mercoledì 11 dicembre 2024

dalla libreria di casa Vsevolod Mihajlovič Eichenbaum (alias Volin) La rivoluzione sconosciuta




Nel testo è chiara la conclusione di una opposizione, evidente già dalla Prima Internazionale, tra marxisti e anarchici; nell’azione rivoluzionaria, la polemica passa dal piano teorico alla pratica, allo scontro armato.


Dall’incipit del libro:


Questa ristampa del libro «La Rivoluzione Sconosciuta», vede la luce per la necessità di offrire finalmente al lettore italiano, la prima edizione integrale. Per il resto il volume rimane tal quale la prima edizione italiana, note, indici e bibliografia compresi.

Ci sia permessa tuttavia qualche considerazione. L’opera si presenta da sé. Il lettore attento e non prevenuto troverà in essa il drammatico epilogo di un dibattito iniziato organicamente nella Prima Internazionale. Lo scontro tra Marxisti ed Anarchici, nella Rivoluzione Russa, si sposta dalla Teoria alla Pratica delle realizzazioni rivoluzionarie. La polemica teorica diventa scontro armato. Scontro armato preparato e consumato fino in fondo da Lenin e Trotzki, contro dei rivoluzionari colpevoli di aver voluto trasferire nella pratica gli insegnamenti federalisti e libertari che pian piano i Consigli dei lavoratori russi, stavano assumendo quale forma diretta di gestione della Società. Il massacro dei rivoluzionari che ne seguì, opera veramente allucinante di invasati dittatori, costituisce ad un tempo la vergogna più grande del marxismo e la sua definitiva condanna come teoria rivoluzionaria.

Le previsioni di Bakunin, sugli sbocchi di una rivoluzione autoritaria condotta e gestita sui presupposti del centralismo, purtroppo nella rivoluzione russa trovano piena conferma. Lo Stato, anche se si autodefinisce proletario, è sempre, per sua natura uno strumento repressivo.


https://liberliber.it/autori/autori-e/vsevolod-mihajlovic-eichenbaum-alias-volin/la-rivoluzione-sconosciuta/


SI può scaricare senza oneri 

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All’ombra di questo stato , nascono e prosperano nuove classi egemoni e privilegiate.


Così è smentita l’affermazione marxiana secondo cui le modificazioni strutturali siano sufficienti a garantire la scomparsa delle classi sociali, mentre da un lato viene confermata l’analisi bakuniniana per la quale è lo Stato stesso il potere politico che continuamente, se non abbattuto quando si può e subito, ricrea il privilegio per nuove classi sociali che vengono alimentate dallo stesso potere statale e che in lui si annidano e prosperano. Il centralismo, anche in economia, è più congeniale ad un sistema che si fonda sullo sfruttamento che ad uno tendente alla costruzione di una società egualitaria. In definitiva, lo scontro tra autorità e libertà, tra centralismo e federalismo, tra competizione e solidarietà in una, lo scontro tra marxismo ed anarchismo nella Rivoluzione russa ha seguito sì, nel rapporto di forza sul campo di battaglia, l’insuccesso dell’anarchismo militante, ma con esso la sconfitta della rivoluzione sociale, la sconfitta, ancora una volta, degli sfruttati e degli oppressi.


Questo libro, con la sua vasta documentazione sugli avvenimenti descritti, testimonia ampiamente tutto ciò. E testimonia anche di quanta ignoranza, superficialità, presunzione e demagogia è tuttora intriso il movimento “rivoluzionario” contemporaneo, il quale, riproponendo ancora una volta al mondo degli sfruttati strategie e tattiche di lotta ormai ampiamente dimostratesi controrivoluzionarie, ingannatrici e repressive (tipo dittatura del proletariato, presa del potere, eccetera), in realtà prepara per esso nuove sconfitte, nuovi lutti, nuove purghe.



http://www.libreriaanomalia.org/la-rivoluzione-sconosciuta/


notizie sull' autore


https://it.wikipedia.org/wiki/Volin

giovedì 31 ottobre 2024

(dalla libreria di casa) Buone Pratiche di resistenza conoscendo gli stili del potere, tutto e tutto quanto


Dal maggior sociologo radical d’Oltreoceano, un’analisi elegante e spietata di una costante della civiltà occidentale moderna: il tentativo di imporre come valore universale e superiore ciò che serve i nostri interessi economici, culturali, politici. Cosa c’è dietro l’universalismo dell’Occidente dietro la retorica che ne sancisce la superiore capacità di elaborare modelli politici, sociali e culturali desiderabili per l’intera umanità? Wallerstein, intellettuale radical di fama internazionale, che ha introdotto nelle scienze sociali la categoria di sistema-mondo e che (sulla scorta di Braudel) ci ha insegnato a capire la “lunga durata” dei processi del capitalismo, analizza a tutto campo questa pretesa. L’autore vuole dimostrare che i concetti di democrazia, diritti umani, primato della “civiltà occidentale”, oggettività delle leggi di mercato – tutti spacciati come inevitabili e addirittura benefici per i soggetti e i popoli soggiogati – rappresentino, invece, il frutto di una gigantesca costruzione; riconoscerne il carattere artificiale e violento costituisce, secondo il grande studioso americano, il primo, decisivo passo nella direzione della liberazione e dell’emancipazione.
Dai dibattiti teologici cinquecenteschi sull’anima degli indios in America Latina sino a Bush e alla “foglia di fico” dell’interventismo umanitario, Wallerstein ricostruisce, con la consueta finezza intellettuale e con uno stile piano ed elegante, la diffusione inarrestabile dell’orientalismo, del diritto all’intervento e dell’egemonia della scienza sul sapere umanistico, ovvero degli strumenti del supposto universalismo al servizio degli interessi particolari dell’Occidente. Insieme saggio di storia delle idee, testo di decostruzione intellettuale e libro fortemente politico, La retorica del potere è un inno a quell’«universalismo universale» in cui l’autore crede profondamente. (anno 2007 come data di pubblicazione)


https://fazieditore.it/catalogo-libri/la-retorica-del-potere/


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Dalle tesi di Laurea di Tea Hoxha Confederalismo Democratico: un nuovo paradigma politico

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE, GIURIDICHE E STUDI INTERNAZIONALI Corso di laurea Triennale in Scienze Politiche, Relazioni Internazionali e Diritti Umani- anno accademico  2023/2024- caoitolo 2      Radici politiche paragrafo 3 Sistema-mondo, Wallerstein

intera tesi al sito 

 https://thesis.unipd.it/retrieve/35584f8d-7e38-40a4-bf60-c0008e163165/Hoxha_Tea.pdf


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Nella sua ultima pubblicazione, Sociologia della Libertà (2020), Ocalan ribadisce l'impatto che le teorie di Immanuel Wallerstein hanno avuto sull'elaborazione dell'apoismo(37) in particolare richiama - e talvolta critica sottintendendone i limiti - la nozione Wallersteiniana del sistema- mondo.

Il volume The Modern World System: Capitalist Agriculture and the Origins of the European World Economy in the Sixteenth Century pubblicato nel 1974 dalla Academic Press di New York e scritto da Immanuel Wallerstein segna l'ascesa della teoria del sistema-mondo, introducendo un approccio olistico all'analisi delle relazioni politiche e economiche su scala mondiale.

Il rinomato sociologo introduce questo nuovo sistema analitico a seguito dei movimenti di liberazione nazionale dopo la caduta dei grandi imperi coloniali, dei moti rivoltosi studenteschi globali del 1968, nel contesto della crescente globalizzazione e delle interdipendenze economiche tra le nazioni.

Wallerstein faceva parte della corrente teorica nota come "teoria del sistema-mondo" o "teoria della dipendenza" (assieme agli studiosi André Gunder Frank, Samir Amin e Giovanni Arrighi) e nella formulazione della sua analisi prende ispirazione e adotta alcuni dei concetti elaborati da Fernand Braudel all'interno della sua Scuola degli Annales (il mondo economico e la lunga durata) e da Karl Marx (economia politica e accumulazione del capitale) .


37 L'ideologia alla base del confederalismo democratico, comunalismo curdo.

 

La teoria sfida i presupposti della scienza sociale del XIX secolo e inizialmente nasce come una critica mirata alla teoria della "modernizzazione" e come approccio sostitutivo all'interno del discorso dei development studies.

Wallerstein introduce il concetto e l'origine teorica del sistema mondiale nei seguenti termini:


"[Il sistema-mondo] è una struttura sociale dotata di confini, strutture, gruppi, regole di legittimazione e coerenza. La sua esistenza è il risultato dei conflitti tra forze che lo tengono insieme con la tensione e lo lacerano dato che ciascun gruppo cerca di continuo di riplasmarlo a proprio vantaggio. Esso ha le caratteristiche di un organismo dalla vita breve, le cui caratteristiche per certi aspetti mutano e per certi rimangono stabili. Le sue strutture possono essere definite volta a volta forti o deboli secondo la logica interna al suo funzionamento." (38)


Wallerstein mette in atto quella che alcuni definiscono una "rivoluzione copernicana": l'unità di analisi da prendere in considerazione per lo studio della realtà sociale non è più quella della società stato o dello stato nazionale ma quella del sistema mondo nella sua interezza, offrendo una prospettiva globale e comparativa.(39)

Inoltre, secondo questa prospettiva, lo sviluppo e il sottosviluppo sono stati strutturati, nel corso dei secoli, dalla lunga storia dei rapporti di forza globali. (40)


Al posto degli stati nazionali come oggetto di studio, Wallerstein riprende i "sistemi storici" che, sostiene, fossero esistiti fino a quel momento in sole tre varianti: minisistemi - piccole economie chiuse tipiche dell'antichità - , imperi-mondo - vaste unità politiche che coprivano grandi territori e comprendevano più popoli e culture diverse tra loro (ad esempio i grandi Imperi del passato come quello cinese, quello romano, quello arabo) - e infine le economie mondo. (41)


38 Wallerstein, I. (1974). Il sistema mondiale dell'economia moderna. Volume I - L'agricoltura capitalistica e le origini dell'economia-mondo europea nel XVI secolo. Bologna: Il mulino. (G.Panzieri e D. Panzieri, Trans).


39 Bassano, G., Jacob, F., (2023). Wallerstein 2.0 : Thinking and Applying World-Systems Theory in the 21st Century (F. Jacob, Ed.). pp. 7-10


40 Chase-Dunn, C., Smith, J., Manning, P., & Grubačić, A. (2020). Remembering Immanuel Wallerstein. Journal of World-System Research, (Vol 26) , https://www.researchgate.net/publication/340067781_Remembering_Immanuel_Wallerstein


41 Wallerstein, I. (2006). Comprendere il mondo: Introduzione all'analisi dei sistemi-mondo (M. Errico, Trans.). Trieste: Asterios Editore. pp. 38-39

 

Il capitalismo diventa l'economia-mondo predominante in Europa a partire dal XVI secolo: inizialmente attraverso l'imperialismo, impone le sue regole e gerarchie in tutto il mondo espandendosi e radicandosi fino a diventare il sistema globale di oggi.

Infatti con la fine del feudalesimo gli imperi-mondo si erano sono dissolti e a partire dal 1500 in Europa inizia ad emergere l'economia del mondo moderna; ciò avviene soprattutto grazie alle scoperte geografiche che permisero conseguentemente le prime espansioni economiche e commerciali.

Wallerstein ha definito tale sistema come:

"un sistema storico concreto e singolare che chiamerò 'economia mondo capitalista', i cui confini temporali vanno dal XVI secolo a oggi. I suoi confini spaziali originariamente comprendevano l'Europa (o la maggior parte di essa) e l'America iberica, ma successivamente si sono ampliati fino a coprire l'intero globo. Presumo che questa totalità sia un sistema, cioè che sia stata relativamente autonoma dalle forze esterne; o, per dirla in altro modo, che i suoi modelli siano spiegabili in gran parte in termini di dinamiche interne." (42)


L'economia-mondo è un sistema economico unificato ma politicamente frammentato il quale si estende oltre i confini degli stati-nazione: al suo interno vi sono molteplici unità politiche, tenute insieme nel nostro sistema-mondo moderno in un sistema interstatale a maglie larghe.(43)


E' caratterizzata da una divisione del lavoro geograficamente differenziata e da relazioni di interdipendenza economica tra le diverse regioni e paesi, accordando priorità all'incessante accumulazione di capitale.(44)

L'economia-mondo moderna è quindi divisa in tre organismi: i centri, (rappresentati da pochi e potenti Stati), le periferie (gli Stati meno sviluppati sul piano industriale e tecnologico) e le



42 Wallerstein, I. (2000). The three instances of hegemony in the history of the capitalist world-economy. In The essential Wallerstein, New York: The New Press, p.253 (traduzione personale)


43 Wallerstein, Comprendere il mondo, p.47


44 Ibidem.

 

semiperiferie (Stati periferici che hanno iniziato il proprio processo di avvicinamento agli standard dei centri). (45)

I centri si concentrano sulle advanced skills, sullo sviluppo tecnologico, sulla produzione ad elevata intensità di capitale e di merci ad alto profitto; le periferie si occupano delle low skills, del rifornimento di manodopera a basso costo, dell'approvvigionamento verso i centri di materie prime e beni agricoli; le semiperiferie, invece, tentano di bilanciare queste due tendenze al fine di tendere all'equilibrio.


Tra questi attori esiste una fondamentale divisione del lavoro: i centri acquistano beni a prezzi bassi dalle periferie e contemporaneamente impongono a queste ultime di acquistare ad alto prezzo i beni 'superiori' e 'complessi' prodotti dagli stessi centri, mettendo in atto un processo fortemente diseguale. (46)

In questo senso, il legame tra nucleo e periferia è simbiotico: la nazione centrale attraverso istituzioni neo-coloniali - come gli investimenti stranieri, la globalizzazione finanziaria e il commercio - crea un rapporto di dipendenza con la nazione periferica che si affida agli Stati centrali per la sua sopravvivenza e il suo progresso. In aggiunta, la nazione meno avanzata è vista come il risultato della superiorità coloniale degli Stati centrali, e la loro dipendenza garantisce l'espansione delle metropoli e un minore progresso negli "Stati satellite".

45 Wallerstein, Comprendere il mondo, pp. 40-41

46 Ibidem.


la foto qui citata è riscontrabile a pagina 31 della tesi di laurea indicata in premessa 

Fig 2.2: Rappresentazione visuale dei processi di co-dipendenza tra centro, semiperiferia e periferia. Fonte: https://medium.com/@kendallgrace15/periphery-role-in-the-world-systems-theory-fa5d291cac55

Bisogna menzionare anche i concetto di temporalità e spazialità i quali rivestono un ruolo di rilievo all'interno dell'analisi del sistema-mondo: Tempo e Spazio sociale sono infatti considerate come realtà costruite e in continua trasformazione, strettamente interconnesse, e Wallerstein - sulla scia delle teorizzazioni di Braudel - ne sostiene l'analisi simultanea all'interno del contesto delle relazioni internazionali. In altre parole, la comprensione degli eventi universali richiede lo studio sia della dimensione spaziale come la geografia (e dunque anche le interazioni tra le diverse regioni globali), sia della dimensione temporale come la storia (e i relativi cambiamenti nel tempo). (47)

Immanuel Wallerstein nota anche che il sistema-mondo moderno è in una fase di crisi strutturale: la globalizzazione e il sistema capitalista hanno profondamente trasformato le sue dinamiche e fatto emergere particolari sfide e complessità.

In conclusione, Wallerstein ha cercato di fornire una spiegazione storica e sociologica alla distribuzione diseguale della ricchezza e del potere nel mondo e citando le parole di Ocalan

"[...] il principale vantaggio del pensiero di Wallerstein è che fornisce una migliore analisi della via d'uscita dal sistema-mondo, il che lo rende un contributo importante."(48)


47 Kolley, A. M. (2024). Immanuel Wallerstein's world-systems theory. Hitit University, Faculty of Economics and Administrative Sciences, Department of Political Science and Public Administration, https://www.researchgate.net/publication/379478106_IMMANUEL_WALLERSTEIN'S_WORLD- SYSTEMS_THEORY

48 Öcalan, The Sociology of Freedom, p.29, (traduzione personale)

sabato 29 giugno 2024

il consiglio che Italo Calvino fece esprimere a Marco Polo nel libro "Le città invisibili"


"il consiglio che Italo Calvino fece esprimere a Marco Polo nel libro "Le città invisibili": 

L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio."

sabato 22 giugno 2024

per buone pratiche di resistenza.Jane Austen, “Bergoglio e pregiudizio”, Inaudi 2008

 



Jane Austen, “Bergoglio e pregiudizio”, Inaudi 2008 - Nel suo libro d'esordio del 1810, a metà fra il romanzo di costume e il trattato teologico, Austen presenta la vicenda umana e sentimentale di George Bergoglio, modello esemplare di virilità che passa il suo tempo tra corse di cavalli, battute di caccia e circoli per gentlemen. Memorabile la scena finale al pub, quando una discussione sul declino dell’Occidente dovuto alla frociaggine dilagante culmina in un momento di genuina goliardia con gli amici che intonano “Osteria del Vaticano”. Altri tempi. Quelli sì che erano uomini, signora mia

lunedì 18 marzo 2024

Episodi palermitani nella questione "cimiteri e tombe"

 


Mio nonno Gaetano Festa nel maggio 1925 acquistò la concessione per edificare la tomba di famiglia all'interno del cimitero Sant'Orsola /camposanto di Santo Spirito  a Palermo,che di per sè è anche una bella villa dove i ragazzini e le ragazzine usano anche rincorrersi e giocare a nascondino ed è anche storicamente importante perchè nell'allora piazza antistante la Chiesa di Santo Spirito scoppiò il 30 marzo del 1282 la rivolta dei Vespri Siciliani contro gli Angioini dominatori


Mia sorella Francesca  si è posta, da qualche mese, la necessità di verificare se la concessione fosse in scadenza o fosse stata dichiarata perpetua (e come tale pagata) dal nonno atteso che concessioni perpetue non ne vengono più rilasciate, ope legis.

Oggi pomeriggio Francesca ed io (nostro fratello Salvatore  era impegnato  in questioni /faccende di lavoro) ci siamo recati alle 15 in punto presso gli uffici amministrativi della società che gestisce il cimitero/camposanto.

Alle 15 si era già formato un turno significativo  ed eravamo i settimi con tanto di scontrino numerico.

Ma.. aperti gli uffici, veniamo subito avvisati della regola aziendale interna. Coloro i quali devono acquistare un loculo NON devono staccare lo scontrino numerico ma iscriversi in un elenco a prescindere dal numero dello scontrino . E quindi i due operatori presenti alla ricezione (pomposamente denominata Front Office) avrebbero sempre ricevuto ,volta per volta,un  cittadino con lo scontrino e un  cittadino per acquisto loculo. 

Con mia sorella concordiamo che in fondo potrebbe essere corretto: chi deve acquistare un loculo ha certamente una necessità immediata.

Ma un signore,avendo ascoltato la nostra conversazione, ci fa notare che siamo un po' troppo ingenui...

Intanto evidenzia che il servizio di ricevimento dei cittadini è statuito in quattro ore mattutine da lunedi al venerdi e soltanto per due ore il lunedì  pomeriggio. Non è proprio un servizio totale per le necessità concrete  dei cittadini. 

Con il sistema introdotto all'azienda l'acquisto dei loculi diventa primaziale, certamente per le necessità dei cittadini, ma anche perchè ogni loculo costa mediamente circa quattromila euro mentre una normale pratica di concessione ha costi decisamente inferiori. Insomma il signore notava che gli uffici sono aperti per vendere loculi e a latere per altre pratiche. 

Alla fine mia sorella ed io di fatto siamo stati ricevuti ma non più come settimo scontrino numerato ma come 15.mi  di fatto .

Ma provvidenzialmente Nonno  Tano,da buon commerciante quale egli era, aveva tutto previsto: la concessione è perpetua ad libitum per tutte le generazioni successive. 







martedì 30 gennaio 2024

Garibaldi fu ferito -mia nipote Maya-il gioco delle vocali

 

Nella venerata memoria di Mons Antonino Trentacosti mio parroco cattolico Via Pitrè-Altarello di Baida  per far divertire noi allora ragazzini aspiranti di Azione Cattolica

Ed ora da nonno ho trasmesso (tradere..tradizione...  ) tale divertimento a Maya


Testo originale 

Garibaldi fu ferito

Fu ferito nella  gamba

Garibaldi che comanda

Che comanda i bersaglieri


Il Gioco del Nonno e della nipotina 



Garabalda fa farata 

Fa farata nalla  gamba

Garabalda ca camanda

ca camanda a barsaglara


Gerebelde fe ferete

Fe ferete nelle  gembe

Gerebelde  ce cemende

Ce cemende e berseglere


Giribildi fi firiti

Fi firiti nilli  gimbi

Giribildi ci cimindi

ci cimindi i birsigliri


Goroboldo fo foroto

fo foroto nollo  gombo

Goroboldo co  comondo

Co comondo o borsogloro


Gurubuldu  fu furuto

Fu furuto  nullu   gumbu

Gurubuldu cu  cumundu 

Cu  cumundu  u  bursugluru