mercoledì 6 marzo 2019

"Il paradosso del poliziotto"

"Il paradosso del poliziotto"


tratto dal racconto  "Il paradosso del poliziotto"  nella raccolta di racconti "Non esiste saggezza" di Gianrico Carofiglio  Rizzoli 2010 da pagina 180 a pagina 190-passim 


Uomo Anziano : Una volta ho letto in un romanzo una descrizione che diceva più o meno "Non gli piacevano i criminali-di qualsiasi tipo- ma non passava il suo tempo a rodersi pensando che la maggior parte di loro l'avrebbe fatta franca e sopratutto quando aveva torto era capace di ammetterlo senza fare storie " Questo è l'atteggiamento giusto,credo. Se poi dovessi proprio indicare le qualità direi:spirito di osservazione,capacità di dubitare,senso dell'umorismo.
(...)..E per essere più preciso capacità di non prendersi sul serio.(...) Se uno si prende troppo sul serio,non riesce a vedere i particolari.Nei luoghi e sulla faccia delle persone.I particolari sono quasi sempre la cosa più importante.(...) Il lavoro investigativo ha un'essenza intrinsecamente paradossale. Richiede padronanza della tecnica e,insieme,consapevolezza del fatto che,spesso,i casi vengono risolti a prescindere dalla tecnica.Richiede senso delle regole,etiche e giuridiche,e nello stesso tempo sospensione di ogni giudizio morale.(...) Il lavoro dell'investigatore,poliziotto o pubblico ministero,si colloca in una linea di confine.Da un lato ci sono delle regole,non necessariamente giuridiche,che spesso ,consapevolmente o inconsapevolmente,vengono violate.Ma senza regole non c'è  nessuna differenza tra guardia e ladro,tutto si riduce a una pura questione di rapporti di forza.Dall'altro lato  c'è la tendenza che abbiamo tutti, a dare giudizi morali sul comportamento altrui. Questa tendenza è ancora più pericolosa di quella che spinge a violare le regole.I peggiori investigatori-quelli che fanno gli errori più gravi e devastanti-si trovano nella categoria dei moralisti.(...) I giudizi morali offuscano l'intuito investigativo e la comprensione del crimine. E a volte mascherano aspetti inconfessabili della personalità di chi li formula:(...) Tutti noi le abbiamo le pulsioni criminali.Quelli che non lo sanno o non lo ammettono (e tra questi ci sono i moralisti) sono i  più pericolosi perchè,non essendo consapevoli,non hanno il controllo del meccanismo (...) "

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