venerdì 24 gennaio 2020

Una riflessione offerta al Ministro Azzolina




A Mondovì  in Piemonte  scrivono in tedesco  secondo lo stile nazista durante la famigerata ed ignobile notte dei cristalli   "Qui c'è un ebreo" sulla porta del figlio di una deportata e siamo così all'ennesima manifestazione di odio e di violenza antisemita ormai penetrati (ed è uno schifo) nell'humus della nostra società con il rischio concreto di renderli usuali,correnti,perfino logici e contestualizzabili 

Ovviamente le reazioni e le riprovazioni non sono mancate anche se a me sembrano,purtroppo,  di routine stanca ,di ritualità  fiacca, di obbligo formale per convenzione sociale,prive di serio progetto etico politico per fermare,sconfiggere, restituire all'abisso della terra queste infamie  

Tra le tante riprovazioni mi ha sorpreso  e non poco  la dichiarazione della Ministra dell'Istruzione  Azzolina ....una dichiarazione assurda
L'Azzolina scrive proprio ad incipit del suo comunicato "Quella scritta - dice - è un atto vergognoso. Con questo episodio a mio avviso si è superato il limite"

Onorevole Ministro, sono curioso ed interessato a conoscere la tipologia,la scansione,l'articolazione  del  limite entro il quale l'antisemitismo ed ogni altra manifestazione di odio,violenza e razzismo  possano essere e  restino tollerabili e magari anche non punibili e quasi quasi un elemento legittimato  del diritto di espressione-

La questione infatti è tutta qui:Non esiste  alcun limite oltre il quale scatta l'indignazione. Non c'è e non ci deve essere.Ipotizzare l'esistenza di un limite di accettazione o di contenimento ci rende tutti complici. 


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