Caro Padre Daniele e carissimo in Cristo
Cristo è Risorto!!!
Ho scaricato dal web l’ultimo numero della rivista della parrocchia in cui
vivi il tuo ministero presbiterale per una nobile giurisdizione
cristiano-ortodossa con la quale (purtroppo) non si è in comunione
Ho letto con serietà ed attenzione ogni articolo ed ogni citazione
patristica presentata e poi la tua
riflessione su “eretici ed eterodossi” a pagina 7 e pagina 8 della rivista
parrocchiale indicata
Non entro in questa fase di confronto sui contenuti e sull’impianto
metodologico dell’articolo ma ti voglio narrare una storia, una storia di
schizofrenia (ed andrebbe bene) oppure (e sarebbe tristemente antievangelico)
storia di identitarismo secolarizzato e strumentale
Primo tomo della storia- La
blasfemia
Un prete sciancato in emeritazione come parroco ma anche in quiescenza
ormai da quasi un anno come funzionario statale ministero pubblica istruzione trascorre una buona parte della giornata a
navigare su internet per cogliere elementi di riflessione ed anche opinioni di
e in casa nostra (da tempo ormai per me il nostro non essere in comunione non
nega il nostro stare comunque nella stess casa..magari in un grande condomino
in sezioni diverse)
Lungo questo vagare mi imbatto nella notizia di nuova pubblicazione di un antico testo
italo
greco con il seguente commento di presentazione alla notizia medesima “Nettario,
abate greco-ortodosso di San Nicola
di Casole presso Otranto (Lecce) nella sua opera
“Contro i Latini” (1219-1235)
scrive che i Latini con l’innovazione del Filioque sono
divenuti blasfemi
poiché quest’errore stravolge il dogma trinitario e ribalta il fondamento
della
Ortodossia.”
Non concordo subito con
l’utilizzo (a mio avviso ideologico e fuori contesto,anzi
volutamente fuori
contesto e fuori dimensione storica) della notizia e dell’espressione
“blasfemi” ed ovviamente lo evidenzio in forma pubblica “i dati dell'opera del Nostro
Padre tra i Santi Nicola di
Casole (dati e contenuti legittimi ed ecclesialmente fondati)
nel linguaggio e
nel metodo fanno riferimento ad un preciso(e ormai lontano periodo
storico..la
storia è fatta di foglie che per il loro tempo sono verdeggianti e poi però
cadono..Non si può ipostatizzare mai il linguaggio teologico di un periodo come
dato
definitivo ed assoluto. pur lasciando integra la diversità profonda delle
due confessioni di
fede) Se non i latini ma direi più correttamente i cristiani
nella e della tradizione
cattolica erano blasfemi per San Nicola di Casole (e
per quel tempo ci sta..) chiedo ai
fratelli e sorelle ortodosse che hanno
postato e commentato se ,a loro parere,
lo sono e
siano ancora per almeno potere io sapere e conoscere quale clima
teologico ed ecclesiale
oggi veleggi a casa mia..Mi sarò perso qualche
passaggio sicuramente”
E mi si risponde a più voci ma sempre con carità fraterna ma
con legittimo e chiaro
dissenso “L’autore li ritiene
“blasfemi” in quanto cambiando le stesse parole di nostro
Signore che disse “vi
manderò lo Spirito Santo che dal Padre procede” essi ricadono nelle
parole di
Gesù che disse “l’unico peccato non perdonabile è le bestemmia (blasfemia in
greco contro lo Spirito Santo). Vale a dire l’indurimento nel proprio errore
rifiutando
l’invito alla correzione.
A mio parere, questo sicuramente vale per i Latini di quell’epoca che sapevano cosa
A mio parere, questo sicuramente vale per i Latini di quell’epoca che sapevano cosa
stessero facendo cambiando il Credo e per quelli di oggi (teologi e
gerarchie) che ben
sanno che il Filioque è un errore ma rimangono in esso. Per
un semplice fedele latino
come una nonnina o tante semplici persone non penso
possa valere.”
Eccoci
allora,caro Padre, ad una terza ipotesi ..anzi ad una terza certezza rispetto
alla
tua riflessione. Non solo eretici e non solo eterodossi ma perfino
blasfemi/bestemmiatori
i latini tutti e tutti quanti con la semplice indicazione che da un certo
tempo(ma occorre
fare una datazione) bestemmiatori restano soltanto
papi,vescovi,teologi e
preti,diaconi,monache e monaci e penso laici impegnati..
Quindi per essere chiari
..anche Benedetto XVI va inserito in tale nuova
categoria di lettura italo greca del
cristianesimo occidentale . La mia amata
Nonna Ciccina chiederebbe a gran voce di
essere ivi inserita proprio per quel suo incredibile principio “Il papa sbaglia
? ed io sbaglio
con il papa..” (ed evitiamo di evidenziare quanto di
aristocratica e feudale compassione
ci
sia nell’espressione “nonnine” ed anime semplici “)
Secondo Tomo:l’evento
et contra factum non valet argumentum
Lo Sri Lanka e il
massacro di Pasqua
Davanti
al quel massacro tutti noi in ogni ambito della nostra esistenza cristiana ne
abbiamo fatto memoria come martirio di
fratelli e sorelle e nell’immediato così a cuore
aperto . E alcuni di questi nostri fratelli e di
queste nostre sorelle che aggiungono al
tradizionale binomio eretici/eterodossi anche la sentenza definitiva di
blasfemi/bestemmiatori ne han fatto
memoria essi stessi apertamente
Terzo Tomo:
schizofrenia o doppiezza togliattiana in chiave identitaria e politica in
difesa della presunta esistenza forte di
una presunta cristianità
in rebus temporalibus?
Allora
mi sono chiesto Ma come ? se sono blasfemi/ bestemmiatori perché farne memoria
in tema di martirio ? Ho privatamente
chiesto lumi ad una persona a conoscenza dei
fatti,una persona ortodossa nata a
Johannesburg e quindi di etnia boera e di lignaggio
WASP ma che impiega solennemente il suo tempo in
ricerche archeologiche per
dimostrare che i boeri sono greci ed ortodossi .A
questa persona ho chiesto il parere sul
senso della memoria come martiri di
persone ritenute blasfeme. Mi ha tematizzato del
valore del battesimo di
sangue.. Non ho per nulla replicato. La risposta è gemella a
quanto mi scrisse
un cristiano ortodosso definendo Notre Dame non un luogo di culto
cristiano ma
un monumento francese in stile gotico
Ecco caro Padre ti ho narrato questa storia come una sorta di
prolegomena/praenotanda
ad una eventuale successiva riflessione sui temi che
con carità e chiarezza tu hai
pubblicato nella rivista parrocchiale
Ovviamente
questi prolegomena/praenotanda non mi
piacciono ma delle due l’una o
sono l’esito finale congruo e coerente alla
definizione di eresia ed eterodossia oppure
sono segno di ben altro e di
un ben altro che non mi è gradito ma
che,purtroppo, alligna
a casa nostra
Cristo
è Risorto
Padre
Giovanni Festa