Jane Austen, “Bergoglio e pregiudizio”, Inaudi 2008 - Nel suo libro d'esordio del 1810, a metà fra il romanzo di costume e il trattato teologico, Austen presenta la vicenda umana e sentimentale di George Bergoglio, modello esemplare di virilità che passa il suo tempo tra corse di cavalli, battute di caccia e circoli per gentlemen. Memorabile la scena finale al pub, quando una discussione sul declino dell’Occidente dovuto alla frociaggine dilagante culmina in un momento di genuina goliardia con gli amici che intonano “Osteria del Vaticano”. Altri tempi. Quelli sì che erano uomini, signora mia
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