di una posizione che dommatica pensa se stessa come l'unica possibile nel e per il deficit 

5) Chiese e congregazioni  che si pensano deficitarie e ne sono liete e contente sono chiese morenti. Il Movimento Ecumenico è il luogo del loro "Trisaghion dei defunti " ma  resta,appunto, una banalità  E la banalità (e qui una leggera,leggerissima critica alle posizioni delle chiese ortodosse vetero calendariste e a quelle che -in forma più o meno levantina/bizantina- stanno un pò dentro e un pò fuori il Movimento Ecumenico) non può diventare un'ossessione contra la quale ogni giorno  fare polemica anche se (e forse ti anticipo) la Hannah Arendt ci ricorda sempre quanto banale sia il male. Ma forse il Movimento Ecumenico non possiede neppure la dignità  e "le palle" della banalità del male 

6) Dalla banalità occorre fuggire ("Il vostro parlare sia si quando è si  e no quando è no.Il resto viene dal maligno") e si può come singoli fuggire in diverse modalità (da anni durante la settimana nota  la mia gamba sciancata riprende i dolori...e negli ultimi anni da quando sono in emeritazione non mi si invita più.. )  Ma le chiese e le congregazioni cristiane tutte non fuggiranno. Ed è un dato come dire oltremodo certo. La banalità dà visibilità. La banalità è spesso esercizio di potere nella forma del dominio puro (per citare così in immediato il compagno Marx)  Direi allora -terzo paradosso che l'unità dei cristiani è realizzata nelle reciproche percezioni di scisma e di eresia  ed esito della stessa notazione di pan-eresia. La notazione di pan-eresia fornisce al Movimento Ecumenico la sua ragion di esistenza. Diventa la sua forza.

7) Esiste ,a mio avviso, invece ed invera altra modalità per annunciare l'unità dei cristiani.Il Restare non in comunione  in modo definitivo senza più idolatrie da segni dei tempi et similia  e annunciare che l'unità dei cristiani come comunione  misterica e di preghiera non è compito nostro e non lo è in nessun modo ma è fatica del Cristo lungo il duro e fangoso lavoro che lo attende dalla Parousia in poi.Si tratta di accettarsi  come chiese e congregazioni  come tutte "di parte ed autoreferenziali"(e quindi la quaestio de veritate solo come dato retorico ed interpretativo)  E se si è come si è e si deve essere di parte ed autorefenziali questo fatto implica da una parte il rispetto di tutti verso tutti, il richiamo alla libertà di coscienza dei singoli, e -sopratutto-un'ecclesiologia viva fattuale e fattiva  che non chieda mai più corsie preferenziali alla statualità e questo a Roma,Mosca,Costantinopoli, Utrecht, Canterbury Stoccolma  et similia... Ma questa ecclesiologia -forse l'ultimo paradosso- non è recepita nè recepibile dalle Chiese Cristiane per come si sono stabilizzate e per come continuano tale stabilizzazione. Insomma un'atopia..un non luogo a procedere. 


Resta poi l'esistenza della non comunione all'interno dell'Ortodossia ..una non comunione  e antica ed anche recente  Ma mi interessa di più quell'antica lungo l'usurato ed ormai comico schema di "canonici e non canonici" 
Questa è la questione.. Ma oggi rischia di essere (e mi perdonerai l'ennesimo francesismo) "sputtanata"..
Molte chiese cosiddette non canoniche stanno cavalcando  gli spazi che si possono aprire con,per e e dalla questione ucraina da una parte e dall'altra . Avventurieri  solo avventurieri.

Ecco forse sarebbe il caso di fare un preciso elenco di questi avventurieri 

Ti ringrazio per l'attenzione
Padre Benedici

Padre Giovanni Festa

1 commento:

  1. Mi perdonerai un'autocitazione:
    «Il movimento inter-cristiano, col suo strascico di dialoghi, concelebrazioni, dichiarazioni comuni, non è forse altro che il sintomo di un male che oggi indispone quasi tutte le Confessioni cristiane: la mancanza di fede. Con l’avanzata della secolarizzazione e il distacco sempre crescente tra le masse, solo nominalmente cristiane, e la Chiesa (qualunque cosa si intenda per “Chiesa”), è chiaro come tutte le Confessioni cristiane stiano attraversando un momento di profonda crisi spirituale, del tutto parallela alla crisi culturale che interessa in genere l’Occidente. Il minimalismo e il relativismo dogmatico sottesi all’ecumenismo sono, da questo punto di vista, la versione teologica del relativismo culturale che oggi tanto è in voga. Bisogna aggiungere che, come il relativismo culturale è il sintomo della crisi di identità dell’Occidente (Occidente che sembra avere ormai rinnegato le sue radici greco-latine, almeno quanto quelle cristiane), allo stesso modo l’ecumenismo non è che il sintomo di una perdita di fede. E’ chiaro che non si tratta dell’unico sintomo di questa malattia. E’ però uno dei sintomi più evidenti quest’oggi.
    Concludendo, alla domanda se l’ecumenismo sia una eresia, credo di poter rispondere che esso è forse molto più che una semplice eresia.»
    http://www.orthodoxia.it/wp/2019/07/13/ecumenismo-eresia/
    Quanto a quel che scrivi ("Molte chiese cosiddette non canoniche stanno cavalcando gli spazi che si possono aprire con,per e e dalla questione ucraina da una parte e dall'altra . Avventurieri solo avventurieri."), mi viene da rispondere che chi di canone ferisce di canone perisce. Non credo di essere uno degli avventurieri, e vedo comunque molti avventurieri anche tra le due parti del contendere.

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