lunedì 4 luglio 2022

Sara Cassandra "vedo che le idee possono connettersi fra loro anche se nacquero disconnesse"





Certe volte mi fermo in libreria per osservare i titoli dei libri e giocare a connetterli fra loro, col pensiero. A questa maniera, io passeggio, avanzo fra gli scaffali, e creo una mia storia mentale, mentre contemplo e associo tutti i titoli che il mio sguardo incontra in progressione. E mi sento inquieta e mi sento preda di una strana meraviglia, perché mi affaccio all’universo tascabile delle idee umane, e vedo che le idee possono connettersi fra loro anche se nacquero disconnesse. È una specie di cerimonia olistica dell’immaginario collettivo. Perciò almeno una volta al mese mi fermo ad osservare i titoli, almeno una volta al mese mi rincuora la semplice esistenza di quelle idee. Il processo di incorporazione avviene dopo, quando esco fuori dall’idillio azionato dalla compresenza di tutti i titoli insieme, e scelgo un solo titolo, per dargli il privilegio di tutto il mio stupore. Comprare un libro preannuncia così un dare e un ricevere: dal libro riceviamo stupore, e al libro diamo il privilegio di stupirci


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