venerdì 10 giugno 2022

The first thing we do, let’s kill all the lawyers ( William Shakespeare, Enrico VI)





Riportiamo di seguito alcuni estratti da “Per prima cosa, uccidiamo tutti gli avvocati”, il libro appena pubblicato dall’avvocato Stefano Bigolaro per la Cleup, editrice dell’Università di Padova. Bigolaro è anche un autorevole commentatore del Dubbio.


https://www.ildubbio.news/2022/06/08/avvocati-20220608-0633-312428/

Il titolo

The first thing we do, let’s kill all the lawyers ( William Shakespeare, Enrico VI) La frase è curiosa, e insieme piuttosto truce. Ma il senso non è quello che appare. Nell’opera di Shakespeare, l’Enrico VI, è chi vuole impadronirsi con la violenza del potere e sovvertire l’ordine pubblico a incitare all’omicidio di tutta la categoria come prima cosa da fare. Dunque è un complimento agli avvocati, visti come difensori dei valori di giustizia e di civiltà.

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Siamo troppi, e non godiamo neanche di buona fama, al punto che l’invito a eliminarci tutti può sembrare divertente. Ma la difesa che assicuriamo è fondamentale non solo per chi assistiamo, ma per ogni persona e per l’intera collettività


Il dato di partenza è comprendere che il diritto amministrativo – questo mix fatto di regole, organizzazione, poteri, pubbliche amministrazioni – è ovunque. Insomma, siamo immersi nel diritto amministrativo, solo che non ce ne accorgiamo se non quando qualche occasione ci porta a pensarci. Siamo come pesci nell’acqua, che non si accorgono di esserci dentro, perché quello è l’ambiente in cui vivono.


Quando si parla di legalità tendiamo a pensare a vicende di criminalità organizzata o comunque al diritto penale. Ma la giustizia amministrativa è cruciale per garantire la legalità di tutto quel complicatissimo mondo amministrativo nel quale siamo inseriti. Serve a far sì che tutti noi, come pesci, non finiamo per trovarci a nuotare in un’acqua sempre più torbida.


Chi fa ricorso non dovrebbe essere ostacolato, perché – non importa che abbia torto o ragione – non tutela solo sé stesso, ma la legalità complessiva dell’agire amministrativo: tramite il suo ricorso si attua la possibilità di un controllo su una rete di poteri e scelte organizzative altrimenti impenetrabili

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