mercoledì 14 luglio 2021

beati monoculi in terra caecorum-

Nessuna descrizione della foto disponibile.


Vien detto spirito libero colui che pensa in modo diverso da come ci si aspetterebbe in base alle sue origini, al suo ambiente, al suo ceto sociale e al suo ufficio, o in base alle opinioni dominanti. Egli è l'eccezione, gli spiriti vincolati sono la regola; questi gli rimproverano che i suoi liberi principi derivano dalla smania di farsi notare, o addirittura che lasciano supporre azioni libere, azioni cioè incompatibili con la morale vincolata. Talvolta si dice altresì che questi o quei liberi principi sian da ricondurre a stravaganza o a ipertensione della mente; ma così parla solo la cattiveria, che non crede essa stessa a quanto dice ma pure vuole, in tal modo, nuocere: poiché la testimonianza della maggiore bontà e acutezza d'intelletto dello spirito libero gli sta normalmente scritta in viso, così leggibile che gli spiriti vincolati la capiscono benissimo. (TRATTO da Umano, troppo umano" - Adelphi edizioni)



SGUARDI SULL’ALTRO TRA PASSIONE E NARRAZIONE:
LA FIGURA DEL MIGRANTE

Marianna Boero

Università di Teramo

ABSTRACT 

Nel saggio “Costruire il nemico” (2011), Umberto Eco mostrava, attraverso un excursus storico, come avere un nemico fosse importante per un individuo o un gruppo non solo per definire la propria identità ma anche per avere un ostacolo rispetto al quale misurare e affermare il proprio sistema di valori. Quando il nemico non c’è, pertanto, occorre costruirlo e nel panorama comunicativo attuale la costruzione dell’Altro avviene sempre più attraverso i diversi discorsi mediali, in cui la dimensione passionale ed estesica giocano un ruolo di primo piano. Siamo immersi, infatti, in un continuum di passioni e sensazioni che trovano occasioni di espressione diverse, ma che appartengono allo stesso flusso: la rabbia, l’intolleranza, l’omofobia, l’immediatezza sono passioni e temi che attraversano molte narrazioni e che sembrano attendere solo occasioni per essere ri-narrate, in un circuito che rende molto difficili percorsi fuori da questi schemi. Partendo da simili premesse, questo contributo propone una riflessione semiotica sul rapporto tra linguaggio ed emozioni, con particolare riferimento al fenomeno delle migrazioni in Italia, alla luce delle recenti condizioni che l’hanno posto al centro di circostanze socio-culturali e di processi di crisi, tra paure, quando non psicosi, collettive e confusioni terminologiche. Intorno alla figura del migrante si dirigono infatti vissuti passionali contrastanti, che in ogni caso trovano proprio nel linguaggio la propria origine e intensità Lo studio cercherà di illustrare questo processo attraverso l’analisi di un corpus di testi giornalistici, con particolare attenzione al ruolo delle passioni nelle argomentazioni.


Dietrich Bonhoeffer
“Noi ci troviamo al centro di un processo di involgarimento che interessa tutti gli strati sociali; e nello stesso tempo ci troviamo di fronte alla nascita di un nuovo stile di nobiltà che coinvolge uomini provenienti da tutti gli strati sociali attualmente esistenti. La nobiltà nasce e si mantiene attraverso il sacrificio, il coraggio e la chiara cognizione di ciò cui uno è tenuto nei confronti di sé e degli altri; esigendo con naturalezza il rispetto dovuto a se stessi e con altrettanta naturalezza portandolo agli altri, sia in alto che in basso. Si tratta di riscoprire su tutta la linea esperienze di qualità ormai sepolte, si tratta di un ordine fondato sulla qualità. La qualità è il nemico più potente di qualsiasi massificazione. Dal punto di vista sociale questo significa rinunciare alla ricerca delle posizioni preminenti, rompere col divismo, guardare liberamente in alto e in basso, specialmente per quanto riguarda la scelta della cerchia intima degli amici, significa saper gioire di una vita nascosta ed avere il coraggio di una vita pubblica.
Sul piano culturale l’esperienza della qualità significa tornare dal giornale e dalla radio al libro, dalla fretta alla calma e al silenzio, dalla dispersione al raccoglimento, dalla sensazione alla riflessione, dal virtuosismo all’arte, dallo snobismo alla modestia, dall’esagerazione alla misura.
Le quantità si contendono lo spazio, le qualità si completano a vicenda.”

Nessun commento:

Posta un commento