sabato 11 gennaio 2020

Il Paradosso della TolleranzaK. Popper, "La società aperta e i suoi nemici: Platone totalitario", Vol.1, Roma, Armando, dicembre 1973, p.360.

Ringraziando  Stefano Grandesso    fratello di fede in Cristo Dio il Risorto dai morti 


Il Paradosso della Tolleranza: una delle note a piè di pagina più citate del lavoro del filosofo austriaco. La nota, la 4 del capitolo "Il principio della Leadership" (il VII), del primo volume - "Platone Totalitario" -, fa parte dell'immenso lavoro in due volumi "La Società aperta e i suoi nemici" pubblicato tra il 1973 e il 1974. Ne riportiamo il passo più famoso:
«Meno noto è invece il "paradosso della tolleranza": la tolleranza illimitata deve portare alla scomparsa della tolleranza. Se estendiamo l'illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti, se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro l'attacco degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti, e la tolleranza con essi. In questa formulazione, io non implico, per esempio, che si debbano sempre sopprimere le manifestazioni delle filosofie intolleranti; finché possiamo contrastarle con argomentazioni razionali e farle tenere sotto controllo dall'opinione pubblica, la soppressione sarebbe certamente la meno saggia delle decisioni. Ma dobbiamo proclamare il diritto di sopprimerle, se necessario, anche con la forza; perché può facilmente avvenire che esse non siano disposte a incontrarci a livello dell'argomentazione razionale, ma pretendano ripudiare ogni argomentazione; esse possono vietare ai loro seguaci di prestare ascolto all'argomentazione razionale, perché considerata ingannevole, e invitarli a rispondere agli argomenti con l'uso dei pugni o delle pistole. Noi dovremmo quindi proclamare, in nome della tolleranza, il diritto di non tollerare gli intolleranti. Dovremmo insomma proclamare che ogni movimento che predica l'intolleranza si pone fuori legge e dovremmo considerare come crimini l'incitamento all'intolleranza e alla persecuzione, allo stesso modo che consideriamo un crimine l'incitamento all'assassinio, al ratto o al ripristino del commercio degli schiavi.»
K. Popper, "La società aperta e i suoi nemici: Platone totalitario", Vol.1, Roma, Armando, dicembre 1973, p.360.

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